Milena Fumagalli
I live-action nascono già negli anni ’90 come strumento per riproporre dei prodotti di animazione che, nel tempo, sono diventati anche fenomeni culturali a cui moltissime persone sono legate emotivamente. I cartoni animati come i classici Disney, infatti, fanno parte dell’immaginario collettivo popolare in quanto connessi ai ricordi d’infanzia di un’intera generazione. Per questo motivo, l’idea di ripresentare queste storie in maniera diversa può scatenare accesi dibattiti.
Quasi sempre, l’annuncio di un nuovo progetto per un live-action suscita due reazioni opposte ma coesistenti tra il pubblico: da un lato, infatti, c’è grande partecipazione, entusiasmo e curiosità di scoprire come sarà il prodotto finale; dall’altro lato, invece, c’è un certo timore che la storia originale possa essere ritoccata e rovinata.
Certo, i cambiamenti sono inevitabili nel passaggio da un film d’animazione o da una serie animata a un live-action, in quanto si tratta di due medium ben diversi: nel primo caso, si tratta di un prodotto composto da immagini molto più astratte; mentre il secondo è più vicino alla realtà dato che solitamente impiega attori e attrici veri. Sapendo, quindi, che non solo verranno fatte alcune modifiche, ma che queste sono anche necessarie, l’eterno dibattito che agita il pubblico diventa appunto questo: pro o contro il live-action di quel cartone animato che tanto si ama?
Innanzitutto, i live-action non sono delle semplici trasposizioni, ma degli adattamenti. Come ha affermato anche il doppiatore Maurizio Merluzzo in un’intervista, non ci si può aspettare di trovare la stessa identica storia riportata perfettamente nei minimi dettagli. Nella maggior parte dei casi, questo non solo non sarebbe realistico ma potrebbe risultare anche piuttosto noioso e poco creativo. Dunque, se nelle versioni originali gli eventi accadono in una certa sequenza o i personaggi si comportano in un determinato modo, in un adattamento questi aspetti potrebbero essere rappresentati e interpretati attraverso diverse strategie e variazioni che dipendono anche dalla chiave di lettura scelta da registi e produttori.
Il prodotto finale potrebbe comunque essere considerato fedele all’originale nonostante alcuni cambiamenti, oppure proprio grazie ad essi. In alternativa, i live-action potrebbero esplorare una prospettiva nuova o proporre un’interpretazione differente, ma anche in quest’ultimo caso non è detto che non possano essere apprezzabili. Pensiamo, ad esempio, ai live-action Maleficent (2014) e Cruella (2021), che mettono al centro delle loro trame le antagoniste dei rispettivi cartoni animati a cui sono ispirati: La bella addormentata nel bosco (1959) e La carica dei cento e uno (1961).
Oltre ai due film appena citati, che offrono sicuramente un punto di vista originale e interessante, un altro live-action Disney molto gradito dal pubblico è Alice in Wonderland (2010). La pellicola è stata diretta da Tim Burton, che coglie e trasmette perfettamente i toni più oscuri e gotici di questa storia, anche grazie alle performance di Johnny Depp, Anne Hathaway e Helena Bonham Carter. È proprio questo film, infatti, a dare il via alla crescente produzione di live-action negli anni successivi.
Cavalcando l’onda, anche Netflix si è più volte cimentato in questo campo, per quanto i risultati abbiano spesso attirato molte critiche e proteste da parte dei fan.
Uno degli esempi più recenti è la serie Fate: The Winx Saga, che ha suscitato opinioni divergenti. Infatti, sebbene alcune decisioni abbiano portato a cambiamenti innovativi in chiave più moderna, molti fan del cartone animato sono rimasti delusi dalle scelte che si discostano troppo dal materiale originale.
Un altro film uscito su Netflix che è stato attaccato dai fan dell’originale è Death Note (2017), tratto dall’omonimo manga di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata. Il film, oltre ad essere stato accusato di whitewashing (ndr. quando un’attrice o un attore bianco viene scelto per interpretare il ruolo di un personaggio che in realtà appartiene a un’altra etnia), non sembra aver reso giustizia alla profondità e alla psicologia dei personaggi e alla storia a cui è ispirato.
Tuttavia, uno dei peggiori live-action che si possono menzionare è sicuramente Dragonball Evolution, un film di produzione statunitense del 2009 anch’esso accusato di whitewashing ma soprattutto di non aver affatto rispettato il materiale originale, ovvero quello di uno dei manga più famosi e longevi che siano mai stati creati. Avendo stravolto e semplificato eccessivamente una storia di questa portata, il film ha in qualche modo fatto nascere una sorta di pregiudizio, o quantomeno di suscettibilità, nei confronti dei live-action in generale.
Esistono, però, anche dei live-action di manga e anime che hanno avuto un buon successo sia tra i fan di lunga data sia tra il pubblico in generale. È il caso, ad esempio, della saga cinematografica giapponese di Rurōni Kenshin, tratta dal manga di Nobuhiro Nishiwaki. Iniziata nel 2012 e composta da 5 film in totale, la saga rappresenta un vero e proprio omaggio alla storia originale, alla quale rimane fedele seppur con alcune differenze, ed è stata applaudita soprattutto per le scene di combattimento e l’interpretazione dei personaggi.
Da questi esempi sembrerebbe proprio che uno dei segreti per realizzare un live-action di successo sia conoscere bene e rispettare il materiale originale. Questo non significa evitare a tutti i costi delle modifiche anche dove sarebbero necessarie. Vuol dire piuttosto spendere risorse per catturare l’essenza della storia che si intende riproporre e bilanciarla con gli opportuni cambiamenti che un live-action richiede.
“Live action? Consideriamoli come un prodotto a parte”. Intervista al doppiatore e youtuber Maurizio Merluzzo, masterx.iulm.it (data di ultima consultazione: 13/08/2023)
Filosofia del live action e dell’animazione tradizionale, cinefacts.it (data di ultima consultazione: 13/08/2023)
I 5 live action più belli della Disney, cinematographe.it (data di ultima consultazione: 13/08/2023)
I migliori live action giapponesi su Netflix, cek.house (data di ultima consultazione: 13/08/2023)
Whitewashing, wikipedia.org (data di ultima consultazione: 13/08/2023)
Foto 1 da thedirect.com (data di ultima consultazione: 13/08/2023)
Foto 2 da otakusnotes.com (data di ultima consultazione: 13/08/2023)