Laureata in Astronomia presso l'Università di Bologna, Federica Bianco è entrata a far parte della commissione sui fenomeni aerei non identificati della Nasa.
Pubblicato il 06 febbraio 2023 | I nostri Alumni
Ammettiamolo, chi non ha almeno una volta nella vita alzato gli occhi al cielo nella speranza di intravedere un oggetto volante non identificato? Il fascino perturbante dell'extraterrestre (minaccioso o meno) che giunge sul nostro Pianeta, o quantomeno cerca di mettesi in comunicazione con l'umanità, è un elemento cardine della cultura popolare almeno dalla fine degli anni '40 del secolo scorso. Ovvero da quando a Roswell, in New Mexico, molti cittadini giurarono di aver visto un misterioso velivolo schiantarsi nel deserto.
Ma, se una volta parlare di altre forme di vita intelligenti (e tecnologicamente evolute) nell'Universo era considerato un "vezzo" da nerd o da "complottisti" convinti che nella famigerata Area 51 il governo americano tenesse nascosto all'umanità un indicibile segreto, negli ultimi anni anche la scienza ha iniziato - forse proprio per evitare la dispersione di notizie false - ad occuparsi del fenomeno. Persino la Nasa ha istituito una sua commissione sui fenomeni aerei non identificati (Unidentified Aerial Phenomena), alla quale è stata invitata a prendere parte anche una scienziata italiana: Federica Bianco.
Nata a Genova, Bianco ha studiato astronomia presso l'Università di Bologna. Dopo la laurea si è trasferita negli Stati Uniti, dove ha conseguito un dottorato di ricerca all'Università della Pennsylvania. Attualmente è docente presso il Dipartimento di Fisica e Astrofisica dell'Università del Delaware, mentre contestualmente coordina la rete di scienziati Large Synoptic Survey Telescope Science Collaboration (LSST). Durante la sua carriera ha pubblicato più di cento articoli specializzati e ha condotto studi per la Smithsonian Institution e per il Center for Cosmology and Particle Physics (CCPP) della New York University.
Dall'ottobre scorso l'astronoma lavora allo studio indipendente della Nasa che si concluderà il prossimo luglio. L'obiettivo dello studio è quello di trovare un modo di utilizzare i dati raccolti negli anni sui presunti avvistamenti per fare luce sul fenomeno degli UFO. E chissà se la commissione istituita dall'agenzia governativa americana non riuscirà a rispondere a quella domanda che da anni (se non secoli) l'uomo si pone: siamo davvero soli nell'Universo?
Fonte: Fanpage.it