Il diritto all’istruzione è un diritto umano fondamentale sancito dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani nel 1948 e ripreso da innumerevoli testi legislativi, inclusa la nostra Costituzione. Fra l’enunciazione di questo diritto e la sua effettiva applicazione, tuttavia, c’è un profondo scarto. Uno scarto che segna diseguaglianze fra le nazioni e nelle nazioni e che richiede uno sforzo politico e culturale per rendere effettivo il diritto all’istruzione per tutte e tutti, indipendentemente dalle condizioni di partenza e “senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (Costituzione italiana, art.3).
Rimuovere gli ostacoli che di fatto limitano l’uguaglianza di opportunità fra i cittadini che sono titolari dei diritti è certamente compito di scelte economiche e sociali della Repubblica, ma è anche il compito di un’educazione alla cittadinanza che consenta di colmare il divario fra la titolarità dei diritti, garantita dalla Costituzione, e il suo effettivo esercizio. Imparare a esercitare i diritti è oggi una priorità dell’agenda politica degli stati democratici, che hanno bisogno di cittadini attivi per dare fondamento ai principi democratici, ma lo è anche per dare fondamento a nuovi diritti e responsabilità a livello globale.
Essere cittadini del mondo è un astratto ossimoro da un punto di vista giuridico e politico, perché la cittadinanza è per definizione assegnata dagli stati nazionali. Ma è una fondamentale indicazione educativa per riconoscere un senso di appartenenza politica al pianeta e far fronte alle sfide sociali e ambientali che ci impone quella globalizzazione in cui siamo tutti immersi. Non a caso l’educazione alla cittadinanza globale è stata indicata dall’ONU come una delle 3 priorità educative del millennio ed è stata inserita fra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, esplicitamente menzionata nel target 4.7. L’Agenda 2030, come già precedentemente avevano fatto i Millenium Development Goals, nell’Obiettivo 4 assegna una specifica priorità alla comunità mondiale per garantire l’effettiva applicazione universale del diritto all’istruzione e aggiunge che deve essere “di qualità”. Ma va anche oltre questa enunciazione del diritto e indica alcuni obiettivi specifici in termini di contenuti educativi che devono essere perseguiti entro il 2030 dagli stati che hanno approvato l’Agenda.
Entro il 2030, assicurarsi che tutti i discenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l'educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l'uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.
Nel solco di questo obiettivo, nel 2021 UNESCO ha assegnato all’Università di Bologna la prima Cattedra UNESCO sul tema dell’Educazione alla Cittadinanza Globale all’Università (https://unescochairgced.it) con lo scopo di promuovere anche in ambito universitario una formazione alla cittadinanza che possa sviluppare le conoscenze, le abilità, i valori e gli atteggiamenti di cui gli studenti hanno bisogno per garantire un mondo più giusto, pacifico, tollerante, inclusivo e sostenibile.
5X1000 ALL'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA: CODICE FISCALE 80007010376