Nicola Angeli è nato nel 1990. Segno zodiacale cinese: serpente. Nel corso degli anni, si è cimentato in numerose attività: pallavolo, ciclismo, karate, scrittura, pesca sportiva, beach-tennis, nuoto, snorkeling, equitazione, scacchi. Può vantare esperienze nel campo della ceramica artistica, tarsia lignea, mirmecologia e pianoforte. Ama la campagna e la cucina etnica (no a quella indiana). Vorrebbe diventare un architetto-sinologo-attore. Per questo ha frequentato un semestre presso una Facoltà di Architettura, si è poi iscritto a Lingue e letterature straniere (dove studia tuttora) e segue un corso di teatro a cadenza settimanale. Si crede migliore del suo ‘bioblurb’.
Cristina nasce nel 1995 in provincia di Torino, cresce in Calabria ed è attualmente in trasferta di vita e di studio a Bologna. Insomma, in pellegrinaggio dalla nascita. A Cosenza, la sua terra di fatto, sceglie il Liceo Classico. Anni dopo e non contenta, all’università, rinnova quella che è apparentemente un’ossessione per le lingue impossibili, aggiungendo al latino e al greco anche il giapponese. È attratta dagli incessanti shock culturali che la accompagnano oramai quotidianamente nello studio del Giappone; la diversità di questo mondo rispetto al suo è per lei un motore primario di entusiasmo. Sogna un futuro come studiosa del linguaggio, colto in particolare nelle implicazioni del suo utilizzo pratico, convinta o forse illusa che le parole abbiano la facoltà di creare e modellare le diverse realtà quotidiane. Consumatrice esperta di libri dal 1995, continua a dilapidare quei pochi risparmi che ha in volumi e volumi di varie letterature, con buona pace della famiglia oramai rassegnata ad essere sfrattata per lasciare spazio ai libri. A tempo perso si improvvisa scrittrice e si lascia andare a passioni incontrollate per il graphic design, spendendo ore intere a stressare Photoshop, generalmente quando avrebbe di meglio da fare.
Ho sempre detestato le presentazioni, perché sono convinto che sia impossibile riassumere in poche righe la vita di una persona. Ad ogni modo, questa volta ci proverò seriamente.
Studio Lingue e Letterature Straniere a Bologna, e sono sempre stato attratto dall’immenso mondo letterario e dalle varie culture del mondo. Sono fermamente convinto che la letteratura abbia una enorme potenzialità formativa, e che tutti noi dovremmo farne uso per poter imparare a vivere in maniera più consapevole. Il confronto con le altre popolazioni e le altre culture è altrettanto importante a mio avviso, perché lo scambio che deriva da un confronto di mentalità e ideologie diverse permette a tutti coloro che vi partecipano di crescere a livello umano, e non solo.
Adoro l’arte in ogni sua forma, e penso che la pittura, la musica e il cinema siano equiparabili alla letteratura per quanto riguarda le potenzialità formative e il loro valore culturale.
Nel tempo libero (quando ce l’ho) cerco di “applicarmi” in ognuna di queste forme d’arte: scrivo, disegno, canto e suono la chitarra (tutte con scarsi risultati, ovviamente).
Dopo la laurea mi piacerebbe continuare il mio studio, occupandomi di letteratura, analizzando i diversi aspetti storici e culturali su cui essa riflette (la memoria, l’ideologia, le guerre, i diritti umani, le voci dimenticate delle minoranze…), magari anche comparando paesi di lingua diversa (nello specifico, siccome studio Tedesco e Inglese, magari Germania e Nord America).
Ogni mattina, dopo essersi svegliata, il suo nome le ricorda chi è e la prepara ad una nuova giornata. La sua storia è iniziata solo ventun anni fa in una piccola città della bassa Toscana, Arezzo. Non riuscendo a stare ferma in un solo luogo, da quasi tre anni lo scenario è cambiato ed ha preso le sembianze della magnifica città di Bologna, dove cerca ogni giorno di dare il suo contributo studiando e amando le Lingue Inglese e Tedesco e le loro altrettante letterature e culture.
La sua vita è stata rivoluzionata durante il periodo adolescenziale dalla lettura di “The Catcher in the Rye”. Grazie a Salinger le è stata aperta e spianata la strada della letteratura americana.
Nonostante il suo carattere sia munito di un onnipresente nichilismo, cerca sempre di prendere con ironia e sarcasmo le innumerevoli assurdità che la vita ogni giorno le regala. Si diverte a tenere un dettagliato -e parzialmente anche romanzato- diario, in chiave comica, in cui racconta quegli episodi così semplici che rendono la vita di una persona, normale, ma allo stesso tempo speciale. E tu, lettore, sei sicuro di non esserci finito?
Federica Bologna è nata nel 1995 a Rimini, città tragicomica del turismo e del divertimento. Qui ha passato l’adolescenza tra i gelati e le bandiere, imparando la malinconia del mare d’inverno e l’isteria dei bar in estate. Ha studiato al Liceo Scientifico A. Einstein, dove ha incontrato la sua passione più grande: la poesia. Collabora con il festival “Parco Poesia” e la rivista Vallejo&Co; è anche redattrice web della rivista Atelier. Nel marzo 2014 la sua silloge Sette poesie è stata pubblicata sul numero cartaceo della rivista omonima. Studia Lingue e Letterature Straniere all’Università di Bologna, conciliando così il suo interesse per le culture a lei aliene, la sua passione per la letteratura e in generale il più vasto amore per tutto ciò che è umano.
Angela di nome,non di fatto. La mia faccia pulita e i miei chiari capelli lisci contrastano con il grande tatuaggio che ho sulla schiena e con un carattere per natura ribelle e incapace di accettare qualsiasi tipo di dogma,che sia esso spirituale o materiale. Sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e la letteratura è sempre stata per me un’importante chiave di lettura del mondo e delle persone che lo abitano. Leggere mi ha permesso di approcciarmi con meno timore alla vita, Grazie anche alle storie che ogni sera mio padre mi raccontava e ai libri per bambini che mia madre mi comprava avendo capito quale sfogo fosse per me la lettura,essendo sempre stata una bambina molto solitaria.
E così sono diventata una divoratrice di libri che insieme alla genetica mi hanno regalato un bel paio di occhiali di cui non posso più fare a meno. Mi piace pensare alle lenti che porto come ai vetri ben puliti di una grande finestra. Una finestra con le tendine sempre tirate di lato,che mi permette di guardare le cose che accadono al di fuori e dentro di me con spirito critico e sempre attento ai dettagli, in modo da capire meglio l’insieme. Che il paesaggio al di fuori di questo schermo protettivo sia idilliaco o tragico, non conta, non perde mai d’importanza ai miei occhi.
Lo studio della sociologia,della storia e della filosofia,accanto alla letteratura e ad una natura sensibile (a volte troppo), mi hanno fatta avvicinare all’attivismo sociale e politico che ora occupa gran parte della mia vita. Faccio parte di una famiglia numerosa (ho un fratello di 18 anni e una sorella di quasi 12, oltre a 8 zii e 12 cugini!) e forse è anche per questo che ho sempre pensato alla condivisione e alla solidarietà reciproca tra individui come ad una grande ricchezza dell’uomo.
Sono un’inguaribile idealista,che per fortuna ha sempre dovuto fare i conti con la praticità della vita. Grazie a questi due elementi ho imparato che al pensiero deve seguire l’azione,e cerco di vivere così,pensando ed agendo,combattendo ogni giorno contro il mio più grande nemico: la pigrizia.
Non mi piace la competizione,ma sono pronta a difendere i miei ideali a spada tratta se necessario. Mi ritengo una persona riservata,restia al pettegolezzo e alla cronaca,ma appassionata alla politica (vera) e all’arte in ogni sua forma. Sono un pettirosso da combattimento.
Roberto Andrés ha ventun anni, nasce a Santiago del Cile otto mesi dopo la morte di Kurt Cobain e vive in provincia di Bologna da quando ne ha sei. A lui piace pensare che questo cambio precoce di habitat lo abbia reso una persona più flessibile e dalla mente aperta.
È da quando ha ricordo che la sua più grande passione è la musica. Forse per colpa delle giornate d’infanzia passate incollato ad Mtv (quando ancora trasmetteva musica). Ad otto anni chiese la sua prima chitarra elettrica per natale, e da allora non l’ha più abbandonata.
Nella sua teenage angst scopre che non tutto ciò che viene stampato su carta è per forza noioso, e si innamora delle pagine di J.D. Salinger, Charles Bukowksi e Chuck Palhaniuk. Quest’ultima scoperta lo porterà ad iscriversi a Lingue e Letterature Straniere per studiare le Letterature Angloamericane.
Oggi urla e suona in un gruppo chiamato Subtrees e si diverte a ricercare le relazioni tra la letteratura e la scienza. Ha anche paura che la sua vocazione alla curiosità lo porti verso la tuttologia.
Jacopo ha ventidue anni, si reputa “troppo vecchio per queste cose” ed è nato ad Ascoli Piceno giusto per complicare il tutto. Dopo aver rovistato per anni tra i vinili del padre, capisce di essersi appassionato alla musica e inizia a suonare sintetizzatori, pianoforti, glockenspiel, diamoniche, oggetti domestici e chi più ne ha più ne metta. Sviluppa inoltre una profonda dipendenza all’ascolto che gli crea gravi crisi di nervi quando esce di casa senza auricolari.
Profondamente influenzato da esperienze adolescenziali con lo zen decide di non preoccuparsi del futuro e di diventare un procrastinatore incallito, decisione fondamentale nella scelta del suo percorso formativo e professionale, che lo vedono oggi apparentemente disperato e senza alcuna idea di cosa fare dopo l’università. In realtà pensa di riprendere finalmente La Montagna Incantata e capire come mai il tempo non passi così lentamente anche per lui.
È inoltre un fan incallito del blu Klein e un avido lettore dei Peanuts.
Nata a Lamezia Terme nel 1995, Chiara coltiva una profonda passione per l’arte e la letteratura, percorso che l’ha portata ad iscriversi al corso di Lingue e letterature straniere dell’Università di Bologna, dove attualmente studia le lingue inglese e russa. Ama il rock progressive, il cioccolato fondente e il cinema.
Chiara inoltre è un’appassionata di teatro e da diversi anni studia recitazione. Le sue origini irlandesi le hanno trasmesso, oltre alle lentiggini e ad un amore per la birra, anche un interesse per la cultura celtica. Le sue letture spaziano dalla fantascienza ai grandi classici e sono alimentate da una grande fame di storie.
Sono nata nella ridente Sicilia il 3 Febbraio 1992.
Ambientalista, musicomane e cuoca provetta ho deciso di trasferirmi in questa città vivace e stimolante per frequentare i corsi alla facoltà di Lingue e Letterature Straniere a Bologna dove ho maturato una passione per la letteratura Anglo-Americana e Russa.
Fino ad ora mi sono concentrata su autori di cultura ebraico-americana come Philip Roth e Mordecai Richler approfondendo in particolare la tematica ebraica inserita all’interno della società canadese e statunitense. Tuttavia la curiosità spesso mi porta a ricercare nuove voci all’interno del grande panorama letterario nordamericano spaziando tra le produzioni letterarie più eterogenee. Sul sito di canadausa.net mi occupo della sezione “Overview”, una rubrica che si propone di tracciare i profili di coloro che hanno dato importanti contributi all’indagine sul discorso letterario nordamericano. Credo fortemente che senza l’aiuto della letteratura e di quelle “manifestazioni eccellenti” che sono le arti rischierei di sprofondare nella totale sfiducia in un mondo dominato dalle televisioni, dalla logica dell’interesse e la superficialità dei rapporti umani. L’uomo di per sé ha necessità di elevarsi, sentire, patire ed evolversi e la consapevolezza del nostro presente, l’interazione, la formazione culturale sono gli strumenti a cui ci si deve affidare. Sulle orme dei nostri predecessori e coscienti delle nostre potenzialità attuali è necessario procedere verso una crescita collettiva a cui tutti, indistintamente, dovremmo contribuire. Per qualsivoglia discussione, proposta o suggerimento è possibile contattarmi all’indirizzo: carmen.piritore@gmail.com
Sono nato nel 1991 a Bologna, dove seguo il corso di letterature angloamericane. Sin dai tredici anni, in autori diversi tra loro come Hubert Selby Jr., Kerouac e Lester Bangs, ho trovato una via di fuga dal grigio insegnamento scolastico della letteratura italiana, alla quale sono riuscito a riavvicinarmi sempre grazie agli americani (Pound prima di tutti).
Ho colto con entusiasmo l’occasione di poter partecipare a questo sito, nella convinzione che, per sviluppare le passioni e approfondire gli studi, non sia tempo sprecato quello speso a collaborare e confrontarsi. Qui mi occupo della sezione dedicata alle interviste e agli incontri con l’autore; chiunque abbia qualche segnalazione o proposta può contattarmi all’indirizzo lucaventura_1991@libero.it