La sera del 9 marzo 2020 tutta l'Italia diventa 'zona protetta' e scatta l'hastag #iorestoacasa a tutti i livelli della comunicazione. Verrà chiamato lockdown Covid19 e colpisce, ovviamente, anche le università e le scuole. I docenti sono costretti nel giro di poche ore a far fronte all'emergenza sociale e formativa, restando a casa.
Una situazione distopica inimmaginabile, una emergenza epocale e una scommessa da vincere, da soli o insieme... ma sempre seduti in un quadro di Hopper. Eppure ogni giorno in una camera o in un salotto si riuniscono 100 o 200 studenti: sono tutti attaccati ad una piattaforma, per non annegare nel nulla che si sta aprendo nel posto che più di ogni altro è forte e fragile allo stesso tempo... la casa.
Abbiamo deciso di raccontare questa storia insieme, cercando di condividere pensieri, esperienze, riflessioni a tutto campo. Insegnare ai giovani è un privilegio, combattere per la cultura è un dovere, studiare il passato e prevedere scenari futuri è il nostro mestiere di intellettuali.
Siamo qui a raccontare per capire il mondo che sta cambiando sotto i nostri occhi ad una velocità che richiede prontezza di riflessi e adattamento.
In questo diario da una quarantena ospiteremo le riflessioni sulla formazione e raccoglieremo le esperienze di chi insegna oggi, ai tempi della pandemia Covid19.
Il diario si è aperto il 3 aprile e si è concluso il 15 aprile.
Griseldaonline ringrazia tutti i colleghi che hanno voluto condividere la propria esperienza sulla sperimentazione della didattica a distanza durante la chiusura delle scuole e delle università di tutta Italia a causa dell'epidemia Covid-19.
Si apre, adesso, una fase di riflessione per il futuro della didattica online e per il futuro della formazione dei giovani che richiede una nuova progettazione e una nuova organizzazione.