Il programma Horizon Europe (2021–2027), principale iniziativa dell’Unione europea nel campo della ricerca e dell’innovazione, si sta dimostrando uno strumento essenziale per generare benefici economici e sociali duraturi. Secondo una recente valutazione pubblicata dalla Commissione europea, per ogni euro investito il programma potrà produrre fino a sei euro di vantaggi per i cittadini europei entro il 2045, mentre l’impatto sul prodotto interno lordo dell’Unione potrebbe raggiungere fino a undici euro per ogni euro speso.
Un budget strategico e ricerca d’eccellenza
Con un budget complessivo di 93,5 miliardi di euro, Horizon Europe rappresenta il cuore della strategia dell’UE per rafforzare la propria competitività e capacità innovativa. A metà del suo percorso, nel gennaio 2025, il programma ha già finanziato oltre 15.000 progetti per un valore complessivo superiore ai 43 miliardi di euro. Tra i risultati concreti emersi figurano iniziative come l’introduzione di autobus a celle a combustibile nelle città europee, lo sviluppo di nuovi antibiotici e la creazione di strumenti di intelligenza artificiale accessibili alla comunità scientifica.
Il programma ha confermato anche la sua vocazione all’eccellenza scientifica. Circa l’80% dei progetti sostenuti dal Consiglio Europeo della Ricerca ha condotto a scoperte significative o avanzamenti scientifici di rilievo. Dal 1984 a oggi, i programmi europei per la ricerca hanno sostenuto ben 35 premi Nobel, dimostrando la loro centralità nel panorama della scienza globale.
Attrattività per gli investimenti
Sul fronte dell’innovazione, Horizon Europe si distingue per la capacità di attrarre investimenti privati. Ogni euro investito nel Fondo del Consiglio Europeo per l’Innovazione (EIC) ha generato oltre tre euro aggiuntivi provenienti da capitali privati, a conferma dell’efficacia di questo strumento, introdotto proprio nell’ambito del programma, nel sostenere startup e imprese ad alto potenziale di crescita.
Più inclusione nell’innovazione
Un altro aspetto significativo riguarda l’inclusività. La partecipazione dei Paesi europei con performance tradizionalmente più deboli in ambito di ricerca e innovazione – i cosiddetti Paesi Widening – è aumentata sensibilmente, passando dal 47% registrato durante il programma Horizon 2020 al 58% attuale nei progetti collaborativi. Si tratta di un progresso tangibile verso una maggiore coesione e diffusione delle opportunità di innovazione in tutto il continente.
Burocrazia più snella
Sul piano amministrativo, Horizon Europe introduce meccanismi semplificati per favorire la partecipazione. Le sovvenzioni a importo forfettario, che coprono l’intero ciclo di vita di un progetto, hanno permesso una significativa riduzione dei costi burocratici per i beneficiari, con un taglio stimato tra il 14% e il 30% e un risparmio complessivo che potrebbe raggiungere i 63 milioni di euro. L’eliminazione degli obblighi di rendicontazione finanziaria rende questo strumento particolarmente vantaggioso per le piccole e medie imprese e per i nuovi partecipanti.
Verso il futuro: più semplicità e sostegno
Guardando al futuro, la Commissione europea intende fare tesoro dei risultati di questa valutazione intermedia per potenziare ulteriormente l’impatto delle sue politiche. I prossimi Programmi di lavoro di Horizon Europe includeranno misure concrete per semplificare ulteriormente le procedure di candidatura e di gestione dei progetti. Gli investimenti continueranno a essere mirati a sostenere ricercatori e imprenditori, con l’obiettivo di rendere l’Europa sempre più attrattiva per i talenti, rafforzando la sua capacità di trattenerli nel lungo periodo.
Un’ulteriore priorità sarà la creazione di un ecosistema più favorevole alla nascita e alla crescita delle imprese innovative. Questo obiettivo sarà perseguito attraverso iniziative come la Strategia europea per startup e scaleup, l’European Innovation Act e i futuri programmi previsti nell’ambito dell’EIC.
Una valutazione partecipata e solida
La valutazione su Horizon Europe si basa su un articolato processo di consultazione pubblica e di analisi dei dati. Sono stati raccolti quasi 1.700 contributi da cittadini e stakeholder, affiancati da oltre 1.000 interviste con beneficiari, rappresentanti della Commissione, degli Stati membri e delle agenzie esecutive. A questi si aggiungono i risultati di indagini condotte tra candidati selezionati e non selezionati ai bandi, offrendo così un quadro solido e completo dell’impatto del programma.