Susanna Luppi
Negli ultimi anni, si sente parlare sempre più spesso del potenziale terapeutico di psichedelici e allucinogeni per il trattamento dei disturbi dell’umore. Sostanze psicoattive come la psilocibina sono conosciute ai più grazie alle ricerche di Gordon Wasson e Valentina Pavlovna Wasson, pionieri nello studio dei funghetti magici utilizzati presso il popolo mazateca del Messico a scopo sciamanico e terapeutico. Un ruolo da co-protagonista spetta sicuramente a Maria Sabina, curandera mazateca che si è prodigata nel condividere le tradizioni indigene alla coppia – purtroppo, a scapito della sua posizione tra i nativi.
Grazie al lavoro dei coniugi Wasson, la comprensione dei funghi psilocibinici/psicotropi ha dato il via alla sperimentazione medica e alla divulgazione in occidente del potenziale curativo contenuto nelle sostanze enteogene da loro estratte.
Robert Gordon Wasson e Valentina “Tina” Pavlovna si sposarono nel 1927. Lui, un banchiere americano originario del Montana; lei, una pediatra di origini russe: scoprirono il retaggio culturale dei loro rispettivi paesi incappando in funghi cresciuti qua e là tra le montagne Catskill (stato di New York), durante la loro luna di miele. La Russia è tradizionalmente di cultura micofila (neologismo introdotto dai Wasson per indicare un’attitudine positiva nei confronti di ciò che è relativo al fungo; stessa cosa vale per l’antitetico micofobo, ndr). Per questo, fin da piccola, Tina aveva ricevuto un’educazione fungina approfondita, studiando e consumando funghi selvatici. Lo stesso non vale per Gordon a cui, in terra americana, è stata inculcata un’attitudine micofoba nei confronti dei funghi, spesso associati a immagini mortifere e oscure, legate al sottosuolo (Blomerth, 2023).
Superato lo stordimento culturale, i coniugi Wasson hanno dato il via a un’accurata ricerca di funghi selvatici, catalogando ogni loro caratteristica. L’entusiasmo di Tina innescò la fascinazione di Gordon in ambito fungino, tanto da spingerlo a interessarsi di etnomicologia, ovvero lo studio storico e sociologico dell’influenza dei funghi, soprattutto psicotropi, in campo medico e rituale.
Inoltre, la corrispondenza attiva con il poeta Robert Graves e l’etnobotanico Richard Evans Schultes incoraggiò le future spedizioni della coppia presso i Mazatechi, popolo indigeno ubicato nel villaggio di Huautla tra le montagne intorno a Oaxaca (Messico), noto per il suo utilizzo di funghi magici. Altri studiosi conoscevano questa cultura, tra cui la missionaria americana Eunice V. Pike del Summer Linguistics Institute (Dallas, Texas) e l’antropologo messicano Robert Weitlaner, che condivisero con i Wasson preziose informazioni in merito ai Mazatechi.
Dopo vari viaggi, nel 1955 Gordon e Tina furono tra i primi occidentali ad avere un ruolo attivo nel rito del fungo sacro grazie all’incontro con la curandera mazateca Maria Sabina. L’esperta nativa si rese disponibile a rivelare i segreti delle tradizioni locali a patto che non fossero divulgati. Un’esperienza incredibile quella del trip psichedelico, che indusse Gordon e Tina a elaborare scritti e a indagare le sostanze psicotrope contenute nei funghi allucinogeni da loro consumati.
Fu così che le considerazioni dei Wasson divennero di dominio pubblico: nel 1957, la rivista Life dedicò Seeking the Magic Mushroom, il pezzo di punta, a Gordon Wasson e alla scoperta della psilocibina come sostanza psicoattiva. Una settimana dopo il magazine domenicale This Week pubblicò il resoconto di Tina sulla spedizione messicana. Insomma, il palcoscenico era tutto dei funghi magici.
Del resto, gli anni ‘50 furono teatro di un crescente interesse per le droghe allucinogene, passando da studi clinici su mescalina e LSD, alle prime sperimentazioni di farmaci antipsicotici efficaci. Anche la CIA era attenta alla questione “droghe” e, scoperto il lavoro dei Wasson, tentò invano di offrire finanziamenti in cambio di una collaborazione. Dopo l’ennesimo rifiuto, nel 1955, l’agenzia governativa infiltrò il chimico James Moore in una spedizione di Gordon incaricandolo di sovvenzionare il viaggio sotto falso nome – di fatto, un modo illegale per scoprire come sintetizzare droghe utili al progetto clandestino MK-ULTRA, volto a ottenere confessioni sotto tortura e attraverso il controllo mentale.
L’operazione fu inconcludente e Wasson risultò estraneo alla vera origine dei fondi ricevuti.
Nel frattempo, venendo meno alle promesse fatte alla sciamana, la cultura occidentale penetrò con veemenza nel mondo mazateca, regalando un boom di turisti che invase i villaggi e ne minò l’equilibrio sociale. Per questo, Maria Sabina fu messa al bando, ostracizzata dalla sua stessa comunità. La sua capanna venne bruciata e si dice che avesse perso il potere di dare voce al fungo sacro durante i rituali di guarigione. Pare inoltre che abbia scontato un breve periodo in galera, accusata di spaccio di stupefacenti dalle autorità locali. Pur sostenendo l’importanza della propria ricerca, Gordon Wasson si mostrò affranto dagli esiti nefasti della divulgazione. In una dichiarazione al New York Times, infatti, lamentò indignato la condizione del villaggio Huautla, ormai assediato dallo sfruttamento commerciale:
“Yet what I have done gives me nightmares: I have unleashed on lovely Huautla a torrent of commercial exploitation of the vilest kind”.
Le ricerche di Wasson erano un fiume in piena quando, sfortunatamente, Valentina morì a causa di un cancro il 31 dicembre 1958. In quello stesso anno,il leggendario trattato Les champignons hallucinogènes du Mexique, fu dato alle stampe da Gordon Wasson e Roger Heim, micologo francese e direttore del Museo Nazionale di Storia Naturale, che aveva accompagnato i Wasson in diverse spedizioni in Messico.
Nelle decadi a venire, Gordon non ha mai smesso di “cercare la magia”, di approfondire l’aspetto etnografico e storico dei funghi allucinogeni. Sua moglie Valentina era di certo la vera micologa, più esperta e avanguardista. Wasson si è lasciato guidare dalla sua mano e, tra ricerche e conferenze, ha sempre riconosciuto il suo contributo alla conoscenza collettiva. Prima tra tutte, la scoperta della psilocibina e il suo utilizzo in psichiatria.
La psilocibina è una sostanza estratta da alcuni funghi allucinogeni (per lo più psilocybe, panaeolus, inocybe e stropharia), ed è una triptamina psichedelica. Una volta assunta, si trasforma in psilocina e agisce sui recettori della serotonina promuovendo la neuroplasticità. Questo permette al cervello di modificare la propria struttura, agendo sull’umore e la percezione.
Negli ultimi anni diversi studi clinici condotti in USA, Regno Unito, Svizzera e Australia hanno dimostrato che la somministrazione di psilocibina ha un effetto positivo sui pazienti con disturbo di depressione resistente, generando effetti antidepressivi rapidi e duraturi (fino a sei mesi).
Nel 2023, questi promettenti risultati hanno decretato l’Australia primo paese a riconoscere la psilocibina e l’Mdma come farmaci in modo ufficiale.
Sulla stessa scia, anche Oregon, Colorado e New Mexico hanno legalizzato terapie che prevedono l’assunzione di sostanze psichedeliche, mostrando grande slancio e apertura da parte della Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo USA che si occupa dell’approvazione di farmaci.
Tuttavia, aleggiano ancora diverse perplessità dovute alla carenza di ricerca nel settore e gli ostacoli che compromettono la sperimentazione, tra cui il numero ristretto di partecipanti ai test (che in genere spaziano da gruppi di 30 a 100 persone), l’illegalità diffusa della sostanza (non esente da vincoli burocratici), tempistiche e costi spropositati. Anche la questione degli effetti indesiderati, come la dipendenza, è ancora poco affrontata in ambito di ricerca.
Nonostante ciò, il dibattito medico sembra in pieno fervore. In Italia, per esempio, nel luglio 2025 è stata approvata la sperimentazione della psilocibina per la depressione resistente alle terapie tradizionali. La notizia è giunta dall’Istituto superiore di sanità (Iss) che coordinerà studi clinici su questa sostanza.
Insomma, la strada è ancora lunga e tortuosa ma l’orizzonte sembra essere promettente. Non dimentichiamo che il principio attivo della psilocibina fu sintetizzato per la prima volta dal botanico Albert Hofmann grazie ai campioni procurati da Gordon Wasson.
E qui si chiude il cerchio.
Gordon e Valentina Wasson rimarranno impressi nella storia come pionieri dell’etnomicologia e come animi gentili, complementari. Per loro, “la ricerca della magia” non si riduce a mera formula di ricerca del trip o a una strategia acchiappa-consensi, come poteva essere il titolo di Life (1957). C’è davvero qualcosa di magico in queste due anime che hanno saputo orientare il contrasto in confronto, per poi trasformarlo attraverso l’amore in passione e conoscenza. Una conoscenza collettiva.
Non sembra un’esperienza allucinogena?
Blomerth, B., Mycelium Wassonii, WoM, 2023
Siff, S., R. Gordon Wasson and the Publicity Campaign to Introduce Magic Mushrooms to Mid-Century America, su shs.cairn.info (data di ultima consultazione: 12/08/25)
The nice married couple who inspired people to shrrom, su daily.jstor.org (data di ultima consultazione: 12/08/25)
Pike, V. Eunice, Mazatec Focus, estratto consultabile su journals.sagepub.com (data di ultima consultazione: 12/08/25)
Wasson, R. Gordon, “Drugs: The Sacred Mushroom.” New York Times, 26 September 1970, su nytimes.com (data di ultima consultazione: 12/08/25)
Oaxaca state, Mexico, su britannica.com (data di ultima consultazione: 12/08/25)
Psilocibina per trattare la depressione, al via in Italia il primo trial clinico sulla sostanza estratta dai funghi allucinogeni, su wired.it (data di ultima consultazione: 12/08/25)
Il primo test clinico in Italia sull’uso terapeutico della psilocibina, su ilpost.it (data di ultima consultazione: 12/08/25)
Le sostanze psichedeliche possono davvero curare i disturbi mentali?, su nationalgeographic.it (data di ultima consultazione: 12/08/25)
Usa, l'Oregon legalizza l'uso di funghi allucinogeni, su tg24.sky.it (data di ultima consultazione: 12/08/25)
Foto 1, messynessychic.com
Foto 2, messynessychic.com
Foto 3, pst.art
Foto 4, sinchi-foundation.com
Foto 5, dolcevitaonline.it