Intervista a Federico Dalpozzo

Conosciamo Federico Dalpozzo, laureato in Management e Marketing presso l’Università di Bologna e selezionato nel 2021 dalla rivista Forbes tra i 100 talenti Under 30 italiani.

Federico, che effetto fa essere stato inserito dalla rivista Forbes tra i 100 talenti Under 30 italiani del 2021?

Quando è stata resa nota la lista sono rimasto sorpreso. E’ stato un grande onore, e credo che più che un punto di arrivo il risultato che ho raggiunto sia una conferma del fatto che sto percorrendo la strada giusta.

 

Ti sei formato presso l’Università di Bologna. Perché hai scelto l’Alma Mater e quanto credi abbia inciso sulla tua carriera professionale tale scelta?

Sono bolognese e quindi è stato naturale, per me, iscrivermi all’Alma Mater, anche perché sono sempre stato convinto del valore dell’Università di Bologna. Concluso il liceo, il mio obiettivo era trovare un percorso di formazione in linea con i miei interessi e la scelta alla fine è ricaduta sul corso di Management e Marketing, il quale mi ha permesso di apprendere delle nozioni fondamentali per il proseguo della mia carriera professionale. Inoltre, devo dire che una volta che diventi studente a tutti gli effetti e cominci a vivere quotidianamente l’Università, ti rendi conto che l’Alma Mater ha una marcia in più. Non ho mai avuto dubbi circa la mia scelta, e non ho mai considerato altre università.

 

Dopo la laurea, hai proseguito i tuoi studi all’estero. Ci racconti anche di questa esperienza?

La mia prima esperienza di studio all’esterno, in realtà, l’ho fatta quando ancora studiavo all’Università, grazie al programma Erasmus. Mi sono trasferito per qualche mese in Olanda, e quello devo dire che è stato il primo vero turning point della mia vita perché per la prima volta mi sono dovuto confrontare con una realtà completamente nuova. L’Erasmus è stato importante sia a livello di crescita personale che professionale. Ho avuto modo, ad esempio, di consolidare le mie skills e ciò mi ha aiutato molto nel momento in cui ho fatto domanda per entrare a lavorare in Google. Dopo la laurea a Bologna ho poi continuato i miei studi sempre in Olanda, a Rotterdam, presso la ESCP Business School, conseguendo un Executive Master in International Business and Management. Quando mi sono iscritto al Master avevo già cominciato a lavorare in Google, quindi ho frequentato le lezioni esclusivamente online e mi sono recato in Olanda solo per sostenere gli esami. Tra l’altro ho discusso la mia tesi proprio qualche giorno fa.

 

Da tre anni lavori in Google: che cosa significa far parte di una realtà così importante?

E’ un onore. Ricordo quando mi è arrivata la comunicazione ufficiale relativa alla conferma della mia assunzione: una gioia immensa. Lavorare in Google significa rapportarsi con un ambiente dinamico, pieno di giovani, da cui si può imparare davvero tantissimo.

 

Attualmente, in Google, di che cosa ti occupi? Ci racconti una tua giornata tipo?

Ricopro il ruolo di Accelerated Growth Team [attualmente Federico è Startups & VCs Business Growth], e il mio lavoro consiste nell’individuare le aziende italiane con potenzialità di crescita in ambito digital marketing. Una volta selezionata l’azienda, la contattiamo ed elaboriamo, sulla base dei suoi obiettivi, un progetto per aiutarla a crescere e a rendere più efficace il suo posizionamento digitale.

 

Che cosa significa, per te, essere un Alumnus dell’Università di Bologna e quali possono essere i vantaggi che un’Associazione Alumni come quella dell’Alma Mater può offrire a studenti ed ex studenti?

Io parto da un presupposto: nella realtà odierna il networking è fondamentale. La mia esperienza mi ha insegnato quanto sia utile costruirsi un network valido. Per questo motivo, ritengo molto importante la nascita e lo sviluppo di una Community all’interno della quale oltretutto non sono presenti solo studenti, ma anche ex studenti che già conoscono il mondo del lavoro e soprattutto professionisti. Dal mio punto di vista, questo rappresenta un valore aggiunto.

Quali sono i punti di forza nel tuo percorso, formativo e professionale, che ti hanno consentito di raggiungere all’età di soli 24 anni traguardi così sfidanti?

In primis, la velocità: a 20 anni ho creato la mia prima startup, aiutato anche dal mio approccio imprenditoriale, e quando ho iniziato a lavorare in Google dovevo ancora conseguire la laurea triennale presso l’Alma Mater. Non sono mai stato un genio, ovvero uno studente da 10 in pagella o 30 e lode sul libretto universitario, ma ho sempre sfruttato al massimo quelle che ritengo essere le mie qualità: l’entusiasmo, la proattività, e la capacità di non abbattersi di fronte ai problemi, ma anzi impegnarsi a trovare una soluzione.

Quali suggerimenti, stimoli, ma anche consigli pratici ti senti di dare agli altri Alumni della Community sulla base della tua esperienza per aiutarli a disegnare la loro carriera?   

Innanzitutto, “colorare” il proprio Curriculum. Fare tante esperienze, arricchire il proprio percorso di studi con attività collaterali finalizzate alla crescita personale e professionale, cercare di essere coinvolti in iniziative diverse. Non limitare, quindi, il proprio percorso di studi all’ottenimento di buoni voti. Ampliare le proprie soft skills, ad esempio, è fondamentale, perché le grandi aziende come Google ne tengono conto. Poi, credo sia importante lavorare sul proprio atteggiamento: non rimanere passivi, ma avere la determinazione di voler raggiungere il proprio obiettivo lavorando sodo. Inoltre, è utile farsi influenzare dall’ambiente che ci circonda, recependone gli stimoli, e fare networking, quindi conoscere persone che hanno maturato grande esperienza nel mondo del lavoro e che possono dare e consigli utili per capire se la strada lungo la quale ci si è incamminati è quella giusta oppure no.

Intervista effettuata il 24/4/2021 – Associazione Almae Matris Alumni