Tra memoria e presente: immagini e dialoghi sul patrimonio culturale

Ciclo di Aperitivi Scientifici in collaborazione con il Darsenale - Bizantina Brewpub

Lo scorso 17 luglio 2024, il Dipartimento di Beni Culturali (DBC) dell’Università di Bologna ha inaugurato un ciclo di Aperitivi Scientifici con un incontro dedicato all’importanza del patrimonio culturale nella società contemporanea. L’iniziativa, realizzata nell’ambito dei progetti RESTAR – Resilienza e Sviluppo Territoriale, Patrimonio a Rischio e Tutela (finanziato dall’iniziativa Alma CaReS – Cambiamenti climatici, Resilienza, Sostenibilità) e sviluppata in collaborazione con il progetto SIRIUS - Strategie per la gestIone del patRImonio cUlturale a riSchio (attivo nel PNRR PE05 CHANGES - Cultural Heritage Active Innovation for the Next-Gen Sustainable Society), ha avuto l’obiettivo di stimolare una riflessione condivisa sul valore del patrimonio culturale nel costruire connessioni tra passato e futuro. Durante questa prima giornata, si è affrontato il tema della salvaguardia di tale patrimonio, evidenziando quanto sia fondamentale proteggerlo in un contesto globale sempre più soggetto a eventi estremi, come l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nel maggio 2023.

Nel corso dei vari incontri tenuti presso il Darsenale, docenti e ricercatori hanno posto l’accento non solo sui monumenti e gli edifici storici universalmente riconosciuti come patrimonio culturale, ma anche su quei luoghi, manufatti ed edifici che rivestono un ruolo cruciale nella memoria culturale di una comunità.

È in questo contesto che è stato lanciato il contest fotografico “Patrimonio tra Memoria e Presente”, invitando i cittadini di Ravenna a immortalare ciò che per loro rappresenta il patrimonio culturale a rischio. L’obiettivo era raccogliere immagini che raccontassero l’identità della città, attraverso uno sguardo personale e collettivo sulle tracce visibili e invisibili della sua storia.

La risposta della cittadinanza è stata straordinaria: sono state inviate circa 80 fotografie, che hanno testimoniato la varietà di percezioni del patrimonio culturale locale. Dalle architetture industriali della Darsena di Ravenna alle tradizioni immateriali legate alla vita portuale, ogni scatto ha contribuito a delineare un mosaico complesso e affascinante del territorio.

Al termine della fase di consegna, una giuria accademica ha selezionato 32 fotografie, giudicate particolarmente significative, che sono state esposte presso il Darsenale di Ravenna. L’inaugurazione della mostra era inizialmente prevista per il 3 ottobre, ma a causa di un’allerta meteo rossa diramata dalla Protezione Civile, si è deciso di posticipare l’evento al 17 ottobre. La scelta di rinviare l’inaugurazione è stata coerente con gli obiettivi dei progetti Restart e Sirius, entrambi focalizzati sulla resilienza e sulla tutela del patrimonio culturale in un’epoca di cambiamenti climatici.

Il 17 ottobre, durante l’inaugurazione, tutti i fotografi che hanno partecipato al contest e le cui opere sono state selezionate hanno avuto l’opportunità di raccontare le motivazioni dietro la scelta dei loro soggetti. È stato un momento di condivisione, in cui ogni partecipante ha descritto il legame emotivo e culturale con i luoghi immortalati, sottolineando quanto sia importante preservare anche quei luoghi meno conosciuti che rappresentano l’identità collettiva.

La mostra è culminata con l’evento di chiusura, tenutosi il 21 novembre presso il Darsenale. La serata è stata aperta da un confronto che ha visto la partecipazione di esperti di diritto

costituzionale, che hanno discusso del ruolo del patrimonio culturale nella pianificazione urbana e della necessità di una sua integrazione nei processi di rigenerazione e sicurezza del territorio.

A seguire, si è svolta la tanto attesa premiazione. I vincitori sono stati annunciati in due categorie:

Premio del pubblico, assegnato tramite votazione aperta su una piattaforma online, che ha visto emergere due fotografie.

Premio del comitato accademico, che ha selezionato quattro fotografie per il loro valore estetico, documentario e simbolico, in grado di rappresentare in modo il concetto di patrimonio culturale a rischio.

Questo evento non ha solo celebrato il patrimonio culturale di Ravenna, ma ha anche dimostrato come la comunità possa essere parte attiva nella sua salvaguardia, contribuendo a costruire una memoria collettiva che resista alle sfide del presente e del futuro. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 20 dicembre, offrendo a cittadini e visitatori la possibilità di immergersi in una narrazione visiva che intreccia memoria, territorio e resilienza.