ECO-ANSIA: LA CRISI AMBIENTALE CI PREOCCUPA, MA CI RENDE ANCHE PIÙ VIRTUOSI!
È stata diffusa un’anticipazione dell’indagine “Rapporto tra eco-ansia, abitudini alimentari e spreco domestico”, promossa dall’Università di Bologna (Dipartimenti di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari e di Psicologia) e realizzata da Waste Watcher International con il supporto di Ipsos, nell’ambito del progetto ONFOODS. La ricerca, curata da Matteo Vittuari, Elena Tomba, Andrea Segrè, Camilla Sgroi, Filippo Pini, Lucia Tecuta e Maria Teresa Trentinaglia, si inserisce nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Presentata in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, la ricerca approfondisce il legame tra crisi climatica ed eco-emozioni, con un focus particolare sull’eco-ansia. Questo stato emotivo, pur generando in alcuni casi angoscia, può diventare una leva motivazionale verso comportamenti più sostenibili, in assenza di vulnerabilità psicologiche.
Il 79% degli intervistati dichiara di ridurre lo spreco alimentare per via delle proprie preoccupazioni ambientali, e il 74% afferma che agire concretamente contro lo spreco alimentare genera un senso di ottimismo per il futuro.
Oltre all’eco-ansia, lo studio analizza anche eco-rabbia ed eco-colpa: emozioni emergenti che, se ben comprese, possono promuovere stili di vita più consapevoli e responsabili.
Il report completo sarà presto disponibile con ulteriori indicazioni per supportare famiglie e comunità nella lotta contro lo spreco.