RICOSTRUZIONI E RESTAURI

Ricostruzione del tempio di Uni

La scoperta dell’area sacra monumentale di fatto ha cambiato il volto della città ed è stato quindi necessario predisporre immediatamente attività di restauro e di ricostruzione per consentire la adeguata comprensione della scoperta archeologica, di impatto nel quadro più generale della disciplina. Tale operazione è stata effettuata con risorse dell’Ateneo (2020) e con un finanziamento speciale della DRMN E-Ro su fondi del PNRR (2022). Le strutture di fondazione del tempio di Uni sono state integralmente ricostruite a livello superficiale per consentirne la corretta lettura da parte del visitatore e contestualmente un apparato didattico è stato sistemato in prossimità dello scavo dell’area sacra.

La pandemia COVID-19 ha imposto per l'anno 2020 la temporanea sospensione delle attività di scavo nel sito di Marzabotto, dovuta all'impossibilità di garantire la sicurezza degli studenti sul cantiere. In ragione di ciò la cattedra di Etruscologia dell'Università di Bologna ha deciso sfruttare questa temporanea sospensione per avviare un importante progetto di valorizzazione, finalizzato alla ricostruzione delle fondazioni del Tempio di Uni, che erano state reinterrate a seguito della scoperta per problematiche legate alla loro conservazione. L'assenza di un testimone “fisico” visibile ai visitatori costituiva però una importante lacuna conoscitiva, fornendo un’immagine urbanistica della città ormai superata e non aggiornata rispetto alle più recenti scoperte.

Per tutti questi motivi l'Università di Bologna, in accordo con la Direzione Musei dell'Emilia Romagna ha proceduto ad un ambizioso progetto di ricostruzione e valorizzazione dell'area mediante la ricostruzione del perimetro delle fondazioni del tempio sul piano di calpestio moderno. In questo specifico contesto, considerando la profondità delle fondazioni e le loro condizioni di conservazione si è valutato sfavorevole un vero e proprio restauro delle murature; operazione per cui si sarebbe rivelato necessario sia un imponente intervento integrativo  che l’impianto di costose pompe idrauliche per mantenere l’area asciutta durante i mesi ad elevata piovosità.

La ricostruzione è stata eseguita filologicamente e in accordo con le tecniche di costruzione antiche,  mediante la messa in opera di ciottoli a secco; questo al fine di restituire al visitatore una immagine quanto più comprensibile e completa dell'originario aspetto del tempio, senza toccarne e modificarne le murature originarie preservate sotto terra.

La ricostruzione del tempio di Uni permette dunque di restituire ai visitatori uno dei monumenti più importanti della città, storicamente all’origine del processo cultuale e urbanistico di rifondazione, e forte espressione di una  identità civica sul piano culturale e politico.

  • Paolo Pani durante i lavori di ricostruzione del Tempio di Uni

  • Lo scavo della parte posteriore del tempio

  • Il lavori di ricostruzione del tempio