Francesca Corsetti
Una delle pellicole più recenti tratta dai romanzi di Jane Austen è proprio “Emma.”. Il film è uscito nel 2020, diretto da Autumn de Wilde, e si basa sull’omonima opera letteraria di Jane Austen, uscita nel 1815.
La storia segue la vita di Emma Woodhouse (interpretata da Anya Taylor-Joy), una giovane e benestante ragazza della campagna inglese, nel villaggio fittizio di Highbury.
Sebbene sia convinta di non volersi sposare, Emma si crede naturalmente dotata della capacità di combinare incontri amorosi di successo per gli altri. Dopo aver dichiarato di essere riuscita a far sposare la sua governante e il signor Weston, un vedovo impresario del villaggio, Emma si assume il compito di trovare un partner adatto per la sua nuova amica, Harriet Smith.
Harriet è una ragazza giovane, bella ma poco sofisticata, che frequenta la boarding school locale. Nonostante non si conoscano le sue origini, Emma è convinta che Harriet meriti di diventare la moglie di un gentiluomo e si propone di farle sposare il signor Elton, il vicario del villaggio. Nel frattempo, Harriet riceve una proposta di matrimonio da Robert Martin, un agricoltore benestante per il quale Harriet prova chiaramente dei sentimenti, ma che rifiuta per volere di Emma.
Incoraggiata da Emma, Harriet si invaghisce del signor Elton, ma il piano va in fumo quando Elton chiarisce che il suo affetto è per Emma, non per Harriet. Emma si rende conto che la sua ossessione per Harriet l’ha resa cieca di fronte alla vera natura della situazione. Il signor Knightley, cognato di Emma e suo caro amico, osserva con occhio critico gli sforzi della protagonista per combinare un matrimonio. Secondo lui, il signor Martin è un giovane degno, che Harriet sarebbe fortunata a sposare. Lui ed Emma litigano per l’intromissione di lei e, come al solito, il signor Knightley si dimostra il più saggio della coppia. Elton, rifiutato da Emma e offeso dalla sua insinuazione che Harriet sia sua pari, parte per Bath dove in poche settimane sposa la signorina Hawkins.
Nel frattempo, a Highbury è atteso il figlio del signor Weston, Frank Churchill. Frank sta per andare a trovare il padre a Highbury dopo essere stato cresciuto dagli zii a Londra, che lo hanno preso come loro erede. Emma non sa nulla di Frank, a lungo scoraggiato dal visitare il padre a causa delle lamentele della zia, mentre il signor Knightley è da subito sospettoso del giovane.
Una volta giunto in paese, Emma trova Frank molto piacevole e nota le attenzioni del giovane verso di lei, nonostante lei non abbia intenzione di sposarlo. Emma accoglie con meno entusiasmo Jane Fairfax, un’altra aggiunta al gruppo di Highbury. Jane è orfana, di famiglia povera, ma bella ed estremamente talentuosa perché cresciuta e accudita da un’altra famiglia benestante. È l’unica ragazza di cui Emma è gelosa, e per questo, la detesta. Ne derivano sospetti, intrighi e malintesi. Il signor Knightley difende Jane, dicendo che merita compassione perché, a differenza di Emma, non ha una fortuna indipendente e deve presto lasciare la casa per lavorare come istitutrice.
Il signor Knightley comincia a sospettare che Frank e Jane abbiano un’intesa segreta e cerca di avvertire Emma. Emma non è d’accordo, e perde l’approvazione del signor Knightley quando, flirtando con Frank durante un picnic, insulta Miss Bates, la povera e dolce zia di Jane. Il signor Knightley rimprovera Emma per il suo comportamento: piena di vergogna, Emma comincia il suo processo di riflessione e maturazione.
Improvvisamente, arriva la notizia della morte della zia di Frank e questo evento apre la strada a una rivelazione inaspettata che lentamente risolve i misteri: Frank e Jane erano segretamente fidanzati fin dal primo momento. Con la morte della zia e l'approvazione dello zio, Frank può ora sposare la donna che ama. Emma teme per Harriet, ma presto scopre che è il signor Knightley, non Frank, che ha ottenuto le attenzioni dell’amica.
Emma, angosciata dalla rivelazione, realizza di essere innamorata di Knightley. Con sua grande gioia, il signor Knightley dichiara il suo amore per Emma, e lei sistema la situazione rivelando la verità e porgendo le sue scuse a Robert Martin. Harriet viene presto confortata da una seconda proposta di matrimonio da parte di quest’ultimo e stavolta la accetta. Il film si conclude con il matrimonio tra Emma e il signor Knightley.
Nell’adattare un’opera storica, bisogna tenere conto di due aspetti: il primo è il contesto sociale, politico e storico in cui il contenuto viene prodotto; il secondo riguarda il consumo del contenuto mediatico da parte del pubblico. Nell'ambito dei cosiddetti period dramas o historical dramas, la responsabilità sociale dei produttori e degli autori è di mantenere la veridicità nelle rappresentazioni.
Naturalmente, nelle trasposizioni cinematografiche c’è necessità di sintesi, generalizzazione o simboli. Tuttavia, ci sono quattro tecniche di finzione utilizzate dai registi: la compressione di più personaggi in uno solo; la condensazione di più eventi; lo spostamento di un incidente nel tempo o nello spazio; l’alterazione dei sentimenti di un personaggio per riflettere quelli di un altro. Questi elementi, nelle trasposizioni, lasciano spazio alla creatività, pur rispettando l’autenticità storica.
La pellicola di Autumn de Wilde è, pur considerando questi fattori, molto fedele alla trama originaria, in particolare nell’accuratezza dei dialoghi.
L’ambientazione è molto raffinata, soprattutto per gli interni, dove tra balli e tè pomeridiani lo spettatore viene trasportato a inizio Ottocento. Senz’altro, è perfetto per il grande schermo: le due cose che saltano all’occhio degli appassionati di period dramas sono senz’altro i colori brillanti e le luci. I tipici paesaggi inglesi quasi sempre soleggiati e assolutamente impeccabili, i colori pastello che tappezzano le pareti e il mobilio, così come le disposizioni spesso simmetriche e costruite sono una delizia per gli occhi, ma ci trasportano in uno scenario piacevole da ammirare: un quadro armonico nella composizione, ma quasi artificiale. Il tutto diviso per stagioni, o capitoli, in una vaga e generale allusione alle produzioni e allo stile di Wes Anderson.
Questi capitoli, però, forse richiamano più gli atti del teatro: se c’è un aggettivo con cui è stato giustamente definito questo film, è proprio ‘teatrale’. La costruzione artefatta delle scene, i movimenti e le espressioni facciali dei personaggi, rendono questa produzione ideale per il teatro, più che per il cinema. Il risultato è un film vivace, che esalta la personalità dei personaggi e l’ironia graffiante dell’autrice. A tratti è persino comico – come nei siparietti dell’ipocondriaco signor Woodhouse, i domestici e i separé, o nelle espressioni del signor Elton – senza perdere l’essenza della storia.
Nel romanzo, la mediazione del narratore ci permette di vedere il mondo attraverso gli occhi della protagonista, assumendo spesso la prospettiva di Emma. Senza un narratore che rivela i pensieri e la buona natura di Emma, le sue azioni appaiono a volte crudeli e incomprensibili. Di conseguenza, la produzione di Emma. si è certamente trovata di fronte alla difficoltà di rappresentare una protagonista le cui azioni, senza alcuna esplicitazione delle sue emozioni e della sua buona volontà, la rendono del tutto indifferente, se non addirittura spiacevole.
De Wilde riesce ad arginare questo problema mediante la colonna sonora, composta da Isobel Waller-Bridge and David Schweitzer: un mix eclettico di musica popolare e note classiche. Come fa notare Natalie Vandenberg, per la maggior parte del film, la musica privilegia il punto di vista di Emma. Quando Emma parla, c'è silenzio in sottofondo, ma quando gli altri parlano ed Emma osserva, la musica spesso sottolinea o addirittura sovrasta la conversazione. Questo è evidente soprattutto in quelle scene in cui il suo stato emotivo si discosta dall’atmosfera generale. In questi casi, il tono della musica contraddice il contenuto della scena – una tecnica nota come “contrappunto” – così, la musica sottolinea l’ironia o commenta la rappresentazione in un altro modo.
Un esempio sono le prime scene delle due cene, dove il chiacchiericcio degli ospiti è quasi sovrastato da una variazione più lenta del tema del film. La musica contribuisce all'idea che gli attuali compagni di Emma siano un gruppo noioso e che la loro conversazione e il loro intelletto hanno un ritmo più lento di quelli della stessa Emma. Proprio come avrebbe fatto il discorso indiretto del narratore, la musica, assumendo la prospettiva di Emma, ci invita a condividere il senso di inferiorità degli altri personaggi. Allo stesso modo, la musica è usata non solo per rappresentare l’interiorità di Emma, ma anche per sottolineare il significato delle sue azioni: il tutto, per compensare il più possibile alla mancanza dell’attenta narrazione della Austen.
Persino il titolo Emma., così come i titoli delle varie sezioni (“Winter.”, “Spring.”, e così via), richiama lo stile originale del libro. Da un lato, è vero che la stessa regista ha dichiarato in un’intervista esclusiva a RadioTimes che si tratta di un gioco di parole sul termine period, che significa punto, ma che richiama il termine period drama (c’è un period alla fine di Emma perché è un period film), o che per alcuni è segno dell’egocentrismo della protagonista – c’è solo Emma, period. Ma come riporta la Jane Austen Society of Italy, c’è un forse involontario e curioso parallelismo con quanto effettivamente accadeva all’epoca: era infatti una prassi quella di includere un punto alla fine del titolo, come si può vedere sul frontespizio delle prime edizioni dei romanzi austeniani, compreso quello di “Emma: a novel.”.
Jane Austen scrisse sei romanzi prima di morire nel 1817 a soli 41 anni ed è diventata essenzialmente la “Lady Shakespeare”. Quello degli adattamenti delle sue opere è un caso straordinariamente interessante, per cui abbiamo assistito a una tendenza in costante crescita a partire dagli anni Quaranta. Tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila, Jane Austen divenne estremamente popolare, tanto da diventare un’icona di massa durante il biennio 1995-1996, non a caso poi definito Austen Renaissance.
Orgoglio e Pregiudizio (1813) è l’opera più riprodotta e riadattata, con almeno undici adattamenti ufficiali – tra cui si ricordano la serie della BBC del 1995 con Colin Firth e Jennifer Ehle, e il film del 2005 con Keira Knightley e Matthew Macfadyen – e almeno altre diciotto pellicole. Nel caso di Emma, contiamo ben sette pellicole solo negli ultimi venticinque anni, tra cui vale la pena ricordare l’enorme successo di una vera e propria trasposizione moderna, Clueless, uscito anch’esso nel 1995.
La sua opera è stata adattata in ogni modo – come pellicola, come serie TV, nei teatri e persino su YouTube – e le sue storie e i suoi personaggi ispirano molti narratori consapevolmente e, a volte, inconsapevolmente. La domanda sorge quindi spontanea: come possono dei romanzi scritti oltre duecento anni fa esercitare ancora un così grande fascino nello spettatore attuale?
Un primo elemento da considerare è la natura classica e senza tempo della trama, dei personaggi, dell’ambientazione e della narrazione complessiva presentata nel testo. La sua sensibilità, i temi affrontati, le critiche taglienti, i personaggi ben sviluppati e il fascino intrinseco della condizione umana rendono l’opera di Austen incredibilmente attuale, anticipando i tempi e traducendosi in modo impeccabile nel contesto moderno e nelle rappresentazioni cinematografiche. Basando i suoi romanzi sul contesto della vita quotidiana, rendendo credibile la trama e offrendo ai personaggi principali un lieto fine, la Austen ha prodotto una letteratura con cui i lettori sono in grado di relazionarsi.
Uno dei motivi è certamente dovuto allo stile di scrittura di Austen. Pur scrivendo in modo formale, l’autrice compone le sue opere in modo diretto, in grado di essere lette da un pubblico di ogni età, spaziando dai giovani adulti alle generazioni più anziane. Le narrazioni di questi romanzi sono basate su tre elementi fondamentali per generazioni di lettori prima, durante e dopo l'epoca di Austen. Questi elementi includono situazioni basate sul denaro e sulla classe sociale, conflitti familiari e contrasti attorno alle relazioni sentimentali. Sono stati proprio questi fattori, nel corso dei secoli, a permettere a sempre più lettori e spettatori di immedesimarsi nelle vicende.
Ognuno, quindi, può trovare un elemento del libro in cui è in grado di connettersi con la storia presentata. In particolare, Jane Austen, nel suo tempo, aprì una finestra sul mondo dell'esperienza femminile, in una società che spesso limitava le donne alla dipendenza dagli uomini. Diversamente da quanto si pensi, oltre a balli, nastri e carrozze, Austen include elementi che possono soddisfare un pubblico maschile: basti pensare all’ideazione di personaggi maschili orgogliosi e virili con grandi possedimenti e ruoli di rilievo all’interno della società.
Inoltre, contrariamente ad altre opere contemporanee, Austen si astiene dall’includere scene esplicitamente e fortemente passionali, oggi scontate nei film romantici e spesso incluse anche negli adattamenti moderni per soddisfare il pubblico contemporaneo – come il bacio appassionato tra Emma e Knightley. Più noto è il caso del bacio tra Darcy ed Elizabeth in Orgoglio e Pregiudizio, inesistente nel libro, ma incluso come finale alternativo unicamente per la versione americana del film del 2005. Al contempo, Austen usa e perfeziona la relazione amore-odio, che crea maggiore complessità e coinvolgimento emotivo da parte del pubblico, oggi come allora.
In ultimo, un altro motivo per cui Austen è rimasta popolare e attuale negli ultimi due secoli è certamente dovuto all’accumularsi di un’ampia gamma di adattamenti basati sulla sua opera originale. Con l’evoluzione della società e della cultura, le varie pellicole hanno permesso ai contenuti di Austen di adeguarsi ai cambiamenti nel tempo – basti pensare che viene prodotto un nuovo adattamento dello stesso libro in media ogni tre o quattro anni. Ogni pellicola porta con sé nuove tecniche cinematografiche e nuove idee che rispondono alle domande del pubblico e rispecchiano il gusto degli spettatori, attirandone, di conseguenza, sempre di nuovi.
Donahue, Katherine A. “Fact Through Fiction: A Case Study of Televised Historical Drama's Influence on Audiences' Perceptions of the Past” su dlib.bc.edu (data di ultima consultazione: 11/12/2023)
Kingsley, Hannah. “What Makes Jane Austen Relevant to Modern Society?” su digitalausten.org (data di ultima consultazione: 11/12/2023)
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Wittmmer, Carrie. “The Evolution of the Jane Austen Adaptation” su vulture.com (data di ultima consultazione: 11/12/2023)
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“Emma. director Autumn de Wilde explains the film's unusual punctuation” su radiotimes.com (data di ultima consultazione: 11/12/2023)
“Emma (novel)” su wikipedia.org (data di ultima consultazione: 11/12/2023)
“Il nuovo film Emma. Tutti i dettagli e i nostri commenti” su jasit.it (data di ultima consultazione: 11/12/2023)
Immagine 1 da hidefninja.com (data di ultima consultazione: 11/12/2023)
Immagine 2 da architecturaldigest.com (data di ultima consultazione: 11/12/2023)
Immagine 3 da tatler.com (data di ultima consultazione: 11/12/2023)