Andate a lavorare

Proiezione di “Andate a lavorare”, un film di Ambrogio Lo Giudice, anteprima del docufilm work-in-progress sulla storia del DAMS prodotto da Genoma Films.

  • Data: 18 GIUGNO 2021  dalle 21:45 alle 23:00

  • Luogo: Piazza Maggiore (accesso alla piazza entro e non oltre le 21.15 con prenotazione obbligatoria)

  • Tipo: DAMSLab

DAMS50

Andate a lavorare

Un film di Ambrogio Lo Giudice

 

Scritto da: Cristiano Governa e Ambrogio Lo Giudice | Regia: Ambrogio Lo Giudice | Produzione: Genoma Films

Con il supporto di: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Ministero della Cultura, Regione Emilia Romagna

In collaborazione con: DAMSLab, La Soffitta, Comune di Bologna, Centro Internazionale di Studi Umanistici “Umberto Eco”, Associazione Almae Matris Alumni

Con il sostegno di:

 

 

Per partecipare all'evento in presenza, nel rispetto delle norme di sicurezza anti-covid, è obbligatoria la prenotazione on line. Prenota il tuo posto on line!

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Il docufilm Andate a lavorare, di Ambrogio Lo Giudice, prodotto da Genoma Films sui cinquant’anni del DAMS, viene qui presentato nella versione work-in-progress, introdotta da una conversazione di Patrizio Roversi con i protagonisti del film - e del DAMS di ieri e di oggi: Giacomo Manzoli, Eugenia Casini Ropa, Veronica Innocenti, Marco Orea Malià, Oderso Rubini e alcuni studenti del corso di laurea.

Soggetto
Alice ha tredici anni e sta cercando un suo misterioso compagno giochi, di nascondino per la precisione. Nel tentativo di sfuggire ad Alice, il ragazzino si è infilato nel portone di Strada Maggiore 34, la prima sede del DAMS. Del ragazzino si sono perse le tracce, ma nel giardino del palazzo Alice incontra uno strano custode (il Cappellaio) che la invita a seguirlo in un misterioso viaggio all’interno di quelle che sono state le sedi del DAMS. Il viaggio, a quanto pare, la condurrà a ritrovare il ragazzino scomparso e, al contempo, sarà una piccola-grande occasione per conoscere la storia del DAMS e incontrare alcuni dei suoi protagonisti.

Note di regia
In questa docufilm, con uno svolgimento che prende spunto idealmente da “Alice disambientata”, lavoro scritto da Gianni Celati con gli studenti del DAMS negli anni ’70, vogliamo raccontare l’idea stessa del DAMS. Raccontando la sua storia, ma non solo, cercando l’anima di un progetto unico e originale. Le sue certezze e le sue contraddizioni, che in qualche modo diventano la sua forza. La mancanza di confini, la multimedialità, la sperimentazione, la ricerca nei misteri dell’arte, della musica e dello spettacolo, che non sono scienze esatte, che hanno infinite sfumature.

Vogliamo raccontare la “sana follia” dei suoi iscritti, il loro spirito di avventura, nell’intraprendere un viaggio pieno di scoperte, pieno di porte aperte, ma proprio per questo indefinito ed eccitante. Come Alice nel Paese delle Meraviglie, dove si entra in un mondo e si esce in un altro e ogni mondo è una conoscenza nuova, per lo spirito, per l’anima, ma anche per il corpo. Vogliamo raccontare l’“odore” del DAMS, non tanto le sue strutture, che cambiano e cambieranno, ma quella sensazione che conoscono bene gli studenti, di esser saliti su un treno che farà di te un viaggiatore e non un passeggero. Un viaggio nel quale la meta conta tanto quanto il panorama, che avrà le stesse forme dei tuoi sogni e sarà fedele alla tua identità. Il tutto visto attraverso gli occhi di una ragazzina, che rappresenta la fantasia, la curiosità, il desiderio di conoscere, di crescere, di provare esperienze nuove, di confrontarsi con la creatività.

Con “presenze” eccellenti come Furio Colombo, Renato Barilli, Umberto Eco, Pino Cacucci, Benedetto Marzullo, Eugenia Casini Ropa, Roberto Grandi, Giacomo Manzoli, Milena Gabanelli, Giuliano Scabia, Igort, Patrizio Roversi, Andrea Pazienza, Freak Antoni, Gianni Celati, Pier Vittorio Tondelli, Paolo Fresu e tanti altri, che con le loro testimonianze e filmati di repertorio, saranno i nostri compagni di viaggio, ci aiuteranno a cogliere l’essenza di questa avventura culturale, iniziata nel 1971 e proiettata nel futuro.

Ma il DAMS è anche Bologna, la città in cui è nato, in cui è cresciuto, la terra che lo ha accolto e in cui ha messo le radici. Una simbiosi, quasi una osmosi, con alti e bassi, come in tutte le storie d’amore, ma non certo un incontro casuale, un incontro dovuto a una affinità elettiva indiscutibile. Non vogliamo raccontare una storia che parli di Bologna bensì che parta da Bologna e conduca noi e lei in tutto il mondo. Vogliamo raccontare la nostra città attraverso ciò che l’ha resa unica, la capacità di individuare nuovi percorsi per nuovi talenti della cultura e dello spettacolo di domani.

Non abbiamo marchi o brand da esportare, ma l’orgoglio di un percorso che solo qui poteva nascere, strutturarsi e spiccare il volo. Capire il perché sarà la miglior promozione di quel che siamo. Il linguaggio sarà volutamente un linguaggio “damsiano”, destrutturato, fantasioso, un linguaggio alla Tim Burton. Vogliamo usare un linguaggio che si ispiri più al DAMS del futuro che a quello del passato, che ci porti a guardare avanti e non indietro, senza dimenticare, certo, ma facendo tesoro della storia e “lavorando” l’esperienza per trasformarla in opportunità e nuovi sogni.

 

 

Dove siamo

Piazza Maggiore, Bologna