Jacqueline Kennedy Onassis: può una first lady essere un “pubblico intellettuale”?

Elena Scaggiante

Il 28 luglio 1929 nasceva Jacqueline Lee Bouvier, meglio conosciuta come Jackie Kennedy Onassis, nomi presi a seguito dei suoi due matrimoni: il primo nel 1953 con John F. Kennedy; il secondo nel 1968 con Aristotele Onassis. In particolare, fu l’unione con Kennedy a consacrarla come la più amata fra le first lady nella storia degli Stati Uniti d’America. Ma in cosa consiste esattamente il ruolo della first lady?

1. Il ruolo della first lady

2. Jackie alla Casa Bianca

3. L’influenza di Jackie

4. Fonti

 

1. Il ruolo della first lady

Secondo il dizionario, la first lady è semplicemente la moglie del presidente in carica degli Stati Uniti. Difatti, sulla carta non ha una carica pubblica ufficiale e nemmeno un ruolo attivo all’interno della Casa Bianca. Non è un caso che molte first ladies non si lasciassero tangere dall’ambiente che le circondava. Ad esempio, pare che Bess Truman non fosse particolarmente coinvolta nella carriera politica del marito, ma che, al contrario, fosse fortemente riservata, rifiutando addirittura di rilasciare dichiarazioni alla stampa.

Tuttavia, la storia statunitense è ricca anche di first ladies che hanno preso parte alla vita politica a fianco dei mariti, di loro iniziativa (O’Connor et al., 1996:836; Watson, 1997:806). Tra queste spicca Eleanor Roosevelt, estremamente attiva dal punto di vista politico attraverso articoli, conferenze stampa e campagne pubbliche. Tutto ciò, anche su argomenti controversi, allora come oggi, come la parità etnica e di genere, dimostrando come il ruolo della first lady, sebbene non riconosciuto ufficialmente a livello politico, rappresenti un enorme potenziale per influenzare l’opinione pubblica

Nel corso dei secoli, quindi, il ruolo della first lady è cambiato molto, dando spazio a diverse interpretazioni.

First ladies celebri

Fra le varie, possiamo azzardare un accostamento tra il ruolo della first lady e quello del public intellectual (pubblico intellettuale, ndt.), ovvero una persona di cultura che esprime opinioni con l’intenzione che queste siano comprensibili per le masse e le influenzino. Nonostante sarebbe risultato più facile accostare questa definizione a una first lady come Eleanor Roosevelt, molto attiva politicamente, risulta forse più interessante l’accostamento con la figura di Jackie Kennedy, non solo per la popolarità che mantiene tutt’oggi a livello internazionale, ma soprattutto per le dinamiche che l’hanno portata a essere paradossalmente più influente in quanto first lady dopo la morte di JFK, che durante il suo mandato.

 

2. Jackie alla Casa Bianca

Durante il mandato presidenziale del marito, la neo-first lady Jackie Kennedy ottenne fama e riscontro popolare soprattutto grazie all’immagine che dava di giovane donna di classe, madre di due bimbi fotogenici e al suo buon gusto in fatto di moda, arredamento e arte, che si rifletté specialmente nella sua opera di recupero della Casa Bianca come luogo ricco e degno di storia, cultura ed eleganza (Watson, 1997:815). Tutto questo cambiò, quando John F. Kennedy fu colpito a morte da una pallottola alla testa durante una parata presidenziale a Dallas, il 22 novembre 1963, a fianco della moglie. In quel tragico evento, le parole e le azioni della first lady segnarono il popolo statunitense, determinando il modo in cui gli Stati Uniti e il mondo avrebbero ricordato tale evento.

Il suo primo atto degno di nota fu il rifiuto di togliersi il completo intriso del sangue del marito, resistendo a tutti coloro che volevano spingerla a cambiarsi e pulirsi prima di mostrarsi alla stampa dopo la tragedia: “Let them see what they’ve done” [Lascia che vedano ciò che hanno fatto]).

Copertina della rivista "Life"

Il secondo fu l’intervista che rilasciò a Theodore H. White per il numero della rivista Life del 6 dicembre 1963. Lì Jackie parlò del periodo di presidenza del marito, senza analizzare oggettivamente il suo operato politico e legislativo. Piuttosto, la descrizione che ne fornì fu anzi quasi fiabesca. L’ex-first lady, ispirandosi a una canzone che il presidente amava ascoltare la sera, paragonò la sua presidenza alla idilliaca Camelot, precisando che nessun altro presidente, per quanto grande, sarebbe mai stato in grado di ricreare quel breve periodo di gioia e splendore portato da JFK (White, 1963). Consultando il dizionario, scopriamo come la scelta di “Camelot” da parte di Jackie Kennedy non è casuale: il termine è comunemente utilizzato dagli anglofoni per descrivere come idilliaci periodi e situazioni di varia natura (Camelot). 

Come scrisse Jerome Bruner nel suo saggio “Life as Narrative”, ogni biografia è costruita, non deve essere vista come una documentazione esatta di ciò che è avvenuto, ma come una continua interpretazione e reinterpretazione delle nostre esperienze (Bruner, 1987:11-12).

Jackie Kennedy non fu estranea a questo. Parlando di Camelot (per quanto in riferimento alla canzone amata dal marito) sottolineò anche come i presidenti a venire sarebbero stati diversi dal marito, esponendosi in una maniera tutt’altro che neutra. Tutto ciò, col chiaro intento di influenzare l’opinione pubblica, così come farebbe un pubblico intellettuale.

 

3. L’influenza di Jackie

Le azioni di Jackie Kennedy dopo la morte del marito mostrano la volontà della ex-first lady di mandare un chiaro messaggio alla nazione: far ricordare la presidenza di JFK come un periodo condotto un grande presidente, la cui scomparsa prematura poteva solo essere rimpianta. Non a caso, John F. Kennedy passò alla storia proprio come il presidente che portò ottimismo e ideali, nel tentativo di creare una nuova generazione di americani, fallito solo a causa dell’assassinio che lo vide vittima.

"Nini Jackies" di Andy Warhol

L’influenza delle azioni e delle parole di Jackie Kennedy sono visibili anche in numerose rappresentazioni artistico-culturali a lei ispirate. Ne è un celebre esempio il quadro Nine Jackies realizzato da Andy Warhol nel 1964, in cui l’artista sceglie di rappresentare la morte di JFK tramite una serie di ritratti fotografici della moglie, scattati prima e dopo l’assassinio.

Fotogramma dal film "Jackie" diretto da Pablo Larraín (2016)

Sulla stessa linea si trova il più recente Jackie, film del 2016 diretto da Pablo Larraín, in cui il regista dipinge i giorni successivi all’assassinio di JFK dal punto di vista della first lady, in particolare focalizzandosi sull’intervista da lei rilasciata alla rivista Life, in cui consacra alla storia statunitense — e non solo — la presidenza del marito come un’idillia perduta per sempre.

Queste rappresentazioni ci fanno comprendere l’enorme impatto che la figura di Jackie Kennedy ha avuto (e ha tutt'ora) sulla percezione di John F. Kennedy come presidente. L’influenza che ha avuto sulle masse ci fa rivalutare il potere socio-politico della figura della first lady portandolo ben oltre il significato di semplice consorte del presidente, ed elevandolo al ruolo di qualcuno in grado di influenzare l’opinione pubblica sul piano socio-politico, così come farebbe un pubblico intellettuale.

 

4. Fonti

Bruner, Jerome. “Life as Narrative”, su Social Research, 1987, jstor.org (data ultima consultazione: 12/4/2023).

Camelot, su merriam-webster.com (data ultima consultazione: 12/4/2023).

first lady, su britannica.com (data ultima consultazione: 8/4/2023).

first lady, n., su oed.com (data ultima consultazione: 5/4/2023).

Jackie. Diretto da Pablo Larraín, Fox Searchlight Pictures, 2016.

Jacqueline Kennedy Onassis, su britannica.com (data ultima consultazione: 8/4/2023).

Jacqueline Kennedy’s Smart Pink Suit, Preserved in Memory and Kept Out of View, su nytimes.com (data ultima consultazione: 19/4/2023).

John F. Kennedy, su britannica.com (data ultima consultazione: 12/4/2023).

O’Connor, Karen, Bernadette Nye and Laura Van Assendelft. “Wives in the White House: The Political Influence of First Ladies.” Presidential Studies Quarterly, 1996, su jstor.org (data ultima consultazione: 19/4/2023).

public, adj. and n., su oed.com (data ultima consultazione: 5/4/2023).

Watson, Robert P. “The First Lady Reconsidered: Presidential Partner and Political Institution.” Presidential Studies Quarterly, 1997, su jstor.org (data ultima consultazione: 19/4/2023).

White, Theodore H. “For President Kennedy: An Epilogue.” Life, 1963, su jfklibrary.org (data ultima consultazione: 12/4/2023).

 

Foto

Foto 1 da people.com (data di ultima consultazione: 4/6/2024).

Foto 2 da life.com (data di ultima consultazione: 4/6/2024).

Foto 3 Nine Jackies, Andy Warhol, 1964, Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro (data scatto: 15/06/2024).

Foto 4 da hollywoodreporter.com (data di ultima consultazione: 29/5/2024).