Data: 16 DICEMBRE 2020 dalle 10:00 alle 18:00
Luogo: Diretta streaming Facebook
Tipo: La Soffitta
Leggibilità tra passato e presente nel display delle arti
Convegno
a cura di Lucia Corrain
In collaborazione con
Università IUAV, Università di Siena, Centro di Ricerca Omar Calabrese di Semiotica e Scienze dell’immagine (CROSS), Ècole des hautes études en sciences sociales Paris, Fedros - Federazione Romanza di Semiotica
Partecipano
Angela Mengoni (Università IUAV), Giovanni Careri (CEHTA, Centre d’Histoire et de Théorie des Arts), Guillermo Solana, (direttore del museo Thyssen di Madrid), Tarcisio Lancioni (Università di Siena), Anna Coliva (Galleria Borghese, Roma), Michele Di Monte (Gallerie Nazionali Barberini, Roma), Maria Giuseppina Di Monte (Direzioni Musei del Lazio), Claudia Cieri Via, (Sapienza Università di Roma), Lorenzo Balbi (Direttore MAMbo, Bologna), Lucia Corrain (Università di Bologna)
L’evento sarà trasmesso in live streaming sulla pagina Facebook di DAMSLab/Soffitta
Sempre più spesso gli allestimenti espositivi attivano cortocircuiti anacronici che affiancano opere del passato e del presente; l’arte contemporanea non è più solo ospitata con mostre temporanee in luoghi espositivi dedicati all’arte di altre epoche, ma entra a far parte dell’allestimento stesso del museo (o di sue rivisitazioni temporanee), così come opere del passato sono sempre più spesso convocate in progetti espositivi di artiste/i contemporanee/i. Questa pratica anacronica e fondata sul dialogo tra temporalità multiple sembra anzi imporsi sempre più come pratica espositiva per antonomasia.
Alla luce i questo fenomeno, le giornate di studio si propongono di riunire curatori e curatrici, storiche/i e teoriche/i dell’arte, semiologhe/i per procedere in una duplice direzione:
- da una parte rileggere i fondamenti epistemologici di un tale gesto anacronico. Se, infatti, concezioni di regimi di storicità fondati sulla dialettica ‘in arresto’ tra passato e presente sono state un esplicito punto di riferimento (in primis la concezione di Walter Benjamin, cui la parola ‘leggibilità’ nel titolo si richiama), è altrettanto vero che molte altre possono essere le riflessioni che possono gettare luce sulla questione anacronica da parte di studi semiotici, antropologici, di teoria delle arti (Lotman, Damisch, Marin sono tutti autori ancora da indagare in tal senso). Questo dovrebbe prevedere anche una mappatura preliminare di alcuni termini (anacronismo, anacronia, diacronia, storicismo, etc).
- dall’altra avvicinare lo sguardo ad alcuni esempi paradigmatici, sia di esposizioni che hanno compiuto operazioni anacroniche – discutendo con le loro ideatrici/ideatori o esplorandole come vero e proprio oggetto di analisi –, sia di rapporti anacronici tra opere delineati nell’ambito di riflessioni che sono altrettante ‘mostre su carta’.
Scopo della giornata è dunque quello di iniziare una riflessione epistemologica e analitica solida su una delle pratiche espositive e interpretative più diffuse della contemporaneità.