Calcio e città. Territorio, identità, narrazioni

Il convegno dell'Academic Football Lab, giunto alla sua quinta edizione, è organizzato in collaborazione tra il Dipartimento delle Arti e il Dipartimento di Scienze dell'Educazione.

  • Data:

    15 OTTOBRE
    -
    16 OTTOBRE 2024
     dalle 15:00 alle 18:30
  • Luogo: Palazzo Marescotti (Salone Marescotti, via Barberia 4 - Bologna)

Organizzazione: PRIN Sport Politics: calcio, media e identità nazionale in Italia (1968-2006); Dipartimento delle Arti e Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna; Academic Football Lab (AFLab).

Comitato scientifico: Igor Benati, Riccardo Brizzi, Antonella Emina, Fabien Archambault, Damiano Garofalo, Richard Giulianotti, Giulia Guazzaloca, Maurizio Lupo, Federico Mazzei, Athanasios Pappous, Luciano Segreto, Giovanna Russo, Pippo Russo, Francesca Tacchi, Mario Tirino, Simone Tosi.

Comitato organizzatore: Nicola Sbetti, Lorenzo Venuti

 

Il convegno è promosso nell'ambito del PRIN "Sport Politics: calcio, media e identità nazionale in Italia (1968-2006)", ed è co-organizzato dal Dipartimento delle Arti e dal Dipartimento di  Scienze dell'Educazione, in collaborazione con AFLab. 

 

Pratiche identitarie, modalità narrative e modelli di (auto)rappresentazione attraverso la lente del rapporto fra calcio e città.
Questo è il tema del convegno promosso nell’ambito del PRIN Sport Politics: calcio, media e identità nazionale in Italia (1968-2006), un progetto di ricerca di interesse nazionale che coinvolge tre atenei (Roma la Sapienza, Bologna e Bergamo), realizzato in collaborazione con il gruppo di ricerca Academic Football Lab (AFLab).
Durante le due giornate di studio, i numerosi interventi analizzeranno, tra l’altro, il ruolo dei tifosi, delle società e dei presidenti, con l’obiettivo di

indagare le implicazioni sociali, culturali e politiche della rappresentazione mediale del calcio in Italia, in continua tensione fra l’idea di uno sport «nazionale» e le molteplici realtà locali. Il tutto in un contesto profondamente rinnovato dalla fine del monopolio pubblico radiotelevisivo, dalla liberalizzazione delle frequenze e dall'avvento delle pay tv.