All’ottavo graduate student workshop AVEC si discuteranno cosmotecnica e tecno-orientalismo, attraverso l’arte contemporanea e la cultura visuale dell’Asia orientale.
Data: 16 DICEMBRE 2025 dalle 10:00 alle 17:00
Luogo: DAMSLab/Teatro (Piazzetta P.P. Pasolini 5b, Bologna)
Tipo: Convegno
Tema: DAMSLab
Organizzato da: Francesco Spampinato
In collaborazione con: Asia Institute
La questione tecnologica in relazione all’arte è stata tradizionalmente affrontata in chiave universalista. Questa visione interpreta la tecnologia come un processo lineare di progresso costante, orientato verso l’innovazione e l’accelerazione del futuro, oscurando la possibilità di traiettorie alternative radicate in altre versioni del mondo. Il filosofo Yuk Hui tuttavia con il concetto di tecnodiversità mette in discussione la predominante visione monolitica, invitando a ripensare il rapporto tra arte e tecnologia non come un fenomeno neutro o uniforme, ma come plurale e situato in contesti locali. Su queste basi prende forma il desiderio di esplorare un’archeologia delle cosmotecniche: modalità diverse di integrare la visione del cosmo con lo sviluppo tecnologico. Con un dialogo che intreccia la teoria con le pratiche artistiche, dal futurismo tecnologico di Nam June Paik alle ibridazioni organiche e artificiali di Lee Bul fino agli avatar postumani di Lu Yang, si affronterà la possibilità di più futuri molteplici, visioni alternative del domani e radicate in prospettive locali, affettive e non lineari. Queste immaginazioni sfidano la logica universalistica del progresso e costruiscono realtà che emergono proprio dalla pluralità delle cosmotecniche. A fronte della complessità che attraversa e costituisce questo poliedrico cosmo, come si narrano i futuri nell’estetica contemporanea come ridisegnata dalle cosmotecniche asiatiche e dall’interazione con interfacce digitali?
L’evento sarà in lingua inglese.
