Milena Fumagalli
Il 15 febbraio in Canada si festeggia la Giornata nazionale della bandiera, in ricordo del giorno in cui, nel 1965, la foglia d’acero a undici punte, su sfondo bianco e rosso, venne ufficialmente scelta come simbolo della nazione. Da allora, svetta a Parliament Hill (sede del Parlamento canadese a Ottawa).
Così come la conosciamo oggi, la bandiera canadese è piuttosto recente e porta con sé una storia piena di peripezie e controversie. Questa storia ha radici profonde che risalgono alla nascita della Confederazione canadese, l’1 luglio 1867. Attraverso il British North American Act di quell’anno, il Parlamento di Londra concesse un’indipendenza quasi totale alle Province canadesi (all’epoca erano solo quattro), le quali vennero quindi riunite nel primo Dominion bianco.
I legami con la corona inglese erano ancora molto stretti, tanto che per un lungo periodo di tempo il Canada vide nella Union Jack (attuale bandiera del Regno Unito) il simbolo della propria identità nazionale, tant’è che questa bandiera è presente nell’angolo in alto a sinistra della Red Ensign, usata dalle navi britanniche dall’inizio del Settecento. Fu poi adottata in via non ufficiale dal Canada a partire dagli anni Settanta dell’Ottocento, sia in terra che in mare e solo in seguito le navi canadesi ottennero il permesso di utilizzarla formalmente. Sul suo sfondo rosso vennero aggiunti anche gli stemmi (“coats of arms”) che rappresentavano le varie Province del Canada, creando la Canadian Red Ensign. Tuttavia, anche questa bandiera subì alcune modifiche nel corso degli anni.
Nel 1921, il Re della Gran Bretagna, Giorgio V, concesse al Canada un nuovo stemma e proclamò il bianco e il rosso i colori ufficiali del Paese. Tuttavia, il colore delle foglie presenti sullo stemma fu cambiato da verde a rosso solo nel 1957.
Le prime vere e proprie proposte di una bandiera nazionale furono presentate nel 1925 e poi nel 1946, presso un’apposita commissione parlamentare. In entrambi i casi, però, il Primo Ministro William Lyon Mackenzie King sospese i progetti per paura dell’instabilità politica che l’iniziativa poteva scaturire in un Paese già diviso al suo interno: da un lato, la componente franco-canadese, che si concentrava nella zona del Québec, vedeva i rapporti con la Gran Bretagna come una sorta di minaccia per la propria indipendenza, tant’è che dagli anni Sessanta cominciarono a insorgere dei movimenti separatisti; dall’altro lato, gli anglo-canadesi, da sempre legati in qualche modo alla madrepatria, non erano disposti a sciogliere del tutto legami storici e culturali con la Gran Bretagna.
La spaccatura tra separatisti e filo-britannici si svolgeva in un contesto storico molto aspro: il supporto dei canadesi alla madrepatria durante i due conflitti mondiali aveva alimentato le pressioni e gli scontri sociali, ma molti videro in questa situazione l’opportunità di essere riconosciuti come nazione a sé stante e costruire la propria unità. Tuttavia, era davvero possibile riconoscersi canadesi pur servendosi di una bandiera straniera?
In quanto simbolo identificativo della nazione, la scelta della nuova bandiera doveva avvenire con cura. Nel 1964, l’anno dopo essere diventato Primo Ministro, il leader dei Liberali Lester B. Pearson creò una nuova commissione proprio per affrontare questo tema, in vista del centenario della costituzione del Canada che si sarebbe avuto nel 1967. Il dibattito che ne scaturì è passato alla storia anche come The Great Flag Debate.
Pearson personalmente approvava il disegno presentato da Alan B. Beddoe, che prevedeva tre foglie d’acero rosse unite da uno stesso stelo e comprese tra due strisce blu, in riferimento al motto canadese “da mare a mare”. Tuttavia, questo modello incontrò le proteste dei conservatori guidati dall’ex Primo Ministro John Diefenbaker, il quale preferiva mantenere il simbolo britannico e schernì il disegno soprannominandolo “Pearson pennant”. I rappresentanti dell’opposizione che presero parte alla commissione erano convinti che i liberali avrebbero votato per la bandiera di Pearson. Quando giunse il momento delle votazioni, invece, tra tutte le proposte presentate molti dei liberali si espressero a favore di un modello diverso da quello sostenuto dal Primo Ministro.
Alcuni mesi più tardi, il 15 dicembre 1964, arrivò l’approvazione da parte della maggioranza della Camera del Parlamento e due giorni dopo anche del Senato. La nuova bandiera, ovvero quella che conosciamo oggi, fu scelta sulla base di un disegno ideato da George Stanley, con un’unica e semplice foglia d’acero rossa al centro, un emblema distintivo fortemente legato al territorio del Canada. Fu adottato per la prima volta come simbolo dalla Société Saint-Jean-Baptiste (associazione patriottica fondata dai franco-canadesi nel 1834) e fu oggetto di varie composizioni musicali nel corso degli anni. Il 28 gennaio 1965, toccò alla Regina Elisabetta approvare ufficialmente la bandiera, firmando la proclamazione reale presentata di persona dallo stesso Pearson. Circa due settimane più tardi, il 15 febbraio, venne issata sulla sede del Parlamento, concedendo al Canada e ai canadesi un simbolo che li rappresentasse senza riferimenti espliciti ad altri Paesi o al passato coloniale.
Fu poi nel 1996 che si decise di istituire la giornata dedicata a questo evento. Un passo importante, specialmente se consideriamo quanto tempo ci è voluto prima che questo simbolo nazionale vedesse la luce.
L. Codignola, L. Bruti Liberati, Storia del Canada, Milano, Bompiani, 2018.
The history of the National Flag of Canada, Canada.ca (data di ultima consultazione: 28/08/21)
The Great Flag Debate, Canadahistory.ca (data di ultima consultazione: 28/08/21)
The Great Flag Debate, thecanadianencyclopedia.ca (data di ultima consultazione: 28/08/21)
Maple Leaf, thecanadianencyclopedia.ca (data di ultima consultazione: 28/08/21)
National Flag of Canada, thecanadianencyclopedia.ca (data di ultima consultazione: 28/08/21)
Foto 1 da Wikipedia (data di ultima consultazione: 28/08/21)
Foto 2 da The Canadian Encyclopedia (data di ultima consultazione: 28/08/21)