SCIE Festival 2020. Desire Paths

  • Data:

    27 OTTOBRE
    -
    30 OTTOBRE 2020
     dalle 10:00 alle 16:00
  • Luogo: DAMSLab (piazzetta P. P. Pasolini 5b, Bologna) + diretta streaming

  • Tipo: DAMSLab

SCIE FESTIVAL 2020
DESIRE PATHS

a cura di
Associazione Architetture di corpi – APS

in collaborazione con
DAMSLab, Biblioteca Sala Borsa, Teatro del Baraccano, PraT - teatri di Comunità, DAS - Dispositivo per le arti sperimentali, ASIRN - Axis Syllabus International Research Network

Con il contributo di
Regione Emilia Romagna e Comune di Bologna

 

La terza edizione di SCIE Festival rappresenta una full-immersion di ricerca e formazione tra pratica e teoria, scienze e arti, che attraverserà diversi luoghi del centro della città.
Il concetto veicolato dal titolo del Festival, realizzato con il contributo della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna e in collaborazione con il DAMSLab - Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, è il passaggio di materia, la trasformazione che essa subisce costantemente per restare parte del tutto. Un desiderio di attenzione verso ciò che resta, perché sempre resta qualcosa.
Riconoscendo la danza quale strumento di indagine sul corpo e il suo paesaggio, SCIE facilita uno spazio d'incontro tra arti, scienze e culture. Auspicando l'integrazione tra ricerca teoretica e pratica, la condivisione di saperi senza vincoli di forma e genere, Scie tesse all'interno della sua programmazione eventi di formazione sulla danza, spettacoli, incontri e tavole rotonde.

Gli spazi del DAMSLab ospiteranno il laboratorio di geografia performativa Desire Paths curato dal collettivo aRtipoda, il 27 e il 30 ottobre. Coniugando l’osservazione di pratiche pedestri in alcuni luoghi della città con la riflessione sul significato sia personale che sociale del camminare nello spazio pubblico, il laboratorio propone di esplorare la multisensorialità del produrre desire paths con i nostri piedi - lasciando tracce visibili ed invisibili, ma anche con il corpo, con la sua presenza fisica e biopolitica. Il laboratorio prenderà forma nello spazio pubblico dove verrà elaborata dal gruppo di partecipanti una intervention che infranga i ritmi esistenti degli attori urbani e crei momenti di spaesamento e spazio per possibilità.

Ad affiancare la ricerca attraverso il corpo, un ricco calendario di incontri di parola curato dal Festival in collaborazione con il DAMSLab - Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, permettendo ai partecipanti di intrecciare la danza con la visione architettonica, geografica, antropologica e sociologica.

Il 28 ottobre alle ore 11 in diretta streaming dalla pagina Facebook del Festival SCIE e del DAMSLab - La Soffitta, Riccardo Blumer architetto e designer, docente e direttore dell’USI – Accademia di Architettura di Mendrisio (Svizzera) racconterà degli esercizi di estensione meccanica del corpo umano, che realizza con gli studenti dell'Accademia di Architettura dell'Università della Svizzera Italiana partendo dall’oggetto come ‘macchina estensiva’ azionata da un semplice gesto del corpo, come un passo o un cambio di posizione per amplificare e sviluppare i principi meccanici e dinamici già presenti nella nostra struttura scheletrica e articolare. L'oggetto e il movimento come architetture del rito, condizione genetica della comunità.

Il 29 ottobre alle ore 11.30 in diretta streaming dagli spazi del DAMSLab, dopo un’introduzione generale della Prof.ssa Roberta Paltrinieri,  il Prof. Giuseppe Scandurra - docente di Antropologia culturale e della comunicazione presso l’Università degli Studi di Ferrara - in Memoria di uno spazio pubblico interverrà sul rapporto tra spazio fisico e spazio sociale prendendo a esempio lo spazio di Piazza Verdi, a Bologna, e ponendo le domande agli attori sociali che vivono gli spazi pubblici, osservandone sguardi e pratiche spaziali.

Spostando lo sguardo da Bologna a Parigi, alle ore 12.30 la  Prof.ssa Anna Rosellini, docente presso il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna, parlerà de Il visibile e l’invisibile oltre la città: il progetto e la percezione. Alcuni artisti, architetti, intellettuali sono riusciti a scoprire e a inventare modi di vita alternativi a partire da uno studio della città. In alcuni casi hanno ricostruito una geografia fantastica dentro la forma della città, in altri hanno invece inventato un’altra città. Parigi è la città che Le Corbusier prende di mira per distruggere interi quartieri e impiantarvi un paesaggio di natura e cristalli lucenti dove immaginare un nuovo modo di camminare e percepire la metropoli. Un forte realismo caratterizza invece l’atteggiamento, verso la stessa Parigi, dei surrealisti prima e di Guy Debord dopo, i quali sperimentano vari modi di appropriarsi della città. L’insieme di queste ricerche ha poi generato altri sistemi visionari di città, come la New Babylon di Constant, dove il criterio della “deriva” avviene al di sopra della città esistente, su piattaforme sospese.

Alle ore 14.30 Alessandro Carboni, artista, ricercatore e direttore artistico di Formati Sensibili racconterà dell’Embodied Map Tools (EMT), un metodo di mappatura urbana e composizione coreografica da lui ideato, che utilizza il corpo come strumento cartografico per mappare ciò che accade in uno spazio urbano nelle sue estensioni geometriche e temporali. Utilizzando diversi linguaggi quali arte visiva, cartografia, performance art, il metodo permette di trasformare le esperienze di osservazione e incorporazione vissute nello spazio urbano, in uno score coreografico. La cartografia  è intesa una pratica artistica che ci aiuta a pensare alla mappa non come una riproduzione bidimensionale e oggettiva, ma come qualcosa di creativo in cui il corpo diventa lo strumento con cui sperimentare nuove forme di rappresentazione dello spazio.

Gli interventi, con la collaborazione con il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, saranno raccolti nel progetto editoriale Quaderno 3.0.

Tra le azioni performative nate in seno alla tematica stessa del festival, si segnalano quelle in immediata prossimità con DAMSLab: Il 27 ottobre alle ore 17 in Piazzetta Pasolini i passanti e il pubblico incontreranno l'azione performativa di Frey Faust e Francesca Pedullà, il 29 ottobre alle ore 16 sempre in Piazzetta Pasolini incontreranno Alessandro Carboni.

Per maggiori informazioni sull'intero programma:
www.sciefestival.com