Eleonora Cappuccilli discute "Dominio e sottomissione" di Remo Bodei
Data: 25 FEBBRAIO 2021 dalle 17:30 alle 19:00
Luogo: Diretta streaming sulla pagina Facebook @Algoritmopotere
Ciclo di seminari
a cura di
Maurizio Ricciardi e Raffaella Baritono
evento online
Il seminario avrà luogo sulla piattaforma Zoom, in diretta streaming sulla pagina Facebook @Algoritmopotere
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Scopo del ciclo di seminari è quello di discutere gli ambiti in cui l’algoritmo e più in generale le tecnologie digitali stanno diventando il criterio fondamentale organizzativo e simbolico delle forme sociali e di potere. È nostra intenzione fare dei seminari di discussione, quindi non necessariamente con specialisti dei diversi ambiti che verranno attraversati. Si tratta piuttosto di porre domande a determinati testi, per discutere insieme dei problemi che essi suscitano. Dal punto di vista pratico ogni seminario prevede la lettura ragionata di alcuni testi da parte di una relatrice o relatore e una successiva discussione.
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Dominio e sottomissione è un appassionante excursus storico-filosofico attraverso i secoli, dall’Antica Grecia ai giorni nostri, sul concetto di dominio – in connessione a quelli di guerra, libertà, schiavitù – a partire dalla figura degli schiavi, passando per le macchine e arrivando all’Intelligenza artificiale. Il filo conduttore è la trasformazione del lavoro umano. Dapprima affidato a schiavi e salariati, il lavoro coinvolge in misura sempre maggiore le macchine, che rendono l’abolizione della schiavitù non più conveniente. Le macchine, definite marxianamente come ‘organi del cervello umano, capacità scientifica oggettivata’, hanno la proprietà apparentemente paradossale di allungare il tempo di lavoro – estendere la giornata lavorativa – di chi lavora mentre tolgono il lavoro a grandi masse. Le macchine incidono sullo stesso general intellect sociale che le ha prodotte ampliando il divario tra sapere operaio e sapere scientifico. L’ultimo passaggio di questa trasformazione sono i software che, attraverso il machine learning, sono capaci di un apprendimento che li svincola parzialmente dal costante controllo umano. Per Bodei, tuttavia, l’intelligenza artificiale non può sostituire l’intelligenza umana – almeno allo stadio attuale. Il cervello umano è infatti capace di svolgere più operazioni coordinate contemporaneamente e può ottenere, anche dall’errore, intuizioni che consentono dei ‘salti’ tecnologici.