Elena Scaggiante
Il capolavoro dello scrittore Frank Herbert, Dune (1965) è tutt’oggi considerato un capostipite della fantascienza ecologica e da molti anche un precursore del genere climate fiction. Il figlio, Brian Herbert, nella biografia dedicata al padre, spiega che Frank vedeva come tema portante del romanzo la natura retta nei suoi delicati equilibri grazie alla leadership di un messia (Brian Herbert, 2003:147).
Nel corso degli anni, diversi critici hanno però descritto la visione ecologista di Frank Herbert come ambigua (Gendron and Audet citati in Lacroix, 2020:63). La relazione tra uomo e natura in Dune viene esplorata attraverso gli occhi del protagonista Paul, il cui percorso di crescita nel romanzo lo porta a relazionarsi con il pianeta Dune e i suoi abitanti.
In Dune, la visione della relazione tra uomo e ambiente esposta da Frank Herbert emerge attraverso il rapporto tra il protagonista Paul e i vermi delle sabbie. All’inizio del romanzo, i vermi vengono presentati come creature possenti e terrificanti, venerate come divinità dai nativi del pianeta. Al primo incontro con un verme delle sabbie, Paul Atreides e sua madre Jessica si ritrovano a fuggire, terrorizzati da queste creature, descritte come imponenti e ineluttabili.
Questa visione fornita ai lettori cambia in modo radicale nella seconda parte del romanzo, quando Paul impara a cavalcare i vermi:
Paul si trovò davanti al suo universo. Lottò contro il desiderio di mettersi a danzare, lassù, di far girare il verme, di dimostrare il completo dominio che aveva sulla creatura (Frank Herbert, 1965:479).
Il rapporto fra Paul e i vermi cambia radicalmente: se prima questi erano creature possenti e deificate, ora non rappresentano più una minaccia per il protagonista, anzi: diventano addirittura una risorsa che sfrutterà per combattere i suoi nemici, gli Harkonnen.
Paul che cavalca i vermi delle sabbie evoca un celebre archetipo della letteratura e della cultura statunitense in generale: il cowboy. Questa figura nell’immaginario collettivo viene associata alla libertà e alla natura selvaggia. Diversi critici hanno sottolineato, però, come la figura del cowboy, sebbene in apparenza anti-capitalista, rappresenti la violenta e forzata occupazione occidentale delle terre americane e dei loro abitanti, a tratti resa a tinte eroiche (Moskowitz, 2006). Il protagonista di Dune risulta altrettanto problematico: come il cowboy impara a vivere nel selvaggio West con i nativi americani, Paul impara a vivere nel deserto di Arrakis con i suoi abitanti. Il cowboy finisce col prevalere sui nativi e a domare le loro terre: allo stesso modo, Paul impara a conoscere il deserto e le creature che lo abitano per sfruttarli e ottenere il controllo del pianeta come duca.
Il rapporto fra Paul Atreides e il pianeta di Dune coinvolge anche la sua relazione con i nativi del pianeta di Arrakis, i Fremen. All’inizio del romanzo, questa popolazione viene esaltata per la sua capacità di adattamento e la sua ferocia nel combattimento:
‘Eh, le forme terrestri su Arrakis. Alcune forme terrestri di vita sembrano essersi magnificamente adattate al pianeta. Non è chiaro come sia successo.’ […] ‘Le donne sono fiere quanto gli uomini. Perfino i loro bambini sono violenti, pericolosi.’ [...] Paul fissò Yueh. Quelle brevi parole sui Fremen avevano acceso tutto il suo interesse. Che alleato poteva essere quel popolo! (Herbert, 1965:63).
Per la loro caratterizzazione, Herbert dichiarò di essersi ispirato alla popolazione nativo-americana dei Navajo e al loro rapporto armonioso con la natura, che Herbert ammirava, opponendolo invece all’approccio della cultura occidentale nei confronti dell’ambiente, tipicamente oppressivo e violento. Allo stesso modo, i Fremen risultano un esempio virtuoso del rapporto fra uomo e ambiente, opposto a quello dei nemici di Paul, gli Harkonnen, che non hanno scrupoli nel devastare il territorio di Harrakis per sfruttarne le risorse.
Nel corso della storia, l’ammirazione di Paul nei confronti dei Fremen si trasforma, però, in qualcosa di diverso. Se all’inizio Paul e sua madre Jessica devono sottomettersi ai Fremen e ai loro costumi per imparare da loro come sopravvivere al deserto, in seguito sono i Fremen a sottomettersi a Paul, che diviene loro leader con la promessa di liberare la loro terra dall’oppressione della casata Harkonnen. Paul sceglie però di guidare l’esercito dei Fremen spinto non tanto dalla volontà di liberare Arrakis dal colonialismo degli Harkonnen, ma piuttosto per riuscire a spodestare la casata sua nemica e divenire lui stesso governatore del pianeta. È la stessa Jessica a rivelarlo:
Tutti, nessuno escluso, pensò [Jessica], formano un'unica società militare. Quale potenza inestimabile per un Duca in esilio! (Herbert, 1965:465).
In Dune, il percorso di crescita di Paul da giovane ragazzo a duca procede parallela a un'altra liberazione. I nativi di Dune alla fine vedranno il governo del loro pianeta non restituitogli, ma solo passato dalla casata Harkonnen a quella degli Atreides, la quale, sebbene più magnanima della precedente, rimane comunque un governo coloniale. Paul non si allea con i Fremen per decolonizzare Arrakis, ma per sfruttare le loro risorse naturali e il loro potere militare a suo appanaggio per prendere lui stesso il controllo del pianeta e dei suoi abitanti. La decolonizzazione che vediamo in Dune, pertanto, non va associata al pianeta, ma al suo protagonista, che impara ad abbattere i propri limiti interiori e a sfruttare il suo potere in qualità di prescelto (Higgins, 2013:236-7).
Il rapporto fra Paul e il pianeta Dune è esemplificativo della visione ecologica portata nel romanzo da Frank Herbert. Una volta in esilio, Paul e sua madre Jessica sanno che la loro migliore probabilità di sopravvivere è imparare ad adattarsi al clima di Arrakis, per quanto ostile (Houot, in Decker, 2023:58). In Dune, questo adattamento avviene di pari passo alla sua crescita personale di Paul, aspetto che ha permesso a diversi critici di definire il libro un vero e proprio Bildungsroman, un romanzo di formazione. Questa crescita diviene anche una vera e propria formazione ecologica grazie al grande spazio dedicato alle riflessioni di Paul su come sopravvivere su Dune e su come sfruttare le sue caratteristiche e quelle degli abitanti a scopi politici (Vereb, in Decker, 2023:72; Gendron e Audet, in Lacroix, 2020:36).
Il tutto diviene lampante nel momento in cui Paul, pur di riottenere il controllo del pianeta e di vendicarsi dell’imperatore, decide di uccidere un sacro verme delle sabbie. Infatti, scopre che questo gli consentirebbe di ottenere il controllo della spezia, dimostrare il suo potere come prescelto e piegare così l’impero al suo volere. In seguito, decide di aiutare i Fremen riportando l’acqua sul pianeta, ma assicurandosi che ciò non impedisca la produzione di spezia, l’elemento che gli consente di tenere in pugno l’impero.
La visione ecologica proposta da Frank Herbert in Dune non è una visione ecologista, in quanto lo scopo del protagonista non è quello di proteggere la natura, ma quello di imparare a trasformare l’ambiente a suo piacimento (Gendron e Audet, in Lacroix, 2020:63).
In Dune, Paul sfrutta le sue conoscenze ecologiche per fini politici, servendosi delle risorse di Arrakis in una maniera molto simile a come i Paesi occidentali sfruttavano i territori ricchi di petrolio. Per usare le parole di Gerry Canavan, Dune è uno dei romanzi sci-fi americani che meglio di tutti ha saputo allegorizzare le politiche energetiche imperialiste attuate in Medio Oriente dagli Stati Uniti (Kennedy, 2021:446-457).
“Bildungsroman”, Encyclopedia Britannica, 2024, britannica.com (data ultima consultazione 26/10/2024).
Decker, Kevin S. Dune and Philosophy: Minds, Monads, and Muad’Dib, 2023.
Herbert, Brian. Dreamer of ‘Dune’: The Biography of Frank Herbert, 2003.
Herbert, Frank. Dune, 1965.
Higgins, David M. “Psychic Decolonization in 1960s Science Fiction”, Science Fiction Studies, 2013, jstor.org (data ultima consultazione 7/9/2022).
Kennedy, Kara. “Spice and Ecology in Herbert’s Dune: Altering the Mind and the Planet.” Science Fiction Studies, 2021, doi.org
Lacroix, Isabelle, ed. Les enseignements de Dune: Enjeux actuels dans l'oeuvre phare de Frank Herbert, 2020.
McNelly, Willis E. “Frank Herbert interviewed by Willis E. McNelly [2/3/1969](Digitally Remastered)”, YouTube, 2021, youtu.be (data ultima consultazione 19/9/2024).
Moskowitz, Jennifer. “The Cultural Myth of the Cowboy, or, How the West Was Won”, Americana: The Journal of American Popular Culture, 2006, University of South Dakota Press, americanpopularculture.com (data ultima consultazione 17/2/2024).
Treanni, Carmine. “Dune può essere considerato un precursore della Climate fiction?”, Wired Italia, 2021, wired.it (data ultima consultazione 28/10/2024).
“Vocabolario minimo di ‘Dune’”, Il Post, 2024, ilpost.it (data ultima consultazione 26/10/2024).
Foto
Foto 1 da Dune: Part Two, 2023.
Foto 2 da Dune: Part Two, 2023.
Foto 3 da The Art and Soul of ‘Dune’, 2021.
Foto 4 da Dune: Part One, 2021.