La startup di un Alumnus che vuole insegnare ai robot a insegnare ad altri robot

"Eyecam" è una startup dell'Università di Bologna, l'Ad Daniele De Gregorio ha svolto un dottorato presso il nostro Ateneo.

Pubblicato il 04 luglio 2022 | I nostri Alumni

Isaac Asimov immaginava un futuro in cui l'umanità sarebbe stata minacciata dalle macchine. Protagonisti di celebri romanzi e film, i robot hanno spesso rappresentato un alter ego scomodo per l'uomo. Ma, nella realtà, non solo abbiamo imparato a conviverci, ma ci siamo anche resi conto della loro importanza. Il fantomatico detto popolare "Le macchine sostituiranno l'uomo" è stato messo in discussione dai fatti: le nuove tecnologie hanno sì trasformato il lavoro umano, ma hanno anche creato nuove opportunità di impiego.

Un concetto che ha ribadito più volte l'Alumnus Daniele De Gregorio, Ad della startup Eyecam, nella recente intervista che ha concesso al quotidiano La Repubblica - Bologna. Dottore di Ricerca in Ingegneria Elettronica, Telecomunicazioni e Tecnologie dell'Informazione, l'Alumnus ha fondato proprio all'interno dell'Università la sua startup, di cui è socio insieme ai docenti dell'Alma Mater Luigi Di Stefano e Samuele Salti, entrambi in forze al Dipartimento di Informatica.

Eyecam si prefigge un obiettivo ambizioso: creare dei robot capaci di insegnare ad altri robot attraverso l'intelligenza artificiale. Nata nel 2020, in piena Pandemia, la startup ha destato l'interesse anche delle aziende della Silicon Valley, dove i suoi fondatori sono stati ospitati per un periodo.

Ma, in cosa consiste la tecnologia innovativa brevettata da De Gregorio e i suoi soci? Dare la possibilità ai robot di apprendere riconfigurandosi - grazie all'ausilio di una telecamera - per riadattarsi a diverse tipologie di azioni. Pensiamo ai robot utilizzati in ambito packaging. Progettati per compiere una singola azione sulla base di determinati parametri (ad esempio, la dimensione di un prodotto), con la tecnologia messa in atto da Eyecam potrebbero riconfigurarsi automaticamente a seconda delle esigenze, senza bisogno di continui aggiornamenti da parte dei tecnici.

Quello che sembrava un futuro lontanissimo sta iniziando a prendere forma nel presente, e questo grazie anche a un'innovazione che trova nell'Università di Bologna uno dei suoi primi sponsor a livello nazionale e universitario.

Fonte: La Repubblica - Bologna