Canaletta Ghisiliera e Bosco Urbano dei Prati di Caprara

Quante specie diverse coabitano tra il canale e il bosco?

Nature urbane e biodiversità

La tappa è dedicata alle nature urbane, e in particolare alla relazione tra città, nature e biodiversità. Sappiamo che l’urbanizzazione ha causato una perdita di biodiversità a livello globale, ma paradossalmente oggi le città possono costituire delle vere e proprie isole ecologiche (Gandy 2022), dando rifugio a specie minacciate nei loro habitat originari a causa del cambiamento climatico e delle conseguenze delle attività produttive e insediative umane.

Le nature urbane sono infatti molteplici, alcune sono intensamente gestite dagli umani – giardini privati e parchi pubblici convenzionali, quali ad es. i Giardini Margherita - mentre altre sono spontanee, e la mancanza di controllo, in alcuni casi un vero e proprio abbandono, favorisce un loro libero sviluppo. Sono proprio le nature spontanee, spesso marginali e interstiziali, ad essere riconosciute dagli studi ecologici come cruciali per la sfida ambientale, in particolare nei contesti urbani. Alcune espressioni – quale quella di “terzo paesaggio” coniata dal noto paesaggista francese Gilles Clément, o di “quarta natura” dell’ecologo berlinese Ingo Kowarik – hanno rivalutato le nature spontanee, sia ecologicamente sia esteticamente, ma il loro valore e il loro destino continuano ancora oggi ad essere controversi.

Una ricerca etnografica in corso che coinvolge sociologhe e sociologi del Dipartimento SDE dell’Università di Bologna (Roberta Bartoletti) e dell’Università di Urbino Carlo Bo (Enrico Mariani, Francesco Sacchetti) si propone di comprendere le pratiche con cui i cittadini si relazionano con le nature urbane spontanee e i valori che i cittadini riconoscono loro, a partire dallo studio di caso del bosco urbano dei Prati di Caprara a Bologna. Il bosco urbano consente di fare esperienza di una natura sorprendente, inattesa e sfidante, ma anche accogliente e protettiva; il bosco spontaneo si presenta come un mediatore attivo nel rapporto degli abitanti con la città, capace di riconfigurare e trasformare sia la relazione con l’urbano che con i suoi abitanti, umani e non umani. Un’ulteriore sfida per la ricerca sociale sulla natura urbana è quella di costruire un più fecondo dialogo interdisciplinare, in particolare tra sociologia ed ecologia, e su questo è in corso una collaborazione tra il Dipartimento SDE (Roberta Bartoletti, Melissa Moralli), il Cnr-Iret di Sesto Fiorentino (Giovanni Trentanovi) e l’Università di Urbino Carlo Bo (Francesco Sacchetti).

 

Mappare la biodiversità insieme a cittadine e cittadini: cos’è un bioblitz

Con biodiversità si fa riferimento alla varietà delle specie viventi presenti in un determinato habitat, che nel nostro caso è un’area urbana che beneficia della presenza di due corsi d’acqua (canaletta Ghisiliera e torrente Ravone) e di un bosco spontaneo (Prati di Caprara Est).

Per accompagnare cittadine e cittadini alla scoperta della biodiversità del luogo proponiamo loro di partecipare a un bioblitz. Il bioblitz è una tipica attività di citizen science, ossia una scienza partecipata in cui cittadine e cittadini, con il supporto di esperti, sono chiamati alla sfida di mappare quante più specie viventi possibili in un arco temporale definito.

Il bioblitz si configura quindi come un’iniziativa di sensibilizzazione ed educazione ambientale della cittadinanza, alimentata dai saperi sociali ed ecologici prodotti dalla ricerca scientifica.

 

Come si svolge il bioblitz?

L’appuntamento è alle ore 16,30 sul ponticello sulla canaletta Ghisiliera e il torrente Ravone, che si trova all’incrocio tra la ciclabile del Chiu e via Pietro Burgatti, una strada minore parallela alla via Sabena. Il bioblitz durerà circa due ore, e si sviluppa lungo l’argine per circa 1,2 km. La durata complessiva del percorso, andata e ritorno, sarà quindi di 2,4 km (vedi mappa).

Il bioblitz sarà introdotto brevemente da una presentazione della tappa, a cura di Roberta

Bartoletti dell’Università di Bologna, cui seguirà una illustrazione della storia della Canaletta Ghisiliera a cura del Direttore di Canali di Bologna, Andrea Bolognesi.

Il bioblitz della Palestra di comunità sarà dedicato alla flora (in particolare erbe, arbusti, alberi) e alla piccola fauna che vive dentro e intorno al canale (in particolare insetti, aracnidi e crostacei).

Tre esperti naturalisti supporteranno cittadine/i nell’osservazione e nel riconoscimento delle specie lungo l’argine, tra canaletta e bosco:

Alessandro Alessandrini è attualmente ricercatore indipendente, studia da diversi decenni il patrimonio vegetale regionale; è (co)autore di Flore di alcune aree provinciali e collabora alle Checklist della Flora italiana e di numerosi lavori sia divulgativi che scientifici; molto attivo in diversi progetti di ricerca.

Enrico Strada collabora con l'Università di Bologna e l'Università di Parma su progetti di Citizen Science e di studio della mirmecofauna italiana, oltre a svolgere ricerca indipendente su temi di natura entomologica. Ha curato, nel campo della divulgazione scientifica, presentazioni e materiali illustrativi.

Giovanni Trentanovi è ricercatore presso l’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri del CNR. Svolge attività di ricerca in progetti nazionali ed internazionali riguardati la biodiversità multi-tassonomica, la gestione e la conservazione delle risorse forestali, il monitoraggio di specie invasive e la pianificazione delle aree verdi urbane (con particolare riferimento alla valorizzazione della natura spontanea). 

 

Mappa del punto di incontro (punto rosso) e del percorso del bioblitz (linea tratteggiata blu)

Maggiori informazioni sulla pagina dedicata all'evento qui.

 

Il bioblitz si svolge lungo il tratto di argine della Canaletta Ghisiliera che confina con il bosco urbano dei prati di Caprara Est, nel quartiere Porto-Saragozza.

La canaletta Ghisiliera fa parte della rete di canali artificiali di origine antica della città di Bologna (la cui mappa trovate qui https://mappa.canalidibologna.it/). La Ghisiliera nasce dal canale di Reno in via Sabotino in prossimità di Via Montenero e riconfluisce nel fiume Reno nel Comune di Castel Maggiore (https://www.canalidibologna.it/it/canali-canalette-condotti.php). Nel suo percorso in città attraversa via Saffi all’altezza di Via del Chiù per poi scorrere parallela alla pista ciclabile di via del Chiù e al Torrente Ravone, fino al ponticello all’incrocio tra via Burgatti e la ciclabile del Chiù -  punto di incontro per il bioblitz del 5 giugno. 

Il toponimo originario dei Prati di Caprara rimanda a una zona umida e alluvionabile, la cui storia è intrecciata con quella delle vie d’acqua di Bologna. Oggi i Prati di Caprara sono un bosco urbano spontaneo, che si è sviluppato in un’ex area militare rinaturalizzata di oltre 40 ettari (di cui circa 27 nell’area est) a seguito dell’abbandono della destinazione precedente. Attualmente di proprietà di Invimit Sgr (una società partecipata del Ministero Economia e Finanze) il bosco urbano dei Prati di Caprara non è ancora accessibile alla cittadinanza, ma svolge un’importante funzione ecologica e costituisce una importante riserva di biodiversità per la città di Bologna (https://rigenerazionenospeculazione.wordpress.com/manifesto-per-il-bosco-dei-prati-di-caprara/).

 

RISORSE E MATERIALI UTILI

 

  • Alessandrini A. (a cura di) (2015), Erbario flora spontanea dell’Emilia Romagna, IBC Regione Emilia Romagna, Ebook disponibile al link https://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/I/libri/pdf/Erbario_flora_spontanea_dell_Emilia-Romagna.pdf
  • Bartoletti R., Cecchelin G. (2016), Narrazioni e pratiche della natura in città: gli orti urbani tra cortili e foreste domestiche, Studi culturali, n. 1, aprile, pp. 39-60.
  • Clément G. (2005), Manifesto del Terzo paesaggio, Macerata, Quodlibet.
  • Gandy M. (2022), Natura Urbana. Ecological Constellations in Urban Space, Cambridge, Massachusetts, the MIT Press.
  • Kowarik, I., 2005. Wild urban woodlands: Towards a conceptual framework, In Kowarik I., Körner S. (Eds.) Wild urban woodlands: New perspectives for urban forestry. Springer, Berlin, pp. 1-32.  https://doi.org/10.1007/3-540-26859-6_1
  • Trentanovi G. Alessandini A., Roatti B. (2021), Il bosco urbano dei Prati di Caprara. Servizi ecosistemici e conflitto socio-ambientale, Bologna, Patron.
  • Trentanovi G., Zinzani A., Bartoletti R., Montanari F. (2021) Contested novel ecosystems: Socio-ecological processes and evidence from Italy, Environmental Development, 40, 2021.

 

Per saperne di più sulla canaletta Ghisiliera

https://www.canalidibologna.it/it/canali-canalette-condotti.php

 

Per saperne di più sul bosco urbano dei Prati di Caprara

https://it.wikipedia.org/wiki/Prati_di_Caprara

https://rigenerazionenospeculazione.wordpress.com/manifesto-per-il-bosco-dei-prati-di-caprara/