Alessandro Balboni: l’intelligenza artificiale come motore dell’innovazione

Una riflessione su come l’AI stia trasformando i processi aziendali e sulla necessità di nuove competenze per affrontare il cambiamento.

Pubblicato il 01 dicembre 2025 | I nostri Alumni

 

L’intelligenza artificiale non è più solo un supporto tecnico, ma un elemento strategico dei processi di innovazione. È questo il contesto in cui opera Alessandro Balboni, laureato in Scienze Politiche e Governo all’Università di Bologna e oggi Head of Innovation Business Development di Intesa Sanpaolo Innovation Center.  

In una intervista pubblicata su EconomyUp l’Alumnus Unibo Alessandro Balboni ha evidenziato come l’AI stia trasformando il modo in cui imprese, startup e centri di ricerca collaborano, aprendo una nuova fase per l’open innovation. Intesa Sanpaolo ha iniziato a sperimentare tecnologie basate sull’intelligenza artificiale più di dieci anni fa, puntando su ricerca, formazione e sviluppo di competenze per diffondere la cultura dell’innovazione anche tra le imprese clienti. 

Una sfida che riguarda in particolare le piccole e medie imprese, chiamate ad affrontare un rapido processo di trasformazione digitale e a investire nella crescita delle proprie competenze interne. 

Secondo Alessandro lopen innovation e intelligenza artificiale non sono discipline distinte, ma due facce della stessa trasformazione. La prima fornisce il metodo per aprire i confini dell’azienda; la seconda offre la velocità e l’intelligenza necessarie per farlo in modo efficace. Ciò richiede però una nuova cultura della collaborazione: non più basata sul possesso della tecnologia, ma sulla capacità di condividere conoscenza e competenze. 

L’esperienza di Alessandro mostra come la formazione universitaria e la capacità di leggere i cambiamenti tecnologici possano tradursi in una visione concreta dell’innovazione: un percorso che unisce apprendimento continuo, collaborazione e responsabilità nel guidare la transizione verso l’intelligenza artificiale. 

Abbiamo chiesto ad Alessandro una riflessione sul tema da condividere con la Community Alumni che riportiamo:

 La Formazione Continua è diventata imprescindibile per le nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro, e l’avvento dell’intelligenza artificiale ne è una delle ragioni principali. L’AI sta trasformando interi settori, automatizzando compiti ripetitivi, ridefinendo competenze e creando nuove opportunità professionali. In questo contesto, pensare di poter contare esclusivamente sulle conoscenze acquisite durante il periodo universitario non è più sufficiente.  L’AI ci invita a sviluppare capacità critiche, creative e relazionali che le macchine non replicano, mentre al tempo stesso richiede un aggiornamento costante delle competenze tecniche per poterla utilizzare in modo efficace e consapevole. 

La Formazione Continua non rappresenta una strategia di adattamento bensì di potenziamento; permette ai giovani di essere protagonisti nell’era dell’AI, non subendola, ma sfruttandola come leva per crescere, innovare e costruire percorsi lavorativi più ricchi e dinamici. In un mondo dove l’AI evolve ogni giorno, la vera competenza distintiva è la capacità di continuare ad imparare e, in questo, credo che le nuove generazioni avranno un vantaggio competitivo enorme rispetto all’attuale working force”.