Panoramica

Miglioramento genetico ed agronomico di Camelina per la produzione sostenibile di mangime per pollame e di prodotti alimentari.

 

 

Camelina, fioritura

L'attuale carenza di proteine e oli vegetali nella produzione nazionale per applicazioni alimentari  e  mangimi sta portando l'Europa verso una crisi che è strettamente connessa alla dipendenza dalle importazioni.

In questo scenario, gli acidi grassi n-3 a catena corta (ad esempio acido α-linolenico) sono considerati essenziali per l'uomo e per gli animali monogastrici (utilizzati per la produzione di latte e carne), pertanto la loro presenza all'interno delle produzioni alimentari è sempre più richiesta.

Unito al costante aumento del bisogno da parte degli agricoltori europei di diversificare le colture, apre la strada all'introduzione di Camelinauna coltura oleaginosa versatile e innovativa che rappresenta una preziosa materia prima per la produzione di mangime per animali.

Dal punto di vista agronomico, Camelina è caratterizzata da una bassa richiesta di input agronomici, un'alta resistenza a patogeni e malattie e una rilevante tolleranza agli stress abiotici. L’elevata adattabilità a differenti ambienti conferisce alla coltura un enorme vantaggio rispetto ad altre oleifere emergenti, dato che può essere facilmente inserita all'interno dei tradizionali sistemi di rotazione con i cereali.

 

 

camelina, fioritura

L’olio di camelina presenta un rapporto n-3/n-6 (-linolenico/linoleico), dagli effetti positivi per la salute umana. Tuttavia l’elevata percentuale di acido linoleico induce facilmente l’ossidazione e il rapporto n-3/n-6 è facilmente fortemente influenzato dalle condizioni ambientali in cui viene coltivata la pianta.

Nuove varietà di Camelina sono state selezionate di recente: queste presentano un maggiore rapporto n-3/n-6, che è associato ad una migliore qualità dell’olio ottenuto in termini di salubrità e stabilità ossidativa (minor contenuto di PUFA).

Come tutte le Brassicaceae, i semi di Camelina contengono anche numerosi composti antinutrizionali, tra questi i glucosinolati (GLS) sono sicuramente quelli più indesiderati perché limitano l’uso del panello di estrazione per l’alimentazione animale dato che risultano essere gozzigeni, in particolare per i monogastrici.

Attraverso il breeding classico, il panello di Camelina è stato recentemente inserito all'interno delle diete per monogastrici; in questo modo i sottoprodotti ottenuti possono essere maggiormente valorizzati, ad esempio per ottenere uova e carne con migliori proprietà organolettiche (ad esempio più elevato contenuto di Omega3 e antiossidanti).

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