Opera in un atto per soprano, controtenore e ensemble commissione della Fondazione Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano (2022)
Data: 21 OTTOBRE 2022 dalle 21:00 alle 22:00
Luogo: DAMSLab/Teatro (Piazzetta P.P. Pasolini, 5b - Bologna)
Tipo: La Soffitta
Nell'ambito di URBAN OPERA FESTIVAL
Direzione artistica, Virginia Guastella
Organizzazione, Virginia Guastella e Anna Scalfaro
Progetto in collaborazione con BOLOGNA 2022 - Crocevia di Culture
Fondazione Cantiere Internazionale d'arte di Montepulciano
Conservatorio "G. Verdi" di Ravenna
Accademia di Belle Arti di Macerata
Musica originale e libretto, Virginia Guastella
su testi di Guastella, Amelia Rosselli, Dante Alighieri, Pier Paolo Pasolini, Franz Kafka
Regia, Eva Maria Melbye Soprano, Maria Eleonora Caminada
Controtenore, Danilo Pastore Altrevoci Ensemble
Direttore, Giuseppe Prete
Oggetti di scena, Federica Angelini e Luca Luchetti
Costumi, Mariafrancesca Biasella e Linda Lovreglio
Coordinamento scene e costumi, Domenico Franchi
"L'ombra di un meriggio lontano" percorre simbolicamente la poetica di Amelia Rosselli, le cui prime poesie da "Variazioni belliche" vennero pubblicate nel 1963, su suggerimento di Pier Paolo Pasolini, su "Menabò", rivista diretta da Italo Calvino.
Amelia Rosselli, figlia di Carlo Rosselli, ucciso per mano fascista, fu poetessa, traduttrice, studiosa di composizione musicale, etnomusicologa, organista.
Morta suicida nel 1996 fu una voce fuori dei dichiarati sperimentalismi a lei coevi, originale ed unica per il modo in cui convertì la sua arte e la sua storia personale in un'idea di poesia come lingua del privato, che si nutre di una creatività pre-razionale non interamente progettata. L'arte per lei era un fatto di liberazione, non di riflessione.
Una condizione di trauma perenne, la sua, per la quale la poesia fu mezzo per ricostruire il reale, ma sempre sul fondo di una sorta di allucinazione. L'allucinazione del dolore per la perdita prima del padre brutalmente ucciso, poi del suo amore il poeta Rocco Scotellaro. L'allucinazione che la portò ad intraprendere un percorso di psicanalisi junghiana e che la fece sottoporre a sedute di elettroshock, riproposte all'interno del lavoro di Guastella per sottolineare le conseguenze brutali che vivono le vittime di guerra.
Un costante combattere contro la morte per il quale anche l'anelito a Dio fu ansia di morire. Amelia fu ed è figlia della seconda guerra mondiale. Per tale ragione l'opera si apre con una ninna nanna in francese, l'unico testo originale scritto da Guastella, dedicata ad Amelia e a tutti i bambini vittime di guerra. “Tu, enfant de la guerre. Vous, enfants de la guerre”.
Amelia amava definirsi “apolide” e non “cosmopolita”, termine, invece, usato per lei da Pasolini. Disse spesso in alcune interviste che il cosmopolita è chi sceglie di esserlo, l'apolide no. Questa sua condizione si riflette, anche, nell'uso che fece delle tre lingue italiano, inglese e francese, e che sono state adottate per il libretto.
Dante Alighieri e Franz Kafka furono due importanti ispiratori per Rosselli, insieme a Pasolini. I versi di Dante, dal Canto XXI, qui ripropongono in primis l'inferno dei diavoli più che quello dei dannati con una diretta ispirazione al modo in cui sono descritti nella tradizione popolare ovvero come rissosi, violenti, animaleschi, ambigui. L'inferno di Dante è una rappresentazione simbolica della condizione di trauma vissuta da Amelia Rosselli.
La voce femminile è la stessa Amelia, che a tratti diventa Dante, nel momento in cui con Virgilio percorre uno dei gironi dell'inferno, che per Amelia diventa rappresentazione simbolica del suo stato di trauma. La voce maschile rappresenta un generico “Tu”, che, a seconda dei momenti narrativi diventa Virgilio, Rocco Scotellaro, Carlo Rosselli, Pier Paolo Pasolini, Dio, il mondo esterno, tutti quelli che sono stati i destinatari ed i protagonisti dei versi di Rosselli lungo tutta la sua produzione.
Ingresso gratuito
Prenotazione obbligatoria a partire dal 11 ottobre
Vi chiediamo cortesemente di presentarvi entro e non oltre le ore 20.30. Dopo tale orario, la prenotazione non sarà più considerata valida, e i posti verranno ceduti a chi sarà in lista d’attesa.