L'Alumna Laura Perrotta è Fundraising Director di Medici Senza Frontiere. Ci ha raccontato della situazione nei luoghi colpiti dal sisma e della necessità di aiutare le popolazioni locali.
Pubblicato il 14 febbraio 2023 | Dal Mondo
Nella notte tra il 5 e il 6 febbraio l’area meridionale della Turchia e le regioni settentrionali della Siria sono state colpite da un terremoto di proporzioni devastanti. La scossa con la magnitudo più alta ha raggiunto i 7.8 gradi della scala Richter, mentre nelle ore successive sono state avvertite altre scosse di forte intensità. I palazzi e le infrastrutture (ad esempio, aeroporti e strade) di molte città sono state rase al suolo e al momento le vittime accertate sono quasi 41.000.
Già nelle ore immediatamente successive al cataclisma la macchina dei soccorsi si è messa in moto, coinvolgendo nel corso dei giorni non solo i governi turchi e siriani, ma anche altri Stati ed enti umanitari. La situazione rimane ovviamente drammatica e complessa. Per cercare di capire di più su quanto sta accadendo, abbiamo parlato con Laura Perrotta, laureata dell’Università di Bologna che ricopre il ruolo di Fundraising Director di Medici Senza Frontiere.
Qual è l’attuale situazione nei luoghi colpiti dal sisma?
"Purtroppo non è una bella situazione. Migliaia di case sono distrutte, i sopravvissuti rimangono al freddo, sotto la neve degli ultimi giorni e in stato di shock. In alcune zone non è stata ripristinata la rete elettrica, le persone vivono nelle tende o in altri rifugi di fortuna. Anche gli ospedali sono stati danneggiati. In Siria il terremoto è arrivato a complicare una situazione che era già critica a causa sei combattimenti e di una epidemia di colera scoppiata lo scorso settembre e ancora in corso."
La macchina dei soccorsi si è messa in moto molto velocemente, riscontrando però all’inizio difficoltà logistiche. Con il passare dei giorni la situazione è migliorata?
"Far arrivare gli aiuti continua a essere una sfida molto complessa, sono state danneggiate le strade e gli aeroporti. In Siria inoltre i punti di accesso per gli aiuti sono pochi, a causa della guerra in corso. Noi di Medici Senza Frontiere eravamo già lì, quindi abbiamo avuto la possibilità di intervenire immediatamente. Alcune delle nostre strutture sono state danneggiate e purtroppo abbiamo anche perso dei colleghi, ma ovviamente il lavoro non si è fermato."
Al momento, quali attività di supporto alle popolazioni colpite dal sisma stanno svolgendo i team di Medici Senza Frontiere?
"In Siria stiamo lavorando in 7 ospedali e 12 centri di assistenza primaria. Solo le nostre strutture di Aleppo e Idlib hanno accolto più di 3.500 feriti. Ad altri trenta ospedali presenti nella regione, MSF ha donato kit di emergenza, kit per curare i traumi, coperte, ma soprattutto sta mandando medici e altre persone di staff per aiutare il personale locale, allo stremo. Stiamo inoltre distribuendo coperte, kit igienici, generi alimentari alle famiglie rimaste senza casa. Le nostre ambulanze fanno la spola per trasferire i feriti negli ospedali e abbiamo allestito diverse cliniche mobili per raggiungere le aree più remote."
Gli Alumni che desiderano aiutare che cosa possono fare?
"Possono fare una donazione qui: https://www.medicisenzafrontiere.it/landing/terremoto-turchia-siria-news/ I nostri magazzini si sono svuotati in un attimo e ora abbiamo bisogno di medicine, strumenti medici, ma anche coperte per chi è rimasto senza casa. Credo che sia un gesto bellissimo quello di aiutare chi in questo momento è lì sul campo a offrire soccorso. Se poi qualcuno degli Alumni vuole avere più notizie può contattarmi direttamente: laura.perrotta@rome.msf.org."
Ringraziamo Laura Perrotta per la sua disponibilità e ricordiamo dunque a tutti gli Alumni che eventualmente possono fare una donazione per le popolazioni turche e siriane colpite dal terremoto direttamente dal sito di Medici Senza Frontiere.