Bullismo e Cyberbullismo

Percorsi di intervento e di promozione del benessere a scuola

L'inclusione come pratica di cura

Con l’espressione “diritto alla cura” si fa riferimento al diritto di tutti noi ad essere ascoltati e tutelati nella propria salute fisica e mentale. Come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute mentale è uno stato di benessere psicologico che permette alle persone di fronteggiare gli eventi stressanti della vita, realizzare le proprie aspirazioni, apprendere e lavorare in modo soddisfacente con la possibilità di fornire un contributo alla propria comunità. Assumendo questa visione della salute mentale diventa necessario garantire il “diritto alla cura” a partire da percorsi di promozione del benessere psicologico. Questa tematica diventa cruciale in riferimento alla popolazione di bambini, bambine e adolescenti che diventeranno i cittadini attivi della nostra futura comunità. 

I recenti e ripetuti eventi stressanti, come la pandemia COVID-19, le emergenze climatiche e le guerre, hanno avuto un impatto importante sul benessere psicologico delle popolazioni più giovani, rendendo ancora più urgente la necessità di interventi immediati sul territorio. Appare quindi prioritario e al tempo stesso una responsabilità condivisa, impegnarsi nella promozione del benessere psicologico di bambini, bambine e adolescenti attraverso percorsi che siano interdisciplinari, che possano considerare lo sviluppo in modo olistico e con un dialogo tra le diverse agenzie educative. 

Il gruppo di ricerca “Benessere a Scuola” e il Servizio psicologico SERES del Dipartimento di Psicologia “Renzo Canestrari”, coordinati dalla Prof.ssa Annalisa Guarini, sono impegnati da numerosi anni in progetti di ricerca nazionali e internazionali e di coprogettazione con il territorio con l’obiettivo di favorire il diritto alla cura, attraverso la promozione del benessere psicologico a scuola e la prevenzione di dinamiche relazionali disfunzionali come il bullismo e il cyberbullismo. Questi fenomeni hanno un impatto negativo sulla salute mentale degli studenti coinvolti nel ruolo di vittima e di aggressore, con un calo nel rendimento scolastico, un aumento dei sintomi di ansia e di depressione, di isolamento sociale, di abuso di alcool e di sostanze e, nei casi più gravi, di suicidio. Le azioni e i progetti svolti in questi anni hanno visto l’attivo coinvolgimento di bambini, bambine e  adolescenti, dei loro genitori e delle figure educative di riferimento, con l’obiettivo comune di promuovere lo sviluppo sociale, emotivo e relazionale delle nuove generazioni. 

Benefici attesi – impatto sociale
Attraverso percorsi proposti dal Servizio SERES sono stati formati in questi ultimi anni circa 1000 insegnanti a partire dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado. Gli insegnanti, dopo i percorsi di formazione, hanno a loro volta proposto attività nelle loro classi con un coinvolgimento di oltre 10000 studenti.

Collaborano al progetto:
Referente: Annalisa Guarini
Collaborano: Prof.ssa Alessandra Sansavini (Prof.ssa Ordinaria), Prof.ssa Chiara Suttora (Prof.ssa Associata), Dott.ssa Laura Menabò (Assegnista di ricerca), Dott.ssa Caterina Verganti (Dottoranda), Dott.ssa Valentina Graziosi (Dottoranda), Dott.ssa Felicia Roga (Psicologa e psicoterapeuta a contratto), Dott.ssa Dora Scarlatella (Psicologa e psicoterapeuta a contratto), Dott. Giorgio Antoniazzi (Psicologo a contratto)

 

5X1000 ALL'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA: CODICE FISCALE 80007010376