Il 4 giugno 2025, la Commissione europea ha presentato la nuova strategia per la resilienza idrica, una delle iniziative chiave annunciate negli orientamenti politici 2024-2029 e ispirata alla visione delineata dall’Unione europea alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua del 2023. L’obiettivo è garantire sicurezza idrica per tutti, proteggendo gli ecosistemi acquatici e trovando un equilibrio sostenibile tra domanda e offerta, nel rispetto del diritto umano all’acqua potabile sicura e dei diritti delle future generazioni.
La strategia si fonda su tre priorità principali.
La prima riguarda il ripristino del ciclo idrico, adottando un approccio olistico “dalla sorgente al mare”, volto a tutelare gli ecosistemi naturali e garantire un approvvigionamento idrico sicuro e sostenibile nel tempo. Per raggiungere questo obiettivo, l’Unione intende superare la frammentazione attualmente esistente tra i diversi approcci nazionali nell’attuazione della Direttiva quadro sulle acque e della Direttiva sulla valutazione e gestione dei rischi di alluvione. In parallelo, la strategia promuove soluzioni fondate sulla natura, tra cui la riforestazione e la protezione delle aree sorgive, che dovrebbero rafforzare la capacità dei territori di trattenere l’acqua e fronteggiare eventi climatici estremi.
Un’attenzione specifica è riservata alla lotta contro l’inquinamento idrico, in particolare alle sostanze chimiche eterne (PFAS), che tendono ad accumularsi nell’ambiente e nella catena alimentare, con effetti nocivi per la salute umana. A tal fine, la strategia prevede il rafforzamento del monitoraggio e la riduzione delle PFAS nelle acque potabili che si ritiene contribuirà allo sviluppo di competenze tecniche e scientifiche specializzate nel settore idrico.
Riconoscendo il valore strategico dell’acqua per la competitività dell’Unione, la seconda priorità della strategia punta alla costruzione di un’economia dell’acqua più efficiente, innovativa, e attrattiva per gli investimenti, capace di ridurre gli sprechi e promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche. In questa direzione si colloca la raccomandazione della Commissione sull’efficienza idrica, con cui gli Stati membri sono invitati a migliorare le proprie performance di almeno il 10% entro il 2030.
Per sostenere questa transizione, vengono promossi investimenti pubblici e privati destinati a modernizzare il sistema idrico, potenziare le infrastrutture con il supporto della Banca europea per gli investimenti e favorire la riduzione delle perdite d’acqua attraverso soluzioni digitali. Accanto al sostegno finanziario, la strategia dedica grande attenzione allo sviluppo delle competenze professionali, istituendo la Water Academy, con l’obiettivo di formare professionisti e imprenditori nei settori del riuso delle acque, irrigazione di precisione, desalinizzazione e trattamento dei reflui. Questa iniziativa intende attenuare le asimmetrie informative esistenti nel settore idrico e facilitare il trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca al mercato.
La terza priorità è garantire un’acqua pulita e accessibile per tutti, superando le diseguaglianze nell’accesso alle risorse idriche. Di fronte a minacce crescenti, come la presenza dei Pfas nelle acque potabili, la Commissione propone una risposta multilivello. Da un lato, la strategia punta sul coinvolgimento attivo di cittadini e imprese per promuovere comportamenti virtuosi e pratiche di risparmio idrico. Dall’altro, viene presenta una visione della tariffazione dell’acqua basata su un’equa ripartizione dei costi e sul principio “chi inquina paga”.
Il complesso di iniziative proposte dalla Commissione in questa strategia richiederà un impegno significativo da parte delle istituzioni europee e degli Stati membri, che dovranno coordinarsi efficacemente per raggiungere gli ambiziosi obiettivi volti a garantire un mondo resiliente nella gestione delle risorse idriche entro il 2050.