Giulia Regoli
Il legame tra padre e figlia è spesso al centro di narrazioni che esplorano l'intimità, la vulnerabilità e le complessità dell'esperienza umana. L’affetto genitoriale si intreccia con le dinamiche di potere patriarcali, determinando spesso relazioni sfaccettate ed emotivamente complesse. Due opere recenti, il film Aftersun di Charlotte Wells e il libro Bella di papà di Katherine Angel, offrono ritratti distinti ma complementari di questa dinamica affettiva, analizzando la paternità dal punto di vista umano e di genere. L’obiettivo è quello di mettere in luce come questo tipo di legami possa condizionare e formare le donne, specialmente nella loro infanzia e adolescenza, muovendosi tra l’archetipo della figura paterna e la descrizione effettiva del personaggio.
Aftersun (2022), esordio alla regia di Charlotte Wells, è un film intimo e struggente che narra la vacanza della giovane Sophie e di suo padre Calum in una località turistica.
La storia è raccontata da una Sophie ormai adulta che ricorda quei giorni felici, seppur imperfetti, trascorsi con il padre. Calum è ritratto come un uomo affettuoso ma tormentato, la cui malinconia si intreccia con la gioia dei momenti condivisi. Questa dualità crea una tensione costante tra il desiderio di essere un padre a 360 gradi e il suo benessere psicologico.
La figura paterna in Aftersun è molto complessa: Calum si sforza di essere presente per Sophie, ma il film suggerisce una crescente distanza emotiva, causata dai suoi problemi personali, che ricade su sua figlia. Sophie, da piccola, non comprende appieno i turbamenti del padre e molte scene la vedono abbandonata e ferita da questa impossibilità di instaurare un contatto con lui.
L’adulta che narra la storia, però, è una persona che si confronta con i suoi ricordi e tenta di dare un senso a quel rapporto che, pur essendo amorevole, era segnato da una tristezza non dichiarata. Sophie, da grande, cerca di ricostruire la figura di suo padre attraverso i frammenti di quei momenti di intimità e vulnerabilità. Nel suo essere incomprensibile e fragile, Calum rimane centrale nell’ identità e nella crescita di sua figlia. La rappresentazione del padre in Aftersun sfugge a una categorizzazione facile: non è mai polarizzata, ma finisce col diventare un racconto commovente di una persona complessa, i cui limiti umani lasciano un'impronta duratura nella vita della figlia.
Se Aftersun esplora la figura paterna attraverso il filtro della memoria e della vulnerabilità emotiva, Bella di papà di Katherine Angel affronta il ruolo del padre dalla prospettiva sessuale e delle dinamiche di potere nella società patriarcale.
Il libro riflette su come la presenza - o assenza - del padre possa influenzare la formazione del desiderio e dell’identità delle donne. Angel propone una visione critica del modo in cui le figlie crescono sotto lo sguardo spesso possessivo o giudicante del padre, che incarna quindi una figura di autorità a volte anche invasiva.
Angel interroga la cultura che infantilizza o idealizza le figlie in relazione ai loro padri, esplorando come questi rapporti possano modellare il modo in cui le donne percepiscono il proprio corpo e il proprio desiderio. Il titolo originale del saggio, Daddy issues, richiama lo stesso argomento: i problemi strettamente legati alla relazione con la figura paterna, che si articolano, secondo Angel, in vari ambiti della vita.
Per esempio, l’idea di "bella di papà" è parte di una costruzione culturale che collega la bellezza femminile all’approvazione maschile, a cominciare da quella paterna. Oppure, è rintracciabile nel modo in cui alcuni padri, nel tentativo di proteggere le proprie figlie, finiscano per limitare la loro libertà soprattutto sessuale, con comportamenti severi e proibitivi o con uno stretto controllo che sfocia nella gelosia. Questo finisce per mandare messaggi subliminali connessi alla sfera del pericolo e della vergogna.
La relazione tra padre e figlia può creare una tensione tra il bisogno di autonomia e il desiderio di essere amate/accettate dal padre, che si configura come la prima forma di approvazione maschile nella vita di una donna.
Sia Aftersun che Bella di papà offrono visioni divergenti ma profondamente riflessive sul legame padre-figlia. Aftersun ci parla di un affetto imperfetto, segnato da incomprensioni e fragilità, ma allo stesso tempo capace di creare ricordi preziosi che formano la vita di Sophie. Il padre è presente, ma anche enigmatico: è un uomo che ama sua figlia, ma non ha modo di risolvere i propri conflitti interiori. La dimensione emotiva e affettiva è al centro della narrazione, offrendo uno sguardo toccante sulla complessità di essere genitore e figlia.
Diversamente, Bella di papà ci spinge a riflettere su come il ruolo del padre possa avere un impatto profondo e spesso sottovalutato sulla sessualità e sulla percezione del corpo della donna. Katherine Angel invita a interrogarsi su come l’affetto paterno e le aspettative della società nei confronti del ruolo di padre possano influenzare la crescita emotiva e sessuale della figlia. In questa visione, la figura del padre è ancorata alle dinamiche di potere e controllo e mette in gioco implicazioni culturali e sociali più ampie.
Entrambe le opere, seppur da prospettive diverse, offrono uno sguardo acuto e complesso su come il rapporto con il padre possa essere sia fonte di amore e protezione, sia un terreno di tensioni e aspettative che modellano la vita delle figlie. Aftersun e Bella di papà si incontrano nel comune tentativo di svelare la profondità e le contraddizioni di questo legame, che rendono la salvaguardia del diritto alla complessità un’istanza imprescindibile.
Alla fine, forse la domanda cruciale che queste opere ci pongono è: fino a che punto l'amore paterno è una fonte di sicurezza e quando, invece, diventa una gabbia invisibile?
Svelare queste dinamiche significa riconoscere che, per crescere davvero, le figlie devono poter sfuggire a qualsiasi sguardo paterno e trovare la propria strada, libere di essere più di una semplice "bella di papà".
Foto 2 da Filosofemme.
Foto 3 da Mubi.