In rete contro le solitudini, dal Pronto Soccorso alla città: ascolto, accoglienza e ricerca sulle fragilità negli spazi della medicina di emergenza
Un progetto di ascolto e cura
OPS Bologna! È un progetto di ricerca-azione che consente agli studenti universitari dei corsi di studi di area umanistica di svolgere il loro tirocinio curricolare nelle sale di attesa dei Pronto Soccorso della città di Bologna, a scopi di ricerca, osservazione partecipante e di cura dell’attesa.
Se è vero che entrando in pronto soccorso o in uno spazio sanitario si è tutti dei soggetti fragili, è anche vero che alcuni lo sono più di altri.
L’assenza di una rete sociale o di accompagnatori alle spalle degli utenti, o la mancata alfabetizzazione sanitaria sono solo alcuni degli elementi che possono rappresentare il nodo della fragilità.
Sappiamo che il periodo della pandemia ha contribuito ad aggravare le situazioni di disagio sociale. Durante quel periodo numerose persone si sono trovate in condizioni di necessità e i servizi sanitari - il Pronto Soccorso in particolare - sono diventati impropriamente i luoghi in cui il disagio, anche quello sociale, si è manifestato: si è così creata un’emergenza nell’emergenza, specialmente in un momento di grande crisi della sanità e dei PS.
OPS agisce proprio nel tempo dell’attesa, uno spazio ritenuto marginale e “vuoto” e invece ricco di significato. Gli operatori dell’attesa (studenti dell’Università di Bologna) svolgono un’attività di ascolto diffuso volta a praticare una “cura dell’attesa” nei confronti delle persone che sostano al Pronto Soccorso. Questi studenti si impegnano per favorire il mantenimento di un buon "clima sociale" e in particolare per intercettare le necessità non sanitarie degli utenti più fragili. L’ascolto che i tirocinanti offrono all'utenza rappresenta da una parte una prima presa in carico delle necessità non sanitarie e dall’altra una modalità unica nel suo genere di raccolta di dati relativi alle fragilità.
L’approccio è quello della ricerca-azione: gli studenti, che vengono precedentemente formati in preparazione al tirocinio, vengono coinvolti e guidati dai loro docenti. OPS richiama inoltre i principi della sanità d’iniziativa, che pongono l’accento sulla necessità comune alle strutture di assistenza socio-sanitaria di intercettare prima, e monitorare poi, situazioni di fragilità e solitudini prima che degenerino in criticità gravi.
Il nostro obiettivo
OPS è attivo dal 2018 ed è stato oggetto di due diverse valutazioni di impatto sociale. Queste hanno riconosciuto la capacità del progetto di generare un beneficio diffuso per tutti i target coinvolti: per gli utenti fragili ma anche per operatori sanitari, che vedono il loro lavoro alleggerito e che possono concentrarsi completamente sul loro lavoro, umano e sanitario, di triage, diagnosi e cura. Non solo, il setting dell’ascolto offerto dagli operatori OPS si è dimostrato efficace per rendere visibili alcune fragilità che altrimenti sarebbero rimaste sommerse.
L’obiettivo non è la risposta immediata ai bisogni che emergono, bensì la costruzione di un rapporto di fiducia e di un primo orientamento nei servizi, in un’ottica di umanizzazione dello spazio di attesa capace di rimettere la persona al centro dei processi di cura.
L’esperienza ha inoltre un impatto estremamente positivo per gli studenti coinvolti che non solo hanno l’opportunità di mettere in campo le proprie competenze di osservazione, ricerca e analisi ma anche l'occasione di mettersi alla prova rispetto alle proprie competenze relazionali e trasversali, facendo una esperienza in prima linea in un contesto cittadino ricco e sfidante.
La gentilezza e l’attenzione all’altro alla quale sono chiamati gli studenti e studentesse OPS li rende moltiplicatori di capitale sociale all’interno di uno spazio come quello della sala d’attesa del PS.
Collaborano al progetto
Il progetto OPS è promosso dal Centro Antartide – Università Verde di Bologna APS insieme a UniBo, in collaborazione con una rete composta da Regione Emilia-Romagna, Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna, Istituto Ortopedico Rizzoli, IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, Comune di Bologna - Area Sanità e Welfare. La sperimentazione progettuale 2018-2022 è stata sviluppata grazie al contributo della Fondazione Carisbo e della Regione Emilia-Romagna.
5X1000 ALL'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA: CODICE FISCALE 80007010376