É terminata venerdì 23 luglio l’annuale campagna di scavo dell’Università di Bologna nell’area archeologica di Kainua presso il Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto. Molte e importanti novità sono venute alla luce nel settore occidentale del santuario di Uni. Quest’anno le indagini, durate quattro settimane, sono state ricche di scoperte con risultati molto importanti sia sul fronte della religione, dei culti e delle pratiche rituali, che su quello dell’architettura sacra e dell’urbanistica della città, aspetti tra loro fortemente connessi. La prima scoperta riguarda una cornice architettonica imponente costituita da un grande portico che delimita uno dei lati dell’area antistante al tempio della dea Uni. mentre la seconda è relativa al ritrovamento di due teste di terracotta e dei frammenti di altre similari. La scoperta desta grande stupore perché per la prima volta si è ritrovata a Marzabotto la testimonianza di una consuetudine ben nota in Etruria tirrenica, cioè la deposizione nell’area sacra di teste votive in terracotta raffiguranti il devoto. Si tratta di volti femminili, in stile classico, che comunicano immediatamente la condizione sociale elevata della devota.