Il Body Positivity in un'epoca di cambiamento

Maria Cristina Ianiro

Il Body Positivity è un movimento che si fonda sul concetto per cui tutte le persone meritano di avere un'immagine corporea positiva, indipendentemente da come la società e la cultura popolare vedono la forma, le dimensioni e l'aspetto ideali. 

Se all'inizio del terzo millennio il massimo della celebrazione del corpo, specialmente quello femminile, era definito dalla famosa "taglia zero", da qualche anno, invece, si sente sempre di più abbracciare gli hashtag relativi al Body Positivity: a che punto siamo adesso sullo spettro del disprezzo nato dal forte desiderio di cambiare il proprio corpo?

 

1. Fat Rights Movement

2. Perché abbracciare il movimento Body Positivity?

3. Globalizzazione dei Beauty Standards

4. Critiche al movimento Body Positivity

5. Cosa si può fare, allora?

6. Conclusioni

7. Bibliografia 

8. Sitografia 

 

 

1. Fat Rights Movement

 

Il Body Positivity affonda le sue radici nel Fat Rights Movement nato alla fine degli anni '60. Questo movimento si concentra sull'accettazione del corpo grasso, dopo anni in cui il Fat Shaming e la discriminazione contro le persone in base alle loro dimensioni o al peso corporeo erano diventati dilaganti. La National Association to Advance Fat Acceptance è stata fondata nel 1969 e continua a lavorare per cambiare il modo in cui le persone parlano del peso.

Il termine "Body Positivity" è emerso nel 1996 quando uno psicoterapeuta e un paziente che era stato in cura per un disturbo alimentare hanno fondato il sito web thebodypositive.org. Il sito offre risorse e materiali didattici progettati per aiutare le persone a sentirsi bene con il proprio corpo distogliendo l'attenzione dalla perdita di peso attraverso una dieta malsana e l'esercizio fisico.

Il Body Positivity nella sua forma attuale ha iniziato a emergere intorno al 2012, concentrandosi sulla sfida contro standard di bellezza femminile irrealistici. Man mano che il movimento cresceva in popolarità, l'attenzione originale sull'accettazione del peso iniziò a spostarsi verso il messaggio per cui "tutti i corpi sono belli".

Mentre il Body Positivity è diventato sempre più popolare, le persone continuano a essere confuse su cosa significhi esattamente. Parte del motivo per cui il termine è così frainteso è dovuta al fatto che ci sono tante definizioni diverse.

A seconda delle diverse opinioni, il Body Positivity può implicare diversi significati e prospettive:

  • Apprezzare il proprio corpo nonostante i suoi difetti;

  • Sentirsi sicuri del proprio corpo;

  • Amare se stessi;

  • Accettare la forma e le dimensioni del proprio corpo.

Il Body Positivity invita anche a godersi il corpo che si ha e non rimproverarsi per i cambiamenti che avvengono naturalmente a causa dell'invecchiamento, della gravidanza o delle scelte di vita.

Instagram ha svolto un ruolo fondamentale nell'ascesa di questo movimento. Negli ultimi anni, un certo numero di riviste e aziende hanno incrementato gli sforzi per proporre un approccio positivo e inclusivo verso il corpo nelle loro pubblicazioni e nelle azioni di marketing. Ad esempio, alcune riviste hanno smesso di aerografare i modelli, mentre aziende come Dove e Aerie hanno sviluppato campagne di marketing che incorporano messaggi ispirati al Body Positivity. 

2. Perché abbracciare il Body Positivity?

 

Uno dei principali obiettivi del movimento è affrontare alcuni dei modi in cui l'immagine corporea influenza la salute mentale e il benessere di ciascuno. Avere un'immagine corporea sana gioca un ruolo nel modo in cui le persone si sentono riguardo al loro aspetto e persino nel modo in cui giudicano la loro autostima. Le ricerche suggeriscono altresì che avere un'immagine corporea negativa è associata alla sempre maggiore diffusione di quei fattori di rischio che portano depressione e disturbi alimentari.

Uno studio della facoltà di Psicologia e Psicoterapia Clinica della  Otto-Friedrich-University of Bamberg ha scoperto che anche una breve esposizione ai messaggi dei media che ritraggono un fisico ideale scatena nel soggetto maggiori preoccupazioni sull'immagine corporea e l'aumento dei sintomi del disturbo alimentare. 

L'immagine corporea si riferisce alla percezione soggettiva del proprio corpo, che può essere diversa dalla percezione di sé agli occhi degli altri. Sentimenti, pensieri e comportamenti legati all'immagine corporea possono avere un impatto importante sulla propria salute mentale e sul modo in cui ci si tratta.

La formazione dell'immagine corporea inizia presto nella vita. Sfortunatamente, anche i bambini possono soffrire di insoddisfazione legata al proprio corpo. Un rapporto pubblicato da Common Sense Media ha rilevato che oltre il 50% delle bambine e quasi il 33% dei bambini di età compresa tra 6 e 8 anni ritiene che il loro peso corporeo ideale fosse inferiore al loro peso attuale. I risultati hanno anche rivelato che il 25% dei bambini ha provato a seguire un qualche tipo di comportamento dietetico all'età di sette anni. 

I problemi che possono emergere a causa di una cattiva immagine corporea includono:

  • Depressione: le donne sperimentano la depressione a tassi molto più elevati rispetto agli uomini e alcuni ricercatori ritengono che l'insoddisfazione del corpo possa svolgere un ruolo importante nello spiegare questa differenza di genere nei tassi di depressione;

  • Bassa autostima: la ricerca ha scoperto che l'insoddisfazione per il corpo è associata a una scarsa autostima negli adolescenti indipendentemente dal loro genere, età, peso, etnia e stato socioeconomico;

  • Disturbi alimentari: gli studi indicano anche che l'insoddisfazione per il corpo è collegata a un'alimentazione disordinata, in particolare tra le ragazze adolescenti.

La ricerca ha costantemente dimostrato che l'esposizione alle rappresentazioni del "magro ideale" è associata a sintomi sia comportamentali che emotivi legati all'alimentazione disordinata. Non è solo l'esposizione a queste immagini a rappresentare un pericolo: lo è, piuttosto, la convinzione che la bellezza, il successo e la stima siano determinati dalla magrezza. Gli studi hanno anche scoperto che quando le persone interiorizzano queste idee, è più probabile che provino insoddisfazione del corpo e si impegnino in diete inutili. 

Il Body Positivity si sforza di affrontare questi problemi aiutando le persone a riconoscere le influenze che contribuiscono a una cattiva immagine del corpo. La speranza è che le persone siano in grado di adattare le aspettative del proprio corpo e sentirsi più positive e a loro agio nei confronti del proprio corpo. Tale accettazione può quindi aiutare a combattere il peso che una cattiva immagine corporea ha sulla propria salute mentale e fisica.

 

3. Globalizzazione dei Beauty Standards

 

Un altro discorso che è necessario affrontare per capire al meglio le sfide del Body Positivity è legato all’idea che la bellezza femminile sia spesso definita dall’élite della moda occidentale a Milano o New York. 

Secondo la Dottoressa Jung, il modo in cui vediamo i nostri corpi e comprendiamo il concetto di bellezza è determinato dalla socializzazione. I social media, le pubblicità e altri media tradizionali svolgono tutti un ruolo importante nel plasmare questa socializzazione attraverso le vulnerabilità di ciascuno di noi alla messaggistica subliminale. Questa è un'esperienza che ci unisce tutti, indipendentemente dalla nostra nazionalità.

Per illustrare questa connessione, Dr. Jung ha spiegato che la sua ricerca degli ultimi 15 anni ha dimostrato che le donne asiatiche sperimentano insoddisfazione del corpo anche se sono tipicamente più piccole e minute. 

La Cina, in particolare, è stata influenzata negativamente dagli standard di bellezza occidentali a causa dell'uso di rappresentazioni visive e pubblicità in stile occidentale. Nell'ultimo decennio, la Cina è diventata seconda nel consumo totale di prodotti cosmetici in tutto il mondo, dietro agli Stati Uniti. Inoltre, la ricerca negli ultimi due decenni ha scoperto che le donne cinesi presentano più casi di insoddisfazione corporea e sintomi di disturbi alimentari rispetto alle donne negli Stati Uniti.

Nel caso della Cina, la crescita economica ha un impatto diretto sul modo in cui le persone sviluppano la loro percezione dell'immagine corporea e degli standard di bellezza. Dr. Jung ha spiegato che quando le idee e i prodotti occidentali sono stati introdotti rapidamente nel mercato cinese, questo ha creato un afflusso di informazioni sugli standard di bellezza, sui cosmetici e sulla chirurgia estetica. 

Attualmente, questi mercati sono in forte espansione, tuttavia, gli effetti a lungo termine di queste tendenze di mercato, compreso l'impatto sulla salute mentalesono sconosciuti. Essendo un paese che possiamo considerare per molti versi ancora in via di sviluppo, le risorse per fornire supporto alle persone che affrontano le sfide dell'immagine corporea non sono state ben stabilite.

Lavorando con i clienti del The Body Image Therapy Center, Dr. Franklin ha visto in prima persona come la salute mentale e la percezione influiscano sui passi che intraprendiamo per rimanere in salute. Sebbene per ciascuno sia importante mantenere un certo aspetto esteriore, non si deve dimenticare di considerare come ci prendiamo cura di noi stessi, inclusa la nostra salute mentale.

La cultura cinese e quella statunitense sono diverse e molto variegate al loro interno, ma le immagini, i prodotti e gli standard a cui le persone sono esposte in entrambi i paesi sono molto simili. La globalizzazione è un processo bidirezionale e, sebbene tradizionalmente gli standard di bellezza occidentali continuino a dominare altrove, anche i prodotti e le pratiche di bellezza tradizionalmente asiatici stanno entrando nel mainstream globale. Anche prodotti come maschere per il viso e mode di bellezza prettamente orientali e che coinvolgono riso e alghe stanno aumentando di popolarità. Indipendentemente dall'origine dei prodotti, tutti rimandano a una certa immagine che è percepita come ideale all'interno della società.

In un incontro tenutosi nel 2019 presso il Confucius Institute US Center è stato difficile per Dr. Jung e Dr. Franklin individuare gli attributi positivi della globalizzazione degli standard di bellezza. Guardando al futuro, entrambi hanno ribadito l'importanza dell'istruzione per combattere le sfide attuali. Ritengono che sia fondamentale che i consumatori capiscano che le foto vengono spesso modificate, che i post sui social media non riflettono sempre la realtà e che c'è di più nella vita che concentrarsi sull'aspetto fisico. È anche importante ridurre gli stigmi sociali associati al mancato adattamento a determinati standard di bellezza. Il Dr Franklin ha concluso dicendo che, in quanto membri della società, spetta a noi porre fine alla perpetuazione dei commenti negativi.

 

4. Critiche al movimento Body Positivity

 

Il messaggio del Body Positivity ha lo scopo di aiutare le persone a sentirsi meglio con se stesse ma non è privo di problemi e critiche.

Ad esempio, un problema ampiamente discusso è l'idea che il Body Positivity implichi che le persone assumano abitudini “anarchiche” per sentirsi positivi riguardo al proprio aspetto, per esempio convincersi che certe caratteristiche che vengono considerate difetti, siano belle; oppure semplicemente mentire a se stessi riguardo alla percezione del proprio corpo. Sfortunatamente, i messaggi pubblicitari più diffusi includono l'idea che le persone più magre e in forma siano più felici, più sane e più belle. Questa idealizzazione della magrezza può quindi contribuire a far sì che le persone si impegnino in azioni malsane, tra cui esercizio fisico eccessivo o diete assurde, con il pretesto di sentirsi "body positive".

Le immagini del corpo spesso ritratte nei messaggi body positive sono ancora conformi a uno specifico ideale di bellezza e molte persone non si sentono davvero rappresentate dal Body Positivity.

L'attrice Jameela Jamil, che recita nella serie tv The Good Place, è spesso descritta come uno dei volti del movimento, che però ha saputo criticato: in un post su Instagram, Jamil ha spiegato che il Body Positivity è un atteggiamento positivo verso il proprio corpo ed è essenziale per le persone che "non sono propriamente credute dai loro dottori, che hanno subito abusi e insulti per strada, e che non riescono a trovare vestiti della loro taglia". Tuttavia, riconosce anche che il movimento non è adatto a tutti e che molte persone si sentono escluse dalla conversazione sul Body Positivity. 

Personalmente, Jamil suggerisce di sostenere la liberazione del corpo o addirittura la neutralità del corpo. Questo approccio implica il portare il proprio corpo fuori dal centro dell’immagine di se stessi, nel senso di cercare di concentrarsi su altri aspetti del proprio io piuttosto di quello che si vede allo specchio. Lei stessa però ammette di essere in una posizione di privilegio perché non è (e non si sente) perseguitata a causa del suo aspetto fisico. 

Un'altra critica mossa al movimento è che rende l'aspetto fisico uno degli elementi più importanti della percezione di sé. Trascura tutti gli altri elementi dell'identità di una persona che sono, volendo, più importanti. Sotto questo profilo, la posizione di Jamil (che suggerisce che le persone dovrebbero smettere di rendere il corpo il determinante dell'autostima e della percezione di sé) potrebbe essere un approccio più sano e inclusivo.

Secondo un articolo di Eva Wiseman per The Guardian, sebbene il movimento Body Positivity celebri tutti i corpi, non riesce a illuminare i motivi per cui così tante persone hanno relazioni così amare e violente con i propri corpi. 

Secondo lei, questo movimento si riduce spesso a essere un semplice hashtag che  scarica tutta la responsabilità di sentirsi meglio con il proprio corpo sulle spalle della persona nuocendo sulla sua salute mentale. Wiseman scrive che le motivazioni per cui le persone tendono a odiare/disprezzare il loro corpo sono molteplici e sono frutto di una società ricca di logiche sessiste da cui è complicato tirarsi fuori: 

 

“The reasons so many people hate their bodies go deeper than a Dove ad can explain, and they are good reasons – they may not be correct, they may be horrific and mean and based in decades of well-funded sexism, but they are logical, and they were taught to us young”

 

Secondo la giornalista, tutte le dinamiche con cui si è costretti a vivere fin da quando si è piccoli unite al movimento Body Positivity hanno un doppio effetto su di noi. Il primo è un senso di isolamento in questa società dove non è chiaro come si possa lavorare su se stessi quando si è continuamente bombardati da immagini irrealistiche. Il secondo è un raddoppiamento del senso di colpa: da una parte ci si sente colpevoli di voler cambiare il proprio corpo e dall'altra ci si sente colpevoli di non riuscirci.

Ecco perché Wiseman sostiene e invita a un allontanamento dal Body Positivity e tutte le pressioni che comporta, spingendo verso una nuova era di neutralità del corpo. Dopo decenni estenuanti verso l'immagine del corpo, Wiseman spera che fino a quando non sarà completata la piccola e disordinata attività di ristrutturazione del mondo per trovare la vera uguaglianza, il messaggio su cui puntare nei prossimi 10 anni non sarà quello di amare il proprio corpo ma di trovare pace con questo. 

 

5. Cosa si può fare?

 

Il Body Positivity è nato per favorire l'accettazione e l'amore per il proprio corpo, ma può essere una lotta che aggiunge un altro elemento di pressione e standard impossibili da rispettare. Il messaggio di positività vero e proprio, quindi, un po’ come sostengono alla fine dei conti sia Wiseman che Jamil è che si dovrebbe lavorare sul modo in cui ci si sente riguardo al proprio corpo, senza però rendere questa decisione come un altro standard da fronteggiare. 

Dire semplicemente alle persone di accettarsi e di essere resilienti di fronte al bombardamento di immagini che promuovono l'ideale della magrezza può essere dannoso. Dire alle persone di ignorare l'ideale di bellezza dominante non è realistico. Può creare più pressione per una persona che si sente già ansiosa, negativa e svalutata. La cultura popolare dice alle persone che sono imperfette ma poi esige che abbiano un atteggiamento positivo a riguardo. Non sentirsi “body positive” può quindi portare alla vergogna e al senso di colpa.

La ricerca ha persino scoperto che quando le persone con bassa autostima ripetono affermazioni positive in cui non credono realmente, i risultati tendono a ritorcersi contro, lasciando le persone a sentirsi ancora peggio con se stesse.

Questo non significa che non si dovrebbero dire cose carine o avere pensieri positivi su se stessi: semplicemente, coprire il pensiero negativo con messaggi positivi può essere dannoso. Un approccio migliore sarebbe quello di sostituire i modelli di pensiero negativi con altri più realistici.

A volte fingere positività può essere dannoso. Quindi cosa si può fare per mantenere un'immagine corporea sana? Indipendentemente dal fatto che il movimento Body Positivity sia vicino ai nostri pensieri, ci sono alcuni aspetti di questo approccio che possono aiutare a sentirsi meglio con il proprio corpo e meno ossessionati dalla ricerca della perfezione socialmente costruita e osannata.

Indubbiamente, si può adottare la Body Neutrality: va bene ammettere che non si ama necessariamente tutto del proprio corpo. Va bene sentirsi neutrali o addirittura indifferenti al proprio corpo. Il nostro valore non risiede nella forma o nella taglia o in qualsiasi altro ambito del proprio aspetto: l'immagine corporea ha un ruolo nel concetto di sé, ma non è tutto.

Meglio concentrarsi sul togliere i riflettori mentali dal proprio corpo e cercare di basare le percezioni su altre parti di noi.

Nessuna di queste abitudini è facile da padroneggiare. Richiedono uno sforzo continuo e, nella maggior parte dei casi, non è qualcosa che si può ottenere in toto e subito. Ci saranno momenti in cui ci si sentirà deboli, in cui non piaceranno alcuni aspetti di sé e in cui ci si confronterà con gli altri. La chiave è continuare a cercare nuovi modi per evitare i modelli di pensiero negativi che contribuiscono a una cattiva immagine del corpo. 

Sicuramente può essere utile cercare di seguire influencer che parlano di accettazione di se stessi o documentarsi su come rimettere in prospettiva i propri standard e i propri valori. Si può cominciare a comprare vestiti di taglie e di forme adatteal proprio corpo, accompagnando tutto a una alimentazione sana (vista come come atto di amore verso se stessi, senza ovviamente farne una ossessione) e allenarsi(dato che l'esercizio aumenta il livello di endorfine e fa stare meglio).

Tuttavia non bisogna vivere l'invito a seguire queste abitudini e suggerimenti come un ordine che, se non viene rispettato, porta a sensi di colpa irrimediabili.  


6. Conclusioni

 

Una recente ricerca presentata alla conferenza annuale del 2016 dell'American Psychological Association indica qualche leggero miglioramento nei trend mondiali. Nella meta-analisi, i ricercatori hanno esaminato oltre 250 studi che hanno coinvolto più di 100.000 partecipanti in un periodo di 31 anni. Mentre le donne segnalano costantemente più insoddisfazione per il proprio corpo rispetto agli uomini, i risultati hanno indicato che questa insoddisfazione è comunque diminuita negli ultimi anni.

Questi risultati sono un segno positivo, un indice del fatto che i movimenti di accettazione del corpo e di positività stanno avendo un effetto su come (in particolare) le donne e le ragazze si vedono. Sebbene possa essere una battaglia dura e complicata, aumentare la rappresentazione di tutti i tipi di corpo nei media popolari può aiutare a combattere lo stigma con cui ciascuno di noi vive il rapporto col proprio corpo.

 

7. Bibliografia 

 

Common Sense Media. "Children, Teens, Media and Body Image: A Common Sense Media Research Brief." (2015).

Ferreiro, Fátima, Gloria Seoane, and Carmen Senra. "Toward understanding the role of body dissatisfaction in the gender differences in depressive symptoms and disordered eating: a longitudinal study during adolescence." Journal of adolescence 37.1 (2014): 73-84.

Hausenblas, Heather A., et al. "Media effects of experimental presentation of the ideal physique on eating disorder symptoms: A meta-analysis of laboratory studies." Clinical Psychology Review 33.1 (2013): 168-181.

Hawkins, Nicole, et al. "The impact of exposure to the thin-ideal media image on women." Eating disorders 12.1 (2004): 35-50.

Juarascio, Adrienne S., et al. "Implicit internalization of the thin ideal as a predictor of increases in weight, body dissatisfaction, and disordered eating." Eating behaviors 12.3 (2011): 207-213.

Karazsia, Bryan T., Sarah K. Murnen, and Tracy L. Tylka. "Is body dissatisfaction changing across time? A cross-temporal meta-analysis." Psychological bulletin 143.3 (2017): 293.

Van Den Berg, Patricia A., et al. "The link between body dissatisfaction and self-esteem in adolescents: Similarities across gender, age, weight status, race/ethnicity, and socioeconomic status." Journal of Adolescent Health 47.3 (2010): 290-296.

Wood, Joanne V., W. Q. Elaine Perunovic, and John W. Lee. "Positive self-statements: Power for some, peril for others." Psychological Science 20.7 (2009): 860-866.

 

8. Sitografia


“From New York to Instagram: The history of the body positivity movement”, BBC News (data di ultima consultazione: 09/10/2021)

 “15 Influencers Define Body Positivity”, Bustle, (data di ultima consultazione: 09/10/2021)

 "Dove Self-Esteem Project”, dove.cpm (data di ultima consultazione: 09/10/2021)

 “Fat-Shaming”, Cambridge Dictionary(data di ultima consultazione: 09/10/2021)

“AEO’s Aerie Brand, Built On Body Positivity And Inclusion, Is Slowly Edging Out Sexy Supermodel Juggernaut Victoria’s Secret”, Forbes (data di ultima consultazione: 09/10/2021)

“There's a growing movement to accept all body types as beautiful, and it changed the way I see myself”, Insider (data di ultima consultazione: 09/10/2021)

“The globalization of ideal beauty”, DW Made for Minds (data di ultima consultazione: 09/10/2021)

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