Ricercatori e ricercatrici dell’Università di Bologna, della Jomo Kenyatta University di Nairobi e dell’Università di Ibadan in Nigeria ci hanno guidato alla scoperta delle loro esperienze con l’idroponia semplificata, una tecnologia che rende possibile coltivare senza suolo anche in contesti urbani a basso reddito. Dalla Colombia alla Palestina, dal Kenya alla Nigeria, abbiamo visto come sistemi semplici e a basso costo, spesso basati su materiali di riciclo, possano trasformarsi in strumenti potenti per migliorare l’accesso a cibo fresco e nutriente, ottimizzare l’uso dell’acqua e dei nutrienti, promuovere la circolarità delle risorse, e rafforzare la resilienza delle comunità urbane.
L’idroponia è una tecnologia all’avanguardia che permette di produrre cibo senza suolo, ottimizzando l’uso di acqua e nutrienti. Tuttavia, i costi elevati e l’alto livello tecnologico rischiano di renderla accessibile in modo elitario, escludendo i contesti socio-economici più fragili, come le aree urbane dei Paesi emergenti. L’idroponia semplificata rappresenta una risposta concreta: grazie all’utilizzo di materiali riciclati e a basso costo, può essere implementata anche in ambienti a reddito limitato, contribuendo a migliorare l’accesso al cibo e la sicurezza alimentare. Ne abbiamo parlato il 20 ottobre 2023 al webinar, pubblicamente accessibile, con ricercatori e ricercatrici provenienti da diverse realtà internazionali: dall’Università di Ibadan (Nigeria), all’Istituto Italo-Latino Americano (Colombia), alla Jomo Kenyatta University (Kenya), fino alle iniziative di ghetto engineering promosse a Nairobi da Growth4Change. Gli studenti di Agraria dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna hanno così potuto conoscere da vicino come l’idroponia semplificata possa davvero diventare uno strumento chiave per rafforzare la sicurezza alimentare nelle città di oggi e di domani
Una giornata di confronto e scoperta per gli studenti di Agraria dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, dedicata all’orticoltura sostenibile e innovativa in contesti diversi del mondo. Il 22 Marzo 2023, imprenditori agricoli, ricercatori, studenti e attivisti hanno condiviso esperienze e visioni su come la smart horticulture possa prendere forma dal Kenya alla Spagna, fino all’America Latina. Dall’insect farming all’idroponia semplificata, dall’acquaponica all’orticoltura terapeutica: il webinar, pubblicamente accessibile, ha mostrato che la smart horticulture può essere non solo una risposta alle sfide della sicurezza alimentare, ma anche un’opportunità di innovazione e inclusione sociale, dimostrando che la sostenibilità non ha un’unica strada, ma può esprimersi in diverse soluzioni concrete e creative