Adolescenti e pratiche mediali

Una ricerca nella città metropolitana di Bologna

Pratiche mediali tra cultura e identità

Come utilizzano i media gli adolescenti? Quanto le loro pratiche mediali contribuiscono alla costruzione dell’identità, alla socializzazione con i pari, all’apprendimento? 

Il dibattito a livello internazionale sottolinea la necessità di formare studenti competenti, ovvero capaci di integrare conoscenza, motivazione, valori, emozioni, etica, comportamenti sociali per agire e risolvere problemi. La nostra società è sempre più complessa, richiede di adattarsi ai cambiamenti, di essere flessibili, e di continuare ad imparare lungo tutto l’arco della vita. L’Unione Europea ha definito le 8 Competenze chiave per l’apprendimento permanente : tra queste vi è la competenza digitale che “presuppone l’interesse per le tecnologie digitali e il loro utilizzo con dimestichezza e spirito critico e responsabile per apprendere, lavorare e partecipare alla società. Essa comprende l’alfabetizzazione informatica e digitale, la comunicazione e la collaborazione, l’alfabetizzazione mediatica, la creazione di contenuti digitali (inclusa la programmazione), la sicurezza (compreso l’essere a proprio agio nel mondo digitale e possedere competenze relative alla cibersicurezza), le questioni legate alla proprietà intellettuale, la risoluzione di problemi e il pensiero critico”. 

I social media sono considerati da tempo sia un forte motore di rapporti sociali tra pari, sia un terreno importante per la costituzione di culture partecipative e di espressione della propria identità. In particolar modo nell’ultimo decennio, l’infosfera è stata attraversata da uno sviluppo che, seppur previsto, ha sorpreso in termini di rapidità e in termini di quanto ha profondamente modificato le pratiche online dei giovani. Questo cambiamento trasversale, costante e pervasivo ha influito sul modo con cui i giovani negoziano il proprio ruolo nel gruppo dei pari? 

Negli anni scolastici 2020-2021 e 2021-2022 è stata svolta una ricerca che ha interessato studenti dai 14 ai 19 anni di 9 istituti di scuola secondaria di secondo grado del territorio della Città Metropolitana di Bologna, con l’obiettivo di esplorare questa domanda generale al fine di offrire un quadro descrittivo e interpretativo dettagliato della problematica. Nella prima annualità, si è indagato su quali siano le pratiche mediatiche degli adolescenti di oggi, e in che termini queste pratiche abbiano un impatto sul loro modo di socializzare e negoziare la loro identità. Nella seconda annualità, l’intenzione è stata quella di compiere un approfondimento sugli aspetti legati al benessere digitale degli adolescenti in relazione alle loro pratiche mediali e al loro modo di socializzare intorno ad esse, sia nel gruppo dei pari che nel gruppo classe. Parallelamente, l’indagine ha riguardato le percezioni degli insegnanti riguardo alle pratiche mediali dei loro studenti, come esse siano cambiate nel ritorno a scuola post-pandemia e quanto nella loro professionalità sia utile prestare attenzione alle conseguenze nella sfera socio-relazionale di un uso del digitale sempre più intrecciato con lo sviluppo e la crescita dei loro alunni. 

Benefici attesi – impatto sociale
Acquisire maggiore consapevolezza sull’impatto della rivoluzione digitale nella vita degli adolescenti; orientare insegnanti, educatori, famiglie sull’uso delle tecnologie e sullo sviluppo delle competenze digitali nelle giovani generazioni.

Collaborano al progetto
Elena Pacetti e Alessandro Soriani (Università di Bologna)
Paolo Bonafede (Università di Trento) 

 

5X1000 ALL'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA: CODICE FISCALE 80007010376