Intervista a Cecilia Bacchini

Conosciamo Cecilia Bacchini, ricercatrice presso l'INAF–Istituto Nazionale di Astrofisica. Cecilia ci ha raccontato del suo percorso formativo e della sua carriera accademica e professionale.

Come si è sviluppato il tuo percorso accademico?

Il mio percorso accademico è cominciato con una laurea triennale in Astronomia, una Magistrale in Astrofisica e Cosmologia e successivamente con il dottorato (o PhD) in Astrofisica. Ora lavoro come post-doc all’Osservatorio Astronomico di Padova.

Quali credi che siano i vantaggi dell’intraprendere lo studio dell’Astrofisica presso l’Università di Bologna?

Uno degli aspetti più importanti della struttura universitaria bolognese sono le collaborazioni con i numerosi istituti di ricerca presenti in città e il coinvolgimento in progetti di ricerca internazionali. Il corso di laurea magistrale in Astrofisica e Cosmologia si avvale infatti di queste collaborazioni, offrendo grandi opportunità di crescita scientifica per gli studenti, sia durante i corsi di studio che durante lo svolgimento della tesi.

Durante il PhD quali sono le opportunità più importanti da tenere in considerazione?

È molto importante partecipare alle conferenze che si svolgono in tutto il mondo e che sono un’occasione di crescita scientifica e promozione del proprio lavoro, seppur i fondi per queste attività siano, a volte, limitati. Inoltre c’è il Programma Marco Polo per svolgere parte del lavoro di dottorato all'estero e che può essere molto utile se si vuole poi rimanere nel mondo della ricerca.

Dopo il PhD quali proposte di mercato ci sono per un profilo come il tuo?

Direi che ci sono diverse strade percorribili: in primo luogo, la ricerca e la carriera accademica dove però premetto che arrivare ad una posizione stabile può essere un percorso molto lungo e tortuoso. Un’altra possibilità è lavorare per una grande azienda, ad esempio nelle risorse rinnovabili, nei trasporti o nell’ambito informatico. Oppure si può optare per l’insegnamento scolastico.

Consiglieresti, per chi volesse, di proseguire gli studi all’estero?

L’Università di Bologna offre ottimi corsi di dottorato, ma certamente il PhD all’estero può essere molto formativo e stimolante. Per esempio, io stessa, ho potuto svolgere il dottorato in co-tutela tra l’Università di Bologna e l’Università di Groningen grazie al mio supervisore e questa opportunità mi ha permesso di approfondire molti aspetti del mio capo di studi e di vivere un’esperienza molto formativa sia dal punto di vista scientifico che personale.

Nel corso delle tue esperienze all’estero credi che l’aver studiato a Bologna sia un valore aggiunto?

Sì, l’Università di Bologna è molto conosciuta e rispettata, anche a livello internazionale. La città di Bologna mi è rimasta nel cuore e ne parlo sempre con entusiasmo. È una città pensata per gli studenti e con un ambiente vivo e unico nel suo genere.

Intervista effettuata il 4 marzo 2022