Il sito paleontologico del Villaggio del Pescatore, vicino a Trieste, rappresenta una delle località fossilifere più importanti di tutta l'area Mediterranea e il primo giacimento italiano a preservare più individui di dinosauro.
Questo progetto vuole affrontare aspetti geologici, paleontologici e paleobiogeografici irrisolti relativi alla più importante località fossilifera risalente al periodo Campaniano (80 milioni di anni fa) d'Europa: il sito del Villaggio del Pescatore (Duino-Aurisina, Trieste). Anche se questa località è diventata celebre per lo scheletro del dinosauro Tethyshadros insularis ('Antonio' per la stampa), i dinosauri non sono gli unici animali fossili recuperati: pesci, coccodrilli, rettili volanti e persino piccoli crostacei hanno permesso di ricostruire una straordinaria immagine di questo antico ecosistema che non ha eguali al mondo. Oggi molti di questi reperti possono essere ammirati al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. Il sito paleontologico si trova su un terreno privato, è sotto la tutela della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, ed è ufficialmente incluso nell'inventario italiano dei Geositi dell'Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Il progetto di ricerca si pone quattro obiettivi collegati tra loro, al fine di promuovere ricerca di eccellenza e gettare le basi per connettere la scienza con il tessuto sociale ed economico:
Questo progetto si basa su una collaborazione duratura tra partner scientifici e con tutte le necessarie autorizzazioni da parte del Ministero. Le attività di ricerca attive coinvolgono l'Università di Bologna (Dip. BiGeA), l'Università di Trieste (Dip. di Matematica e Scienze della Terra), il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, ISPRA, Elettra Sincrotrone e ZOIC s.r.l.