Anna Nasser discute "Algorithms of Oppression: How Search Engines Reinforce Racism" di Safiya Umoja Noble
Data: 04 MARZO 2021 dalle 17:30 alle 19:00
Luogo: Diretta streaming sulla pagina Facebook @Algoritmopotere
Ciclo di seminari
a cura di
Maurizio Ricciardi e Raffaella Baritono
evento online
Il seminario avrà luogo sulla piattaforma Zoom, in diretta streaming sulla pagina Facebook @Algoritmopotere
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Scopo del ciclo di seminari è quello di discutere gli ambiti in cui l’algoritmo e più in generale le tecnologie digitali stanno diventando il criterio fondamentale organizzativo e simbolico delle forme sociali e di potere. È nostra intenzione fare dei seminari di discussione, quindi non necessariamente con specialisti dei diversi ambiti che verranno attraversati. Si tratta piuttosto di porre domande a determinati testi, per discutere insieme dei problemi che essi suscitano. Dal punto di vista pratico ogni seminario prevede la lettura ragionata di alcuni testi da parte di una relatrice o relatore e una successiva discussione.
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Il seminario si propone di approfondire la questione del rapporto tra potere algoritmico e razzismo, con particolare attenzione ai processi di categorizzazione, e frammentazione, nel mercato neoliberale. Inoltre, intende approfondire il nesso tra tecnologia, libertà e rappresentazione del sé. Se per l’autrice il potere algoritmico è culturale e talmente pervasivo che gli utenti interiorizzano la rappresentazione che viene data online come consumatori passivi (o in questo caso, consumatrici vittime di una narrazione oppressiva), credo sia interessante pensare agli utenti sì come riproduttori del sistema simbolico e sociale sotteso agli algoritmi, ma anche come innovatori di tale sistema, partendo dall’ipotesi che vi sia una partecipazione (guardando anche alle teorie di prosumer participation e participatory culture) e una rielaborazione della rappresentazione stereotipata e gerarchica dei contenuti. Infine, un nodo politico da affrontare è relativo al problema del potere algoritmico come potere e responsabilità individuale: come è possibile pensare il problema a livello collettivo, andando oltre a un approccio giuridico e culturale che vede la soluzione nella creazione di politiche pubbliche e legislazione sul tema?