Una tavola rotonda con artisti e studiosi a partire dalla rivista del Teatro Metastasio «La Falena», per dare forma collettiva a una vasta inchiesta: perché il teatro, oggi? Quale il suo senso fra pandemie, guerre e visioni di futuro?
Data: 17 APRILE 2023 dalle 15:30 alle 18:55
Luogo: DAMSLab/Auditorium (Piazzetta P.P. Pasolini, 5b - Bologna)
Organizzato da: Lorenzo Donati
In collaborazione con: «La Falena» e Altre Velocità
Dopo la pandemia da più parti si sperava che la ripresa delle attività potesse essere accompagnata da una riflessione più ampia sul sistema teatrale e sul senso del fare teatro oggi. Così non è stato, se non in piccola parte o in modo individuale. Nell’ultimo numero del «La Falena» il dossier Al buio racconta il disinteresse della politica, l’insensata iper-produttività, le forme di attivismo politico che rischiano di scivolare nella moda, l'incertezza dei festival, le perplessità sul binomio welfare-cultura, ma anche gli sforzi culturali e artistici per proseguire con lavori di qualità. Adesso però sentiamo l’urgente necessità di una condivisione più ampia.
Per questo, sul prossimo numero della rivista pubblicheremo 100 contributi frutto di un’inchiesta ad ampio raggio che vuole coinvolgere artiste e artisti, compagnie, gruppi, operatori teatrali e critici, spettatori e spettatrici con l’intento di far emergere tutto quello che oggi ci sembra non più tollerabile, meschino e inutile. Per farla finita col teatro. Non si tratta però di raccogliere un cahier de doléance ma di un vero e proprio grido d’allarme di fronte a una situazione che ci sembra insostenibile e ci fa perdere di vista il senso stesso del teatro oggi: che senso ha continuare col teatro? Quando gran parte delle nostre vite, dal lavoro alla socialità, si svolgono nel mondo virtuale, perché il teatro? Di fronte alle tragedie delle guerre sempre gravi e sempre più vicine perché il teatro? Quando i media ci ricordano quotidianamente che il punto di non ritorno è stato superato e ci avviciniamo inesorabilmente alla fine del mondo perché il teatro? Quando il partito più grande del nostro paese è composto da cittadini che hanno deciso di non andare più a votare, perché il teatro? Quando le istituzioni non di rado ripetono che in questo momento “ci sono cose ben più gravi a cui pensare” perché il teatro? Di fronte a una popolazione sempre più stanca e distratta perché il teatro? Se è così difficile coinvolgere nuovo pubblico, perché il teatro?
Dunque come farla finita col teatro e perché, in fin dei conti, non farlo?
Partecipano Roberta Paltrinieri (Università di Bologna), Gerardo Guccini (Università di Bologna), Lorenzo Donati (Università di Bologna), Alberto Cassani (Commissione teatro MIC), Massimiliano Civica (direttore Teatro Metastasio), Maddalena Giovannelli (Università di Lugano), Rossella Menna (Accademia Belle Arti Brera), Rodolfo Sacchettini (Università di Firenze), Alessandro Iachino (Stratagemmi), Alex Giuzio e Ilaria Cecchinato (Altre Velocità), Marco Valerio Amico (gruppo nanou), Enrico Baraldi e Nicola Borghesi (Kepler-452), Alessandro Berti, Micaela Casalboni (Teatro dell’Argine), Mariano Dammacco, Oscar De Summa, Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi (Ateliersi), Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti (Archivio Zeta), Stefano Tè (Teatro dei Venti)
Per farla finita con il teatro? rientra nell’ambito delle attività del progetto di ricerca del Dipartimento delle Arti Teatri dopo il distanziamento. Mutamenti istituzionali, progettuali e dei linguaggi a effetto della realtà pandemica, a cura di Lorenzo Donati, tutor Prof. Gerardo Guccini