Data: 22 NOVEMBRE 2019 dalle 15:30 alle 19:00
Luogo: Palazzo Marescotti - Via Barberia 4, Bologna (Aula Dioniso)
Tipo: La Soffitta
Tavola rotonda
in collaborazione con
Associazione culturale «Il Saggiatore musicale»
e con il concorso del Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno
coordina
Mario Carrozzo (Salerno)
partecipano
Antonio Grande (Como)
Mauro Mastropasqua (Bologna)
Alexander Rehding (Cambridge, Mass.)
Giorgio Sanguinetti (Roma)
studenti del Conservatorio di Musica di Salerno
Teorico, storico, lessicografo, didatta, editore, critico: Hugo Riemann (1849-1919) è uno tra i più poliedrici musicografi esistiti. Il contributo dato nel definire la topografia del campo musicologico è paragonabile solo a quello di Guido Adler, di lui poco più giovane. Unico per l’epoca è invece lo sforzo profuso da Riemann nel tematizzare, prima ancora che il contenuto delle partiture, l’attività mentale implicata nella composizione, nell’esecuzione e nell’ascolto musicale. Di qui arditezze e dogmatismi che gli valsero, assieme all’ammirazione di molti seguaci, il biasimo di altrettanti detrattori. Il tramonto del paradigma universalistico e l’avvento di modelli teorici concorrenti, considerati alternativi ai suoi, limitarono l’irradiazione del pensiero di Riemann a partire dal primo dopoguerra. La recente intensa reviviscenza di taluni versanti della sua teoresi nella prassi analitica dimostra però la perdurante vitalità di quelle intuizioni; cosicché la sua opera ci dà una lente efficace per rileggere i percorsi tracciati dalla musicologia negli ultimi cent’anni.