Nota dei curatori

Questa bibliografia statutaria retrospettiva, che nelle intenzioni dei curatori dovrebbe nei prossimi anni trasformarsi in un bollettino periodico, nasce da una esigenza diffusa, cui diede voce alcuni anni or sono - a San Miniato, in uno dei numerosi incontri di studio recenti dedicati alle fonti normative - Giorgio Chittolini. Alcuni dati di fatto erano, e sono, sotto gli occhi di tutti, e sono stati ripetutamente rilevati e discussi in rassegne e in articoli programmatici: rinnovato e crescente interesse per lo ius proprium da parte degli storici della società e delle istituzioni non meno che degli storici del diritto; sviluppo di lavori e di edizione di statuti (soprattutto medievali), per contestualizzare e per valorizzare i quali si è sentito il bisogno di ampliare il confronto e la comparazione (basti pensare ad alcuni convegni degli anni scorsi, svoltisi a Ferentino, a Sassari, a Cento, a Bellinzona, a San Miniato, a Cagliari); persistente (e del resto ovvia) sensibilità della ricerca e dell'erudizione locale per una tipologia documentaria che proprio nella sua specificità 'locale' ha la ragione di esistere.

L'interesse per le fonti statutarie medievali e moderne appare insomma ormai in via di definitivo consolidamento. Il Comitato per gli studi e le edizioni delle fonti normative, sorto alcuni anni or sono, si è di conseguenza prefisso l'obiettivo di creare uno strumento che ci sembra manchi nelle pubblicazioni specialistiche di storia del diritto e storia tout court. Se questa Bibliografia avrà contribuito a facilitare la circolazione di notizie e di informazioni al di là degli ambiti specialistici, e avrà fatto conoscere ricerche e pubblicazioni, talvolta pregevolissime, al di fuori degli ambiti circoscritti nei quali possono restare confinate, avrà raggiunto il suo scopo.

Per evidenti ragioni di praticità il repertorio che segue è strutturato per territori regionali, secondo i confini attuali. Nella definizione dell'ambito territoriale da prendere in considerazione, si è ritenuto comunque utile adottare un criterio largo e comprensivo, inserendo tanto regioni appartenenti al territorio nazionale la cui produzione normativa ha per ragioni storiche e culturali peculiari caratteristiche (come l'Alto Adige-Sudtirolo), quanto regioni storiche poste al di fuori del territorio nazionale (la Svizzera italiana, l'Istria e la Dalmazia).

Si è ritenuto utile premettere alle bibliografie regionali una bibliografia generale, curata da Mario Ascheri, allo scopo di dare una panoramica più completa del pluridisciplinare interesse per la tematica statutaria.

I curatori si sono avvalsi della collaborazione di gruppi di lavoro nati per autonoma iniziativa in singole regioni italiane (in Umbria, in Emilia-Romagna, nel Lazio, in Piemonte, in Liguria); in ogni ambito territoriale è stato individuato un responsabile, che ha eseguito o coordinato la schedatura. Il comitato di redazione ha proposto e discusso i criteri di schedatura, ha sollecitato il lavoro di raccolta dei dati (inevitabilmente laborioso e lungo), proceduto all'uniformazione dei testi e all'elaborazione degli indici. Particolarmente prezioso è stato il contributo del gruppo bolognese coordinato da Rolando Dondarini, e composto da Giancarlo Benevolo, Maria Pia Cesaretti e Maria Venticelli. La Biblioteca del Senato della Repubblica, grazie alla sensibilità e alla solerzia di Sandro Bulgarelli, si è assunta l'onere delle spese di stampa ed ha aggiunto in appendice alla Bibliografia l'elenco delle nuove accessioni di Statuti italiani manoscritti e a stampa pervenuti negli anni 1985/1995 alla Biblioteca del Senato; il Centro Italiano Studi sul tardo medioevo ha appoggiato la nostra iniziativa.

Auspichiamo pertanto che questo modesto strumento di lavoro possa contribuire a mantenere vivo l'interesse per una fonte documentaria elettivamente interdisciplinare, la cui valorizzazione mette in luce peculiarità significative della storia dell'Italia medievale e moderna. altri progetti di ricerca ed altre iniziative in questo campo sono del resto attualmente allo studio.

Onde produrre in avvenire uno strumento ancora più completo, e soprattutto per coprire pubblicazioni anteriori al decennio preso in esame, gli ulteriori numeri del Bollettino, oltre a segnalare testi degli anni successivi, presenteranno due Sezioni aperte, una contenente testi relativi al decennio 1985-1995 non presenti in questa prima edizione, ma reperiti successivamente, ed un’altra quale aggiornamento bibliografico a ritroso nel tempo.