Conosciamo Tommaso Turci, giornalista di DAZN e Alumnus dell’Università di Bologna che ha partecipato all'edizione 2022 di Magistralmente.
All’Università hai studiato economia, ma al contempo hai coltivato la tua passione: il giornalismo sportivo. Come hai fatto a far convivere questi due percorsi?
Quando ho iniziato l’Università, nel 2009, non ero così convinto di iscrivermi alla triennale di Economia e Finanza. Venivo dal Liceo Classico e mi piaceva molto scrivere, ma ho sempre pensato che alla figura del giornalista si potesse affiancare quella del manager. Oggi non si può solo scrivere su un giornale, apparire in televisione o fare l’inviato, ma bisogna essere anche imprenditori di sé stessi. Per quanto riguarda la mia passione, ho iniziato seriamente a pensare che potesse diventare un mestiere durante gli anni della Laurea Magistrale, ma non ho mai visto tale impegno come un vero e proprio lavoro, bensì come un divertimento. E questo per me vale ancora oggi.
Riguardo all’essere imprenditori di sé stessi, quanto può aiutare questo approccio non solo negli anni della formazione, ma anche una volta conclusa l’Università?
Quando parlo di essere imprenditori di sé stessi voglio dire che bisogna essere pronti a lavorare in ogni ambito, situazione o settore, ma anche ad avere il giusto appeal, a sapersi vendere grazie alla propria credibilità. Io sono inviato di DAZN, ma penso che grazie al percorso di studi che ho fatto posso fare tante cose all’interno della mia azienda, e di conseguenza crescere. Proprio per questo motivo dopo la Laurea ho conseguito anche un Master in Business dello Sport, per acquisire maggiori competenze riguardo all’ambito in cui volevo lavorare.
Come nasce il tuo sogno di diventare giornalista e quali sono stati concretamente i passi che hai compiuto per trasformare la tua passione in una professione?
Ho sempre avuto l’ambizione di lavorare nel mondo del calcio e di raccontarlo. Quando decidi di voler fare questo mestiere devi avere la presunzione di potercela fare. Si tratta di una presunzione positiva, di una consapevolezza. Poi, le dinamiche della vita ti mettono in discussione, perché lungo il tuo percorso trovi sempre persone che ti screditano o comunque non credono che tu possa farcela. Ho iniziato a scrivere, senza essere pagato, su una testata online. Contattai direttamente il direttore e, dopo un articolo di prova, entrai a far parte della redazione. Quando ho iniziato a guadagnami una certa autorevolezza, la Gazzetta di Modena mi ha proposto di scrivere di calcio dilettantistico. Poi, la stessa cosa mi è stata proposta da una tv locale. Lì ho fatto molta esperienza – come inviato, telecronista e conduttore – e nel 2016 sono entrato a Milan Tv. Un anno dopo ho accettato la sfida di Fox Sport, che però ha chiuso dopo 7/8 mesi dal mio arrivo. Per fortuna DAZN nel 2018 ha acquisito i diritti della Serie A e ha iniziato ad assumere giornalisti giovani ma con una discreta esperienza. Sono entrato così a far parte del loro team e attualmente svolgo diverse mansioni: bordocampista, intervistatore, nonché telecronista della Serie B e del calcio internazionale.
Credi che la tua laurea abbia rappresentato un plus quando sei entrato in un’azienda come DAZN, dove al di là dell’esperienza sul campo forse viene valorizzato anche il percorso formativo?
Se hai fatto un percorso di studio importante, nel medio/lungo periodo tutte le cose che hai appreso ti arricchiscono. Il mio percorso accademico mi ha permesso di acquisire ad esempio una buona padronanza della lingua inglese, fondamentale per fare il mio mestiere. Inoltre mi ha fatto sperimentare il lavoro di gruppo e mi ha insegnato a relazionarmi con persone appartenenti ad altri ambiti, altre realtà, altre culture. Oggi faccio principalmente il bordocampista e magari non mi ritrovo le cose che ho studiato direttamente, ma lungo il mio percorso all’interno dell’azienda, che mi auguro sia lungo e ricco di soddisfazioni, sono sicuro che me le ritroverò senz’altro.
Se potessi tornare indietro ti iscriveresti di nuovo a Economia e Finanza?
Sì, perché ho la certezza di arrivare a fare quello che ho sempre sognato (ride, ndr). Però mi imporrei di studiare meglio una o due lingue in più. Sarebbe sicuramente un valore aggiunto, sia a livello personale che professionale. Per lavoro viaggio spesso e mi sono accorto che l’inglese non è sufficiente. Dopo l’Università, ad esempio, ho studiato spagnolo (e lo studio tutt’ora), perché DAZN ha l’esclusiva per l’Italia della Liga Spagnola e quindi ogni tanto c’è la possibilità d’intervistare uno dei protagonisti di quel campionato.
Quali consigli daresti a un giovane che vuole intraprendere la carriera giornalistica?
Penso che il mestiere di giornalista si impari sul campo. Oggi è difficile trovare delle realtà solide, oppure persone che credano in te. Bisogna essere bravi a crearsi un’opportunità e saperla sfruttare, un po’ come ho fatto io. Mi sono sempre fatto trovare pronto e questo ha giocato a mio favore e mi ha permesso di essere ora all’interno di una realtà importante. Consiglio dunque di mettersi in contatto con le testate locali, proporre nuove idee innovative. Una volta entrato in una piccola è necessario lavorare con passione, cercare di imparare il più possibile, sperimentare, mettersi costantemente in discussione. Solo così si può crescere.
Quali sono le soddisfazioni più grandi del tuo lavoro?
Soddisfazione la prendo da tutte le cose che faccio. Ogni giorno sono impegnato in ambiti diversi e questo mi fa crescere da un punto di vista professionale. Come dicevo in precedenza, oltre al lavoro sul campo, ci sono tutte le attività collaterali, come ad esempio la creazione di contenuti per la nostra piattaforma: servizi, interviste, approfondimenti. Una cosa che mi dà molta soddisfazione è inoltre aiutare i colleghi più giovani. Mi piace confrontarmi, dare loro dei consigli, contribuire alla loro crescita professionale.
Il momento più emozionante che hai vissuto, invece?
Dico una banalità: aver visto giocare da bordocampo Lionel Messi quando lavoravo a Fox Sport e aver intervistato Cristiano Rolando quando militava nella Juventus. Ma momenti entusiasmanti li vivo in continuazione; e devo dire che vale la pena lavorare tanto per provare certe emozioni.
Intervista effettuata il 4/3/2022 - Associazione Almae Matris Alumni