Da allievo di Tiziano a maestro di Caravaggio: il singolare destino di Simone Peterzano

Evento annullato o riprogrammato a data da destinarsi in adempimento al nuovo DPCM del 1° marzo 2020, d’intesa con il Ministero dell’Università e della Ricerca e con la Regione Emilia-Romagna.

  • Data: 04 MARZO 2020  dalle 17:00 alle 19:00

  • Luogo: Complesso di Santa Cristina, Aula Magna (p.tta G. Morandi 2, Bologna)

  • Tipo: La Soffitta

DA ALLIEVO DI TIZIANO A MAESTRO DI CARAVAGGIO: IL SINGOLARE DESTINO DI SIMONE PETERZANO

a cura di Daniele Benati

con Francesco Frangi (Università di Pavia)

nell'àmbito di
I mercoledì di Santa Cristina - Incontri con l’arte 2020

 

La parabola di Simone Peterzano (Venezia, 1535 – Milano, 1599) fu segnata da quella di due giganti dell’arte europea: Tiziano Vecellio, suo maestro a Venezia, e Michelangelo Merisi, il Caravaggio, suo allievo a Milano. Formatosi in laguna, tra le favole mitologiche dei grandi coloristi cinquecenteschi di quella scuola, trovò poi il successo a Milano, negli anni severi della riforma di Carlo Borromeo e delle sperimentazioni naturalistiche che avrebbero aperto il campo al Caravaggio. La vicenda di questo importante protagonista della cultura figurativa dell’Italia settentrionale nel secondo Cinquecento sarà riconsiderata anche alla luce delle novità presentate nella mostra monografica in corso all’Accademia Carrara di Bergamo (6 febbraio - 15 maggio 2020).

Francesco Frangi insegna Storia dell’arte moderna presso il Dipartimento di Musicologia e Beni culturali di Cremona (Università di Pavia). Nel corso dei suoi studi si è occupato di vari temi inerenti la cultura figurativa in Italia settentrionale tra XV e XVIII secolo. Per quanto riguarda l’ambito cinquecentesco ha curato la rassegna su "Girolamo Romanino" tenutasi presso il Castello del Buonconsiglio a Trento nel 2006 e, in tempi più recenti, quella su "Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia", presso il Museo di Santa Giulia a Brescia (2018). A questi interessi si è affiancata una complessiva ricognizione delle vicende della pittura a Milano e in Lombardia nel Seicento, documentata anche dalla realizzazione, insieme ad Alessandro Morandotti, delle mostre "Il Ritratto in Lombardia. Da Moroni a Ceruti" (Varese, Musei Civici, 2002) e "La peinture en Lombardie au XVIIe siècle. La violence des passions et l’idéal de beauté" (Ajaccio, Musée Fesch, 2014). Fin dalla sua fondazione (1996), a parte della redazione di “Nuovi studi. Rivista di arte antica e moderna”.