Changeling, un diabolico scambio culturale

Nel 1928, Los Angeles fu teatro di una serie di delitti e rapimenti di bambini

Tra le vittime più note figura il nome di Walter Collins, divenuto poi un caso mediatico dopo che la sua identità fu erroneamente attribuita a un altro bambino. 

Changeling (2008) è un film di Clint Eastwood che tratta proprio questa vicenda: un film di denuncia, forse un po’ troppo hollywoodiano, incentrato sugli abusi subiti dalla madre di Collins da parte della polizia – che le aveva riconsegnato il bambino sbagliato. Operazione interessante è la scelta del titolo: nel folklore europeo, il termine “changeling” indica un sostituto non umano messo al posto di un bambino rapito – generalmente, uno scambio compiuto da spiriti o entità soprannaturali.

Oltre a rammentare un fatto di cronaca dai risvolti sociali raccapriccianti, Eastwood sembra tendere una mano al passato che, come una coscienza, soggiace indisturbato allo svolgersi del presente in forma di latente eredità culturale.

 

1. Wineville e i delitti del Pollaio 

2. Changeling, un nome rubato

3. Bibliografia e sitografia

 

1. Wineville e i delitti del Pollaio 

Una brutta aria invase la contea di Riverside, Los Angeles, tra il 1926 e il 1928. 

In quel periodo Gordon Stewart Northcott, un ragazzo di origini canadesi appena diciannovenne, si stabilì a Wineville, dove costruì un ranch munito di pollaio. Qui, viveva con la madre, Sarah Louise, e il nipote Sanford Clark, già vittima dei suoi abusi. Stando a quanto detto da Clark, Northcott iniziò a rapire, molestare e torturare ragazzini di circa 10 anni e lo coinvolse, sotto minaccia di morte, nel loro assassinio. Tuttavia, fu proprio grazie a Clark che gli orrori dello zio vennero interrotti: nell’estate del 1928 il ragazzo confessò tutto alla sorella, in visita dal Canada, che a sua volta informò le autorità.

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Successivamente, una squadra di ispettori dell'immigrazione degli Stati Uniti fu inviata all'allevamento di polli per interrogare Northcott. Non trovandolo, poiché fuggito a Vancouver con la madre, i poliziotti presero in custodia il piccolo Sanford. Il 14 settembre 1928, il ragazzo confessò tutto mentre era in custodia presso la Los Angeles Juvenile Home. Grazie alla sua testimonianza, furono trovate parti anatomiche di tre ragazzi, fatti a pezzi e sepolti con noncuranza nei pressi del ranch; un quarto ragazzo, probabilmente messicano, fu decapitato e i suoi resti lasciati in due luoghi differenti.

Northcott e sua madre furono infine arrestati dalle autorità canadesi, estradati in California e processati nella contea di Riverside per omicidio.

A seguito di un processo sensazionalistico, Gordon Stewart Northcott fu dichiarato colpevole di omicidio e giustiziato a San Quentin il 2 ottobre 1930.

Tra le vittime, si legge il nome di Walter Collins, un bambino scomparso che amplificò ulteriormente la portata mediatica del caso. Clint Eastwood nel 2008 raccontò proprio questa parte della storia, interessandosi principalmente alla battaglia portata avanti dalla madre, Christine Collins

Quest'ultima denunciò alle autorità losangeline la scomparsa del figlio, avvenuta il 10 marzo 1928. Cinque mesi dopo, quando un ragazzo che affermava di essere Walter Collins fu trovato in Illinois, la ricerca fu interrotta e il ritrovamento fu considerato una vittoria per la polizia di Los Angeles – in quel periodo malvista dall’opinione pubblica e bisognosa di scoop edificanti. 

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Tuttavia, Christine non riconobbe il ragazzo consegnatole come suo figlio. Ormai sotto gli occhi dei media, la polizia di Los Angeles fece pressioni alla donna affinché portasse il bambino a casa, interessandosi solamente a tacere l’incidente. Questo scatenò una vera e propria battaglia mediatica che vide Christine Collins finire rinchiusa in un manicomio, a seguito delle sue continue proteste rivolte alla polizia. 

Durante la reclusione, il bambino spacciatosi per Walter Collins fu smascherato, risultando un fuggitivo dell'Iowa che, per un sogno puerile, voleva avvicinarsi alla città degli angeli. Christine Collins fu così rilasciata e intentò una causa contro la polizia di Los Angeles – che vinse due anni dopo.

Il caso Collins finì per imprimere nella memoria americana i terribili avvenimenti di Wineville, noti come “i delitti del pollaio”. In seguito, la cittadina cambiò nome in Mira Loma a causa della pubblicità negativa che circondava gli omicidi. E se a un altro nome, corrisponde un’altra identità, sembra che Clint Eastwood abbia colpito nel segno scegliendo, per il suo film, il titolo Changeling.

 

2. Changeling, un nome rubato

Il termine “changeling” si rifà a un concetto antico, principalmente legato al folklore europeo, e significa letteralmente “bambino scambiato alla nascita”. Di fatto, si credeva che la prole umana fosse sostituita con creature soprannaturali come figli di fate, troll o esseri demoniaci.

Lo scambio poteva avvenire per varie ragioni: per esempio, se una progenie soprannaturale si fosse ammalata, si sarebbe preferito un bambino umano sano. In Scandinavia si credeva che i brutti troll cercassero graziosi bambini umani da allevare come propri, mentre in Russia i "demoni del legno" avrebbero rapito bambini, imprigionandoli nella foresta.

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A volte il changeling era un "ceppo" o, più in generale, un essere creato magicamente per somigliare all'umano rapito. Quest'ultimo era in genere un bambino, ma ci sono stati casi, soprattutto in Scandinavia e in Irlanda, in cui sono stati prelevati adulti.

Come accorgersi dello scambio? In base alla cultura di provenienza, vi erano diversi tratti ricorrenti che identificavano un changeling

Nella leggenda irlandese, la differenza tra un bambino umano e un changeling si può percepire sia a livello fisico che psicologico. Esteriormente, il mutaforma può apparire malaticcio e crescere poco, fino a mostrare caratteristiche improbabili come barba o denti lunghi. Psicologicamente, può invece mostrare un'intelligenza superiore alla sua apparente età e possedere un'intuizione sconcertante. Un changeling può essere infine identificato quando pensa di essere solo, poiché si lascia andare a comportamenti considerati insoliti come saltare, ballare o suonare uno strumento.

Molti dei tratti fisici assegnati ai changeling oggi avrebbero una chiara spiegazione medica: una malformazione dello sviluppo, come la palatoschisi o il piede torto, fino a un'anomalia genetica come la sindrome di Down.

Condizioni di sviluppo come il disturbo dello spettro autistico, potrebbero anche aver portato a credere che un bambino fosse posseduto, soprattutto quando non riusciva a svilupparsi in modo simile ai suoi coetanei.

Indipendentemente dalla presenza o assenza documentata di leggi, in tutte le società coesistevano codici culturali che governavano le paure reali nei confronti dei bambini.

Presentati e tramandati sotto forma di racconti popolari e superstizioni, queste regole spesso sancivano e giustificavano azioni fisiche estreme.

Per rivelare la vera natura del changeling, usava esporre l’infante durante la notte nei boschi, in una spiaggia, su un tetto o un altare. Un’altra opzione era condurre il changeling a un bivio (considerato luogo di incontro con streghe e fate) o alla confluenza di tre campi o tre fiumi – pratica documentata sia in Irlanda che in Francia. 

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Vi erano poi veri e propri atti di tortura, come bruciare e percuotere il malcapitato. 

Tutte queste crudeltà inflitte al bambino avrebbero spaventato l’essere soprannaturale di cui era ospite facendolo uscire dal corpo. Si riscontra un inquietante parallelismo con il rito battesimale, durante il quale si credeva che il grido del bambino benedetto dall’acqua santa, corrispondesse a quello di esseri malvagi o immundes strappati dalla sua anima.

Il battesimo era inoltre un’importante atto di transizione, poiché celebrava il nome del bambino conferendogli allo stesso tempo un riconoscimento sociale, quindi un’identità.

In passato, ammettere l’esistenza di un changeling sembrava dunque essere un pretesto per legittimare pratiche di infanticidio radicate in tradizioni e leggi orali; un potente mezzo per sbarazzarsi dei bambini in eccesso e/o illegittimi oppure di quelli nati con deformità fisiche visibili e per questo, rifiutati. Oppure si trattava semplicemente di ignoranza. Infatti, se un bambino sopravviveva a un “esorcismo domestico”, veniva accolto nuovamente nella comunità. Se invece il processo avesse portato alla morte del changeling, il bambino umano sarebbe stato perso per sempre nel mondo soprannaturale. Tutto ciò, senza riconoscersi come carnefici dell’infante. Attraverso lo stesso gioco di specchi creato dal changeling. Poiché nel caso del changeling, un bambino rapito equivale a un’identità rubata

Nel 1928 l’identità di Walter Collins è stata rubata da un altro bambino, un moderno changeling, dopo che Collins è stato rapito da un essere diabolico. Il passato filtra leggero tra le assi del presente e si sovrappone ai fatti di cronaca, mostrando come le sorti di un bambino umano si sono inaspettatamente scontrate con le più strazianti paure legate a un aguzzino che di umano, ha ben poco.

 

3. Bibliografia e sitografia

Paul J. J., Nothing Is Strange with You: The Life and Crimes of Gordon Stewart Northcott, Xlibris, 2008; 

 

Walter Collins: the Changeling, Conclusion in derangedlacrimes.com;

 

Changeling in britannica.com;

 

The other son in latimes.com (data di ultima consultazione: 05/03/2024);

 

Spoilers: Changeling – The Real Story Behind Eastwood’s Movie in web.archive.org (data di ultima consultazione: 05/03/2024);    

    

‘What damned you?’ Changelings, “Mylingar” and other dead child traditions in www.jstor.org (data di ultima consultazione: 05/03/2024);

 

Ingemark C.B. A., The Genre of Trolls: The Case of a Finland-Swedish Folk Belief Tradition, 2004, Åbo Akademi University press, in researchgate.net;

 

Behind ‘Chngeling’, A tale too strange for fiction in www.npr.org (data di ultima consultazione: 05/03/2024).

 

Foto 1: da digital.library.ucla.edu

Foto 2: da movieplayer.it

Foto 3: John Bauer illustration da artpassion.net

Foto 4: Der Wechselbalg (Il changeling), di Henry Fuseli , 1780, da nelcuoredellascozia.com