Il complesso, in Piazzetta Giorgio Morandi 2, era un vecchio monastero delle monache camaldolesi, ristrutturato alla fine del XV secolo. Camminare nel chiostro quadrangolare, con le sue eleganti decorazioni e l’affresco della Crocifissione di scuola di Lorenzo Costa, era come fare un viaggio indietro nel tempo. Ogni angolo del complesso raccontava una storia, e ogni giorno c’era qualcosa di nuovo da scoprire. Le lezioni erano un vero spettacolo. Immaginate ascoltare di arte medievale in aule che erano antiche celle monacali! Ogni lezione prendeva vita in modo unico, tra discussioni appassionate e riflessioni profonde. Gli spazi sembravano fatti apposta per stimolare la creatività e il pensiero critico. La Biblioteca delle Arti era il mio rifugio preferito. Studiare lì, circondato da libri e immerso in un silenzio quasi reverenziale, era come entrare in un altro mondo. I tavoli ampi e l'atmosfera raccolta erano perfetti per concentrarsi e lasciarsi ispirare. E poi c'era il giardino interno, un’oasi di pace dove poter fare una pausa e ricaricarsi. Sedersi sotto gli alberi, con un libro o solo i propri pensieri, era un piacere unico. Ogni giorno al Complesso di Santa Cristina era un tuffo nella bellezza e nella storia. Tuttora, ritengo sia stato un vero privilegio studiare in un luogo così magico.