A partire dalla Stagione del 2019, le tradizionali Sezioni del Centro Teatrale La Soffitta – cinema, danza, musica, teatro – vengono integrate da due nuove articolazioni: la Sezione Arti Visive e la Sezione Storia e Società. È un mutamento significativo, che evidenzia la particolarità del nostro Centro. La Soffitta è, infatti, un’istituzione universitaria organicamente connessa al Dipartimento delle Arti, del quale riflette e rielabora contenuti e trasformazioni. Il Dipartimento delle Arti nasce nel 2012 dalla fusione fra il Dipartimento di Arti Visive e il Dipartimento di Musica e Spettacolo, che già presentava La Soffitta fra i suoi organi interni; nel 2018 il nuovo Dipartimento include una Sezione dedicata agli studi storico-sociali e, nel 2019, tutte le articolazioni della complessa realtà dipartimentale vengono infine rappresentate dal nuovo assetto del Centro.
Questo ampliamento, però, non è solo l’effetto di mutamenti istituzionali, ma dimostra che il “sistema” Soffitta presenta capacità di assimilazione, adattamento e rilancio. Essere un teatro universitario in rapporto diretto con le attività della ricerca e le richieste del mondo studentesco, non è mai stato, per il nostro Centro, motivo di scelte avulse dalla città. Anzi, si è piuttosto verificato un fenomeno di senso contrario. L’esigenza di socializzare i processi culturali, ricavandone momenti formativi e progettualità integrate, ha infatti suscitato soluzioni che hanno anticipato, fin dagli anni Novanta, le tendenze delle programmazioni teatrali, dove sono ormai diffuse le combinazioni di eventi, laboratori, incontri e momenti di riflessione allargata.
Si è parlato, a proposito delle attività del Centro, di ricerca applicata. Pratica che non individua modelli schematici, ma prolunga la ricerca intorno alle arti attivando progettualità che ne rilancino le acquisizioni attraverso eventi, confronti, incontri, momenti di divulgazione, formazione ed esperienza diretta. Il campo operativo consolidato da questi percorsi è il contesto nel quale si sono ora inseriti i programmi delle nuove Sezioni, comportando mutamenti di equilibrio e prospettiva. A oltre trent’anni di distanza dalla sua fondazione, nel 1988, La Soffitta corregge ancora una volta il proprio profilo, integrando alle pratiche della ricerca applicata la socializzazione dei processi culturali. L’intento non è solo condividere la conoscenza dei percorsi artistici, ma, come qui si osserva nella presentazione dei Mercoledì di S. Cristina, «mostrare la vitalità e la ricchezza di prospettive con le quali sono praticati la ricerca e l’insegnamento». Nella direzione d’una socializzazione complessiva delle pratiche artistiche e dei processi culturali, si muovono diversi fermenti. In primo luogo, ci sono le iniziative in collaborazione con diverse realtà: dal MAMbo alla Cineteca, dal Teatro Comunale a Emilia Romagna Teatro Fondazione, dal Festival Vie al «Saggiatore Musicale». Inoltre, i dialoghi interdisciplinari hanno suscitato diversi progetti: la presentazione del volume di Clementina Casula Diventare musicista. Indagine sociologica dei Conservatori di musica in Italia (2018) e tre convegni che oscillano fra discipline artistiche e studio sui media (Video e televisione fra analogico e digitale), sociologia e te- atro (Audience development), esperienza estetica e alterazione estatica (Il corpo in performance). Vorrei infine citare due iniziative che indicano diversi modi per approfondire la socializzazione dei processi culturali: I classici in classe. Rassegna di musica d’arte delle scuole in università e Quadri in cerca d’autore, originale format durante il quale quattro squadre di studenti si affronteranno nel difficile gioco dell’attribuzione di un dipinto. Una menzione a parte va fatta per il progetto speciale Intorno alla giornata della memoria che comprende lo spettacolo La notte del Teatro delle Ariette e film proposti dal Museo Ebraico di Bologna e dalla Cineteca. Probabilmente, è puntando sulle connessioni fra ricerca e contesto civile che la socializzazione dei processi culturali potrà farsi veicolo di cittadinanza attiva.
Anche quest’anno si prevede la realizzazione di due brochure: l’una riguarda le attività gennaio/giugno, l’altra le attività ottobre/dicembre. Le iniziative sono infatti molte, e di questo va soprattutto ringraziato chi ne rende possibili ideazione e attuazione, dal Magnifico Rettore Francesco Ubertini ai componenti degli Organi Accademici che non ci hanno fatto mancare sostegno e attenzione, agli Assessori alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna, Massimo Mezzetti e Matteo Lepore, che rendono possibile promuovere le attività della Soffitta nel quadro allargato delle realtà culturali del territorio.
Considerato dal punto di vista del pubblico partecipante il programma gennaio/giugno 2019 si qualifica per i numerosi laboratori: di giornalismo e critica, di musica corale e strumentale, sulla drammaturgia dell’attore, sul corpo e la voce, sull’uso creativo del repertorio audiovisivo, sulla realizzazione di un archivio di videoritratti, sulle pratiche curatoriali d’ambito artistico. Alcuni di questi laboratori sono moduli formativi indipendenti, altri si integrano a progetti dedicati ad artisti intorno ai quali La Soffitta stabilisce momenti di attenzione che ne evidenziano poetiche e pensiero. Contrassegnati dalla presenza e centralità maieutica degli artisti sono anche il seminario tenuto da Giuseppe Roberto, musicista e pastore messinese, la conferenza di Michelangelo Pistoletto La comunicazione del Terzo Paradiso, i progetti sulla danza italiana, sulla Compagnia della Fortezza, sulla compagnia I Sacchi di Sabbia e sulla drammaturga Lucia Calamaro. Fra gli eventi performativi, oltre i numerosi spettacoli teatrali, ricordiamo il ciclo di cinque concerti predisposto dalla Sezione Musica. Il programma eredita inoltre dalla Sezione Arti Visive la prestigiosa rassegna di appuntamenti culturali I Mercoledì di S. Cristina. Un particolare rilievo hanno i convegni, che, spesso, s’iscrivono in consolidati filoni d’indagine definendo specifiche tradizioni della Soffitta, come l’undicesima edizione del convegno internazionale Media mutations. Media, diplomacy and soft power e il meeting di pedagogia e didattica della musica.
Gerardo Guccini
Responsabile Scientifico