Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna
Data: 08 OTTOBRE 2022 dalle 10:00 alle 18:00
Luogo: Sale Rinascimento ( Pinacoteca Nazionale di Bologna, Via delle Belle Arti, 56 - Bologna )
Mostra curata dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna con il patrocinio del Dipartimento delle Arti
A cura di Daniele Benati, Maria Luisa Pacelli, Elena Rossoni
In occasione del prestito da parte della National Gallery di Londra del Ritratto di Giulio II di Raffaello, la Pinacoteca di Bologna propone un percorso relativo all’arte bolognese dall’epoca dei Bentivoglio sino all’incoronazione di Carlo V.
L’esposizione del Ritratto di Giulio II di Raffaello a Bologna è un evento di estrema importanza in quanto, oltre ad essere uno dei ritratti più significativi, ma anche tra i più misteriosi, del maestro, raffigura il papa che contribuì a cambiare storicamente le sorti della città, portando alla caduta del dominio dei Bentivoglio e sottoponendo Bologna al controllo diretto dello Stato della Chiesa.
L’arte fiorita nel corso della pseudo-signoria bentivolesca ha conosciuto momenti altissimi della produzione artistica locale, a partire dal contributo dato dai ferraresi Francesco del Cossa e Ercole de’ Roberti, sino a Lorenzo Costa, Francesco Francia e Amico Aspertini, artisti che parteciparono a cantieri significativi quali, per fare solo alcuni esempi, la cappella Garganelli in san Petronio, l’oratorio di Santa Cecilia, gli interventi nelle chiese della Misericordia e dell’Annunziata e nel distrutto palazzo Bentivoglio.
A partire da queste premesse, fulcro del nuovo percorso sarà il “cambio di passo” che si venne a verificare in città con l’arrivo di Giulio II e con la conseguente cacciata dei Bentivoglio nel 1506, momento in cui si assistette alla diaspora degli artisti bolognesi e all’immissione, attraverso le importanti committenze papali, dell’arte dei grandi protagonisti dell’arte romana, in particolare Michelangelo e Bramante.
L’arrivo successivo a Bologna, nell’epoca di Leone X di opere di Raffaello, in primis la celebre Santa Cecilia, segnò un altro momento significativo che lasciò un segno profondo nell’arte locale. Il raffaellismo conquistò i principali artisti rientrati in città, mentre altri, come ad esempio Amico Aspertini, portarono avanti un dialogo assolutamente personale, anticlassico, in polemica con le istanze dominanti.
Gli infausti giorni successivi al sacco di Roma nel 1527 portarono a Bologna un’altra personalità di spicco di quello che viene definito il primo manierismo, vale a dire il Parmigianino, presente a Bologna dal 1527 al 1530 circa. La sua arte sofisticata, raffinata e nello stesso tempo inquieta, ebbe un momento di massima espressione con la realizzazione della Santa Margherita oggi in Pinacoteca, conducendoci alle soglie di un altro momento centrale per la storia di Bologna, vale a dire l’incoronazione di Carlo V da parte di papa Clemente VII.