Il lusso e il suo disciplinamento. Fonti e questioni

27 maggio 2002 ore 17 Istituto Storico Italiano per il Medioevo P.zza dell'Orologio, 4 Roma
Il lusso e il suo disciplinamento. Fonti e questioni
Incontro dedicato a Giuseppe Lombardi
Introduce e presiede Massimo Miglio
Salvatore Italia (direttore generale per gli Archivi) e Antonio Dentoni Litta (direttore del servizio documentazione e pubblicazioni archivistiche), presentano La legislazione suntuaria. Secoli XIII-XVI. Emilia Romagna, volume XLI delle Fonti. Pubblicazioni degli Archivi di Stato;
Mario Ascheri (Università di Siena) Uno strumento giuridico per affrontare un problema;
Rossella Rinaldi (Istituto Storico italiano per il Medio Evo) Ricchezza, doni e lussi nel "De principibus canusinis" di Donizone;
Maria Giuseppina Muzzarelli (Università di Bologna) Una società nella specola della legislazione suntuaria.
Ci è particolarmente gradito segnalare la pubblicazione che viene presentata in quest'occasione, poiché si tratta del primo frutto concreto della costituzione del gruppo di studi sulla legislazione suntuaria scaturito dalle iniziative del nostro Comitato italiano per gli studi e le edizioni delle fonti normative. Nel 1996 infatti, dati gli esiti positivi dei suoi primi anni di lavoro e su proposta di Massimo Miglio, il suo coordinatore Rolando Dondarini riuscì a coinvolgere esponenti delle università di Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Roma, Siena, Torino, Viterbo e del Centro di Studi sul Rinascimento della Harvard University, per dar vita ad un'equipe di studiosi che promuovessero il censimento, la raccolta, la pubblicazione e la comparazione delle normative riguardanti l'abbigliamento, l'alimentazione e il lavoro. Dopo una laboriosa delimitazione degli ambiti tematici, cronologici e geografici delle iniziative, condotta da un gruppo ristretto di lavoro costituito dallo stesso Dondarini e composto da Mario Ascheri, Allen Grieco, Giuseppe Lombardi, Lucio Riccetti e Maria Giuseppina Muzzarelli, a quest'ultima fu affidata la funzione di coordinamento nazionale. L'articolazione dei lavori per regioni ha poi portato alla prima realizzazione di un repertorio regionale l'Emilia-Romagna, che diviene così una sorta di prototipo/parametro per tutte le altre aree su cui si sta lavorando.