Ghost Tantras: la poesia sperimentale di Michael McClure

Sara Fabbri

Michael McClure, tra i poeti Beat più emblematici della sua epoca, fu uno degli artisti a partecipare alla famosa lettura alla Six Gallery di San Francisco del 1955. Conosciuto per le sue particolarità poetiche, che lo portarono a essere associato alla controcultura psicheledica della stessa città californiana, McClure venne identificato con la spinta anticonformista che caratterizzava la sua generazione. “La poesia di McClure è una massa di energie protoplasmatica”, affermò Allen Ginsberg, suo intimo sostenitore e collega da cui spesso prese ispirazione, e "senza il ruggito di McClure non ci sarebbe stato il Sessantotto”, dichiarò il fotografo e amico Dennis Hopper. 

1. Michael McClure tra inizio ed esordio
2. McClure: poesia di improvvisazione e sperimentazione 
3. Ghost Tantras: un’ispirazione bestiale
4. Fonti 

 

1. Michael McClure tra inizio ed esordio  

 

Michael McClure nacque nel 1932 a Marysville, nel Kansas, e crebbe tra il nord della California e Seattle, sulla costa occidentale. Frequentò l’Università del Wichita, poi quella dell’Arizona, fino a giungere al San Francisco State College. Così ebbe inizio la carriera che lo portò a essere identificato con la Beat Generation, conosciuta anche con il nome di San Francisco Renaissance, per l’inclusione di opere e scritti dagli stili diversi e d’avanguardia. 

Un collega dell’epoca, Robert Creeley, conobbe il gruppo Beat stringendo rapporti con Allen Ginsberg. Creely fu un poeta della Black Mountain (talvolta chiamati “poeti proiettivi”), ovvero un gruppo di artisti d'avanguardia e postmoderni americani concentrati nel Black Mountain College della Carolina del Nord. Creeley elogiò apertamente il talento di McClure paragonandolo ai grandi della letteratura americana: “Michael McClure condivide un posto con il grande William Blake, con il visionario Shelley, con il passionale D.H. Lawrence."

La carriera di McClure decollò quando presentò la sua prima poesia alla leggendaria lettura alla Six Gallery di San Francisco nel dicembre 1955, con la quale è stato ripetutamente identificato. Quest’ultima, che aveva visto il debutto pubblico del poema più conosciuto di Allen Ginsberg, Howl, fu peraltro immortalata da Jack Kerouac nel suo romanzo Big Sur. Kerouac descrisse la lettura del celebre componimento di Ginsberg con lo stesso autore che gridava "ANDIAMO!". 

Più tardi, McClure scriverà che non ci sarebbe stato più ritorno dopo quella serata, nessun ritorno al "silenzio grigio, freddo, militaresco, al vuoto intellettivo" dell'era di Eisenhower, alla “terra senza poesia, di monotonia spirituale. McClure stesso lesse quella notte, insieme a Gary Snyder, Philip Lamantia e Philip Whalen, partecipando così all'evento fondamentale, liberatorio e rivoluzionario della Beat Generation. Erano presenti circa 150 persone, ma i suoi effetti sul mondo nel decennio successivo sarebbero stati incalcolabili, anche per McClure stesso. 

McClure pubblicò poi otto opere teatrali e quattro raccolte di saggi, inclusi saggi su Bob Dylan e sull'ambiente. I suoi quattordici libri di poesie includono Jaguar Skies, Dark Brown, Huge Dreams, Rebel Lions, Rain Mirror e Plum Stones.

 

2. McClure: poesia di improvvisazione e sperimentazione 

 

"Voglio una scrittura delle emozioni, dell'intelletto e della fisiologia. La dichiarazione emotiva diretta dal corpo, dagli organi e dall'energia del movimento" (McClure:1966). Queste sono le premesse e moniti offerti da McClure nel descrivere il processo di creazione della sua poesia nel video tratto dalla USA Poetry Series di Richard O. Moore. 

Su questa linea, il primo libro di poesie di McClure, Passage, fu pubblicato nel 1956 dalla casa editrice indipendente Jonathan Williams. Stan Brakhage, un suo amico, commentò in una recensione del Chicago Review che McClure riusciva ad offrire al suo lettore accesso agli impulsi verbali del pensiero di tutto il suo corpo. Per Brakhage, McClure era in grado di inventare “una forma per i messaggi cellulari suoi, una forma che sembrerà organica sulla pagina; e lui la mantiene per tutta la vita” (Brakhage, 2002:39).

Nella creazione della sua poesia sperimentò in special modo con il peyote, pezzi di cactus seccati al sole, sostanza che gli procurò il suo amico Wallace Berman. McClure desiderava provare quel tipo di droga da un po’ di tempo, stimolato dal suo interesse per i rituali degli sciamani nativi americani. Commentando la sua esperienza con la droga, disse:

"Ho provato il peyote perché avevo sentito dire che era fantastico… circa nel 1957, un amico di cui mi fidavo molto me lo ha portato e me lo ha dato, e l'ho provato nella privacy della mia casa… è stata un'esperienza molto divina. Ne ho scritto una poesia.

Un altro degli esperimenti di McClure consisteva nella creazione di un set di carte su cui comparivano singole parole scritte nella parte superiore e inferiore di ciascuna (che ci ricorda le moderne flashcards utilizzate nello studio). I mazzi potevano essere mescolati a piacimento e finivano per essere create poesie improvvisate e casuali. “Patatine onda seguire cibo paura amore brillare rosa” sono solo alcune delle parole che emergono durante una di queste sessioni di improvvisazione con il suo amico, artista e regista, Bruce Conner.

Anche se la poesia era la passione predominante di McClure, il teatro gli fruttò parecchio, anche in termini negativi. Esaminando la natura della seduzione e dell’attrazione sessuale, fino a osare con i limiti cronologici della storia americana stessa, McClure scrisse una piéce teatrale, The Beard, mettendo a confronto due leggende americane. Da un lato, si trovava la sensuale stella del cinema Jean Harlow e, dall’altra, il fuorilegge del Far West Billy The Kid. I due personaggi, attratti ma ostacolati dai loro ego, si confrontano crudelmente fino a cedere alla passione, portando a una scena finale celebre, ma molto controversa, che risultò nel perseguimento legale dei due attori protagonisti.

 

3. Ghost Tantras: un’ispirazione bestiale 

 

Originariamente autopubblicato nel 1964 e da lungo fuori stampa, Ghost Tantras è una delle opere più rappresentative dello stile sperimentale di Michael McClure. La raccolta, scritta per la maggior parte in ciò che l’autore stesso definiva “linguaggio bestiale”, è il risultato di un mix di suoni lirici, gutturali e versi di animale, tra cui prevale il ruggito del leone

Difatti, McClure lesse una selezione di poesie della raccolta ai leoni in gabbia allo Zoo di San Francisco. L’evento fu immortalato in USA Poetry, una serie diretta e prodotta dal poeta beat Richard Moore e che presenta alcuni dei più conosciuti poeti di quella generazione e della Baia di San Francisco. L'episodio 5, in particolare, descrive McClure come un poeta solito a sperimentare con le droghe allucinogene. Grazie a queste, diceva di riuscire a scrivere poesie che sorgono direttamente dalle emozioni, superando il filtro delle sensazioni corporali. 

L’ispirazione di McClure è stata la coscienza animale che lui era convinto appartenesse a tutta l’umanità. Desiderava esplorarla: “Quando un uomo non ammette di essere un animale, è meno di un animale” (USA Poetry Series). Pertanto Ghost Tantras è il suo manifesto originale per una poesia innovativa e singolare, che non si basa su immagini, retorica o metrica tradizionali. La sua poesia osa, inneggia al movimento e stuzzica la sensorialità perché, come cita la poesia numero 50 della collezione: “ogni fisicità è poesia per una carne esigente”.

McClure era convinto che potesse allenare la fantasia, spingere l’immaginazione oltre i limiti che la modernità si era imposta e raggiungere uno stato di intelletto primitivo. Il poeta giocava con l’ambiente circostante, la natura, le figure. Così recitano dei versi della poesia, la numero 90 della raccolta: 

 

Ho esercitato

l'immaginazione per un istante, credendo di controllare il Potere,

e ho sentito un movimento dal quarto

al sesto fiore. Ti ho sentito in piena grigezza

e ho visto gli svolazzamenti di figure e colori. (McClure, 1964:90)

 

McClure sentiva di poter giocare con la natura, di poterne comprendere i segreti e meccanismi che sfuggono all’uomo. Osservava gli animali, lo svolgersi naturale degli eventi, e scriveva: 

 

L'ape sviene dallo stremarsi di lavoro e si acciuffa la zampa.

La fame della lumaca riempie l'aria con denti sgranocchiati

gettatigli fuori dalla grotta sotto la foglia. (McClure 1964:69)

 

Fondendosi con la natura, raggiunse quello che potrebbe essere definito, con un parallelismo alla letteratura italiana, il classico panismo dannunziano che vede proprio lìunione dell’uomo con la natura. McClure recita:

 

“Il movimento dell’aria fresca fa tremare le mie spalle di piacere” 

Il movimento dell'aria fresca fa tremare le mie spalle di piacere. Il fumo dalle narici forma ali a forma di fiamma. L'aria è morbida. Sì. L'aria è morbida e liscia. Sì! Sì! ROOHGRAHOOOOOOOOOOR- PROFONDO-SÌ-GRAH rahagraooor. Grahh. Garrr grahoor hrahhrr (McClure, 1964:54)

 

Dai suoi componimenti emerge una profonda consapevolezza della stretta relazione tra uomo e natura, una coscienza che voleva risvegliare e che riteneva fosse latente nel genere umano. Ancora una volta, questo potrebbe ricordare il principio dionisiaco dell’uomo: secondo la poetica dannunziana, si tratta di una tendenza orgiastica che vuole esaltare e condurre l’uomo oltre l’umano, richiamando anche il concetto di “superuomo” di Nietzsche.

È proprio con l’invito a riscoprire l’energia primordiale connessa alle forze della natura che McClure, nelle sue opere, spinge l’uomo a sperimentare e superare i suoi limiti.


4. Fonti

 

Brakhage, Stan. "Chicago Review Article" Chicago Review. 47/48. 1/4 (Winter 2001/Spring 2002): 38–41. 

Charters, Ann, ed. (1992). "Michael McClure". The Portable Beat Reader. Penguin Books

Genzlinger, Neil. “Michael McClure, Present at Beat Poetry’s Birth, Dies at 87.” The New York Times, 8 May 2020, nytimes.com.

Michael McClure and the Sixties – Beat Visions and the Counterculture. exhibitions.lib.udel.edu.

McClure, Michael (1964). “Ghost Tantras.” Internet Archive, 2013, archive.org

MacFadyen, Ian (2020). “BODY AND SOUL, in Memoriam Michael McClure (1932 – 2020).” European Beat Studies Network, su ebsn.eu (data di ultima consultazione: 2/04/2024)

USA: Poetry - Brother Antoninus and Michael McClure, California Revealed. californiarevealed.org.

Wiki, Contributors to Penny’s Poetry Pages. “Michael McClure.” Penny’s Poetry Pages Wiki, pennyspoetry.fandom.com

Foto

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Foto 3 da  exhibitions.lib.udel.edu