Manuela Boccaccio
Il 10 marzo di 23 anni fa andava in onda la prima puntata di Buffy, The Vampire Slayer. La serie, scritta e diretta da Joss Whedon, venne originariamente trasmessa negli Stati Uniti dalla Warner Bros., e successivamente trasferita su United Paramount Network. In Italia è stata trasmessa a partire dall’11 giugno 2000, su Italia 1, col titolo Buffy, l’Ammazzavampiri. Nel corso degli anni la serie, ormai divenuta un cult della cultura pop, è stata replicata dai canali Italia 2, Fox, MTV e nel 2019 dal canale 49 Spike.
Sotto i toni della commedia teen-horror, la serie indaga la complessa vita di un’adolescente, Buffy Summers, la quale, oltre ai classici problemi della sua giovane età, ha l’arduo compito di dover salvare il mondo dai vampiri essendo stata prescelta come Cacciatrice.
Buffy, The Vampire Slayer ha ispirato numerose generazioni negli ultimi decenni. Il progetto di Joss Whedon mirava a concentrare l’attenzione su una giovane donna determinata, sicura di sé, che potesse essere vista come un’eroina e un modello femminista a cui ispirarsi. Inizialmente fu girato un film che riscosse poco successo, e peraltro si discostava troppo dall’idea iniziale di Whedon. Per questo il regista si impegnò a girare la serie che tutti noi conosciamo.
La storia racconta la vita di Buffy Summers, a prima vista la classica liceale dei telefilm: bella, popolare, cheerleader, impegnata a divertirsi e a frequentare ragazzi. D’improvviso, Buffy scopre di essere la prescelta per affrontare le forze del male. Questa rivelazione le annuncia il suo destino di Cacciatrice, come ci viene ricordato nell’introduzione a ogni episodio delle prime due stagioni: “Per ogni generazione c’è una prescelta, che si erge contro i vampiri, i demoni e le forze delle tenebre… lei è la Cacciatrice”.
La prima stagione si apre con l’arrivo della protagonista e sua madre da Los Angeles nella cittadina di Sunnydale. Buffy fa subito conoscenza con Rupert Giles, il bibliotecario della scuola, che scopre essere il suo Osservatore, figura dedita ad indirizzare la Cacciatrice nella sua lotta eterna. Ed è proprio nelle fondamenta del Sunnydale High che dimora la Bocca dell’Inferno, un portale che fa da collegamento tra la Terra e l’epicentro del male. A scuola Buffy fa amicizia con due studenti, Willow Rosenberg e Xander Harris, i quali, oltre a sapere del suo destino da Cacciatrice, tentano di aiutarla. Questo si rivela prezioso ai fini della trama, infatti, la Cacciatrice e i suoi amici combattono un demone o un vampiro diverso in ogni puntata, ma, soprattutto, lottano contro un potente nemico nel corso di ogni stagione. Le due stagioni successive vedono la protagonista e i suoi amici impegnati negli ultimi anni di liceo, il combattimento costante contro il male, un’apocalisse mancata per poco e diverse storie d’amore. L’elemento importante è la comparsa di un vampiro di nome Spike e di una nuova Cacciatrice, Kendra, generata durante un momentaneo soffocamento di Buffy. La nuova Cacciatrice, però, viene ben presto eliminata, lasciando spazio alla figura di Faith, nuova Cacciatrice in perenne competizione con la protagonista. L’inserimento di queste nuove Cacciatrici nella trama svela la regola fondamentale della realtà della serie, secondo cui alla morte di ogni Cacciatrice se ne genera una nuova pronta a prendere il suo posto.
La quarta stagione apre le porte a una ventata di cambiamenti. I ragazzi iniziano a frequentare l’università, chiudono vecchi amori e si immergono in nuovi, introducendo in questo modo altri due personaggi importanti: Xander si innamora di Anya, una ex demone della vendetta, e Willow di Tara, una strega, che la introduce alla magia. Nel frattempo, Buffy inizia una relazione con un ragazzo apparentemente normale, Riley, che rivela di essere membro di un’organizzazione para-militare e che l’aiuta a combattere contro il male. La quinta stagione introduce un altro importante personaggio della serie: Dawn, la sorella di Buffy. La sua inspiegabile comparsa viene ricostruita, nel corso degli episodi, attraverso i ricordi del gruppo di amici. Si scopre infine che Dawn altri non è che “la Chiave”, un mezzo per aprire un portale, bramato dalle forze del male, adesso sotto la custodia e la protezione della Cacciatrice. La stagione si conclude con la morte di Buffy per salvare la vita della sorella.
La penultima stagione si concentra invece sulla figura di Willow e i progressi che fa con la magia. Il primo grande incantesimo che fa è riportare in vita l’amica Buffy, strappandola dal Paradiso in cui si trovava dopo la morte. Nel frattempo, tre amici nerd si impegnano per tentare di conquistare il mondo, mettendo i bastoni fra le ruote alla Cacciatrice tornata alla carica. Tuttavia, il tentativo di eliminare Buffy da parte di uno dei tre, uccide per sbaglio Tara, l’amore di Willow, la quale presa dalla rabbia, sprigiona tutta la sua potenza magica devastando la città. Saranno Xander e il suo affetto per l’amica strega a salvare il mondo. Nel frattempo Buffy si destreggia in una difficile e tormentata relazione con Spike.
La settima ed ultima stagione vede gli amici impegnati a combattere contro il Male Supremo, detto il Primo, deciso a riaprire la Bocca dell’Inferno. La Cacciatrice si impegna così a ricercare informazioni sulla malvagia entità e, al contempo, radunando le potenziali Cacciatrici, che potrebbero succedere a lei e a Faith. La stagione, e così anche la serie, terminano con la vittoria ultima del bene sul male.
Le idee di Joss Whedon hanno contribuito fortemente a ribaltare molti degli stereotipi legati alla figura femminile nelle serie tv. Le serie degli anni ’90 disegnavano personaggi femminili apparentemente frivoli e destinati, soprattutto nel genere horror, a essere i primi a uscire di scena, uccisi per mano di killer, entità o catastrofi. È in questo clima che si articola il prologo della rivoluzionaria visione di Whedon.
Buffy sembra essere fin da subito la tipica bionda frivola e senza obiettivi nella vita, ma, sin dalla seconda metà del primo episodio, si rivela essere invece una ragazza dalla grande forza fisica e agilità, nonostante la figura esile e minuta dell’attrice Sarah Michelle Gellar. La protagonista è costretta a combattere ogni notte contro i vampiri e, nonostante accetti questa condizione dettata dal destino, ne soffre più di quanto pensi. Ad esempio, nell’episodio 9 della seconda stagione, mentre tutti i suoi compagni sono alle prese con le scelte di una normale vita quotidiana, Buffy sente il peso della sua missione, che le impedisce anche di ottenere un buon punteggio ai test di valutazione.
Più tardi, nell’episodio 12 della terza stagione, dopo aver perso i suoi poteri ed essendo costretta a vivere come qualsiasi altra ragazza, si rende conto che il suo destino e la sua missione la rendono la persona che realmente è. La netta supremazia e la forza delle figure femminili è evidenziata costantemente in più modi nella serie, spesso a discapito delle figure maschili. Il ridimensionamento degli uomini, al contrario delle donne, viene rappresentato in modo particolare da quei personaggi che vivono la quotidianità a stretto contatto con la Cacciatrice. Il signor Giles, la misteriosa figura volta a guidare e indirizzare la prescelta, è descritto spesso come un classico “topo da biblioteca”, privo di qualsiasi forza fisica straordinaria, al contrario della sua protetta. Tuttavia, l’Osservatore incarna appieno il ruolo della figura paterna di riferimento per la solitaria Buffy, che sottolinea fin da subito di avere un padre lontano e assente. Giles si mostra essere solidale e comprensivo, trovando un giusto equilibrio tra severe raccomandazioni e dimostrazioni d’affetto.
Per quanto riguarda Xander, il migliore amico di Buffy, è spesso rappresentato come il personaggio più inadeguato di tutti per combattere una guerra contro le forze del male, nonostante le continue dimostrazioni di coraggio e forza d’animo nei momenti difficili. Alla fine dell’episodio 12 della settima stagione, Xander spiega a Dawn con un toccante discorso cosa vuol dire essere circondato da tante figure straordinarie e non poter contribuire in modo determinante. Dawn, dopo il discorso di Xander capisce che, in fondo, vivono la stessa condizione e, commossa, lo rincuora dicendo che, in realtà, il suo più grande dono è quello di “saper vedere dentro le persone”. Infatti, Xander le dice:
“Loro non sapranno mai quanto è dura, Dawn. Essere l’unico a non essere speciale. Vivere così vicino ai riflettori e non esserne mai al centro. Io vedo più di chiunque altro perché nessuno sta guardando me. Ti ho visto la scorsa notte. Ti ho vista lavorare oggi. Tu non sei speciale. Sei straordinaria.” (Stagione 7, episodio 12, “Potential”)
Buffy, The Vampire Slayer ha dato un forte contributo a ribaltare, tramite i suoi personaggi, la visione stereotipata dell’amore, fino allora più rappresentata sul maxischermo. La determinazione di Buffy non permette mai, nel corso della serie, che le sue relazioni influiscano nella sua missione contro il male. Dapprima si innamora di Angel, un vampiro al quale è stata restituita l’anima, ma non la possibilità di essere felice. Nel momento in cui, nella seconda stagione, Angel perde la sua anima e diventa di nuovo un vampiro assetato di sangue umano, pronto a conquistare il mondo, Buffy agisce istintivamente e, uccidendolo per la salvezza degli innocenti, porta a termine, ancora una volta, il suo arduo compito.
L’ultima significativa relazione della Cacciatrice nasce con un altro vampiro: Spike. La prima apparizione risale alla seconda stagione, quando arriva in città con l’amata vampira Drusilla, uccisa in seguito. L’evoluzione della relazione con Spike avviene a partire dalla sesta stagione, dopo il sacrificio di Buffy per salvare l’umanità dall’apocalisse, ma soprattutto l’amata sorella Dawn.
Il rapporto tra Buffy e Spike, dapprima burrascoso, diventa intimo e maturo negli ultimi episodi della settima stagione. Nonostante Spike sia una figura sempre presente e determinante nei combattimenti e, successivamente, nell’addestramento delle giovani potenziali cacciatrici, non rappresenta un elemento fondamentale per la vittoria della solitaria Cacciatrice. Le vicende, le lotte e le prove alle quali è sottoposta continuamente Buffy, non necessitano mai del supporto di un vampiro che l’aiuti, né tantomeno di un uomo.
La potenza della Cacciatrice viene ripetutamente affermata non solo dalle sue doti straordinarie, ma anche dalla sua volontà, dalla generosità, dal senso di dovere e del sacrificio che la caratterizzano. Buffy, il più delle volte, si lascia guidare dalle passioni umane, pur tuttavia non lasciandosi mai sopraffare. Whedon si è impegnato per disegnare al meglio l’immagine di una donna forte e indipendente che non avesse bisogno di nessuno per combattere.
Ben diverso è il ruolo delle donne nella serie. Fin da subito, si identifica Buffy come l’icona femminista principale, ma è circondata da personaggi femminili altrettanto forti e determinanti, sottolineando ancora di più l’inno al girl power di cui Whedon si fa portavoce.
Una figura di spicco è innegabilmente la sua amica più vicina Willow: rappresentata come la tipica nerd del liceo, insicura, timida, ma anche disposta a combattere per gli amici e per l’amore. A partire dalla quarta stagione, la studiosa amica di Buffy inizia a simpatizzare con la magia, diventando ben presto una potente strega.
L’ennesima rivoluzione nella serie di Whedon è l’introduzione del tema dell’amore omosessuale. La relazione che si instaura tra Willow e Tara diventa ben presto un tema importante di cui parlare in televisione, dando un contributo positivo alla lotta della comunità LGBT negli anni ’90. Whedon si focalizza, non tanto sulla relazione omosessuale, quanto piuttosto sul rapporto tra due persone che si incoraggiano, si preoccupano e si interessano sinceramente e costantemente l’una dell’altra, e che, in ultima battuta, sono lesbiche. Presentare in questa chiave l’omoerotismo, e il lesbismo in particolare, contribuisce a renderlo parte integrante di una normale rappresentazione della quotidianità a cui le serie televisive non avevano permesso di avvicinarsi, prima di allora, in modo così marcato.
Whedon, inoltre, tenta di focalizzare l’attenzione sul personaggio femminile (e femminista) di Willow, che dimostra chiaramente una forte capacità di libertà sessuale e di realizzazione della propria identità. Inoltre, l’esplosione del personaggio, che avviene con la morte della sua amata Tara, scatena nella strega una smisurata forza magica. La trasformazione, la follia e il conseguente pentimento per le azioni malvagie compiute da Willow diventano una metafora estremizzata delle reazioni di tutti coloro che soffrono per amore, oltre che della potenza distruttiva di una donna forte e indipendente che cerca giustizia.
Nel microcosmo di Buffy intervengono continuamente altre figure femminili di rilievo, tra le quali la sorella Dawn, dalla spiccata intelligenza e gentilezza, e l’amica ex-demone Anya, che si occupa del negozio di magia di Giles aiutando la Cacciatrice nella sua missione. Risulta di notevole importanza anche il ruolo delle potenziali cacciatrici nel corso della settima stagione. Buffy e i suoi amici cercano le Potenziali prima che vengano eliminate dal Primo. Queste sono delle semplici ragazze che hanno grande forza fisica, un innato sesto senso e il destino segnato da un’antica profezia: alla morte della Cacciatrice una di loro potrebbe prendere il suo posto. Il compito di Buffy nella settima e ultima stagione è quello di addestrarle a combattere, ma soprattutto, di prepararle psicologicamente all’imminente apocalisse.
In ultima analisi, ciò che colpisce della serie è il progetto di emancipazione femminile della protagonista. Nel corso della settima stagione, oltre all’addestramento, Buffy si impegna per spezzare la profezia che la costringe a combattere da sola il male, distruggendo le regole e le imposizioni delle cacciatrici del passato. Whedon descrive i sentimenti di sorellanza e determinazione in un monologo della Cacciatrice alle potenziali nell’episodio finale dell’ultima stagione:
“Quindi ecco la parte dove potete scegliere: Se poteste avere quel potere adesso? In ogni generazione nasce una Cacciatrice, perché un gruppo di uomini che sono morti migliaia di anni fa ha stabilito questa regola. Erano uomini potenti, questa donna [indicando Willow] è più potente di tutti loro messi insieme. Allora cambiamo la regola, io dico che il mio potere dovrebbe essere il nostro potere. Domani Willow userà l’essenza della Falce per cambiare il nostro destino. D’ora in avanti, ogni ragazza nel mondo che potrebbe essere una Cacciatrice, sarà una Cacciatrice. Ogni ragazza che potrebbe avere il potere, avrà il potere, e se vorrà ribellarsi, lo potrà fare. Cacciatrici, tutte, fate la vostra scelta, siete pronte ad essere potenti?” (Stagione 7, episodio 22, “Chosen”)
L’empowerment delle potenziali e la fine di una tradizione opprimente avvengono nell’ultimo episodio, in cui viene spazzata via la profezia e Buffy può finalmente condividere il suo potere con numerose alleate. L’ultima scena è rivelatrice perché, attraverso le parole di Buffy, Whedon svela al pubblico la metafora della vicenda contro il Primo: la lotta contro il male non è mai definitiva, ma con l’amore e la forza degli alleati giusti si può vincere giorno dopo giorno.
Per molto tempo, nella cultura popolare della letteratura e dei media, l’attenzione si è concentrata sulla classica figura dell’eroe maschile. A partire dagli anni ’90, con l’influenza maggiore dei movimenti femministi, registi, sceneggiatori e scrittori di tutto il mondo hanno rivoluzionato la figura femminile. Negli anni ’90, le serie televisive fantasy hanno preferito le donne per combattere il male. Tra le più importanti si possono annoverare le puntate di Xena – Principessa Guerriera (1995), la storia delle sorelle della serie Streghe (1998). Ai giorni d’oggi, invece, abbiamo l’esempio di forza, coraggio e determinazione di figure come Katniss Everdeen dalla trilogia Hunger Games, oppure l’irrefrenabile Arya Stark di Game of Thrones.
Whedon, inoltre, evidenzia con chiarezza la femminilità e la personalità della Cacciatrice anche quando è impegnata a combattere. Infatti, nonostante il destino avesse un piano più grande per lei, Buffy non sacrifica mai la propria essenza a favore di caratteristiche stereotipate degli eroi maschili.
Buffy ricorda costantemente il continuum della sua vita, dividendosi tra la propria sfera privata, quella pubblica e il compito della Cacciatrice. In aggiunta ai demoni, Buffy si destreggia tra i problemi della vita quotidiana, i suoi sentimenti e le sue emozioni, che ricordano agli spettatori, nonostante i poteri che le sono stati conferiti, il suo lato più umano. La serie segue passo passo le trasformazioni della vita di una giovane adolescente, che resiste quotidianamente ai problemi liceali, e che presto diventa una giovane donna, impegnata a risolvere i problemi e ad avere le responsabilità tipiche dell’età adulta.
La serie mira a esprimere tutto il femminismo della Cacciatrice e delle donne che vivono con lei. Per manifestare al meglio questo concetto, il regista evidenza la capacità dei personaggi femminili di esprimersi liberamente e di poter agire, imparando a reagire alle avversità.
Sotto i toni da commedia teen-horror, Whedon cela una serie che non solo indaga la personalità e l’evoluzione dei personaggi che la compongono, ma celebra una realtà diversa in cui le donne possono dimostrare di saper destreggiarsi in un mondo che è sempre stato fin troppo concentrato ad esaltare il genere maschile.
"Buffy l'ammazzavampiri" su wikipedia.org (data ultima consultazione: 08/08/2021)
Chiara Mini (2014), "10 discorsi che faranno piangere i fan di Buffy The Vampire Slayer", su serialcrush.com (data ultima consultazione: 08/08/2021)
Foto 1 esquire.com (data ultima consultazione: 08/08/2021)